I CIO (Chief Information Officer) italiani promuovono a pieni voti i loro fornitori IT sullo sviluppo e gestione dell’infrastruttura e delle applicazioni, ma chiedono di essere accompagnati meglio nel cogliere le opportunità dell’innovazione digitale: il 50% non si sente “seguito” pienamente nel percorso verso la digital transformation dai propri system integrator e reseller, uno su tre teme di essere soprattutto un “cliente cui vendere qualcosa”. Sono alcuni risultati della ricerca con cui Digital360 ha valutato il grado di soddisfazione dei responsabili dei sistemi informativi di 50 imprese italiane verso i fornitori IT, evidenziandone le possibili aree di miglioramento.
La ricerca, elaborata da P4I – Partners4Innovation, la società di advocacy e coaching del Gruppo Digital360, rivela giudizi ampiamente positivi da parte dei CIO italiani sulle “materie tecniche” dei fornitori IT, in continuità rispetto al 2017: il voto medio è pari a 8,1 nella “gestione dell’infrastruttura”, 7,9 in “sviluppo dell’infrastruttura”, 7,8 in “gestione degli applicativi”, 7,6 in “sviluppo degli applicativi”.
“La pagella del canale mostra come oggi le aziende richiedano ai fornitori IT di essere prima di tutto ‘stimolo all’innovazione’ – dice Andrea Rangone, CEO di Digital360 -. Il compito di accompagnare le imprese nell’adeguamento normativo è stato ben svolto, ma emergono alcune aree di miglioramento potenziale. I CIO italiani chiedono principalmente ai fornitori un’ampia offerta di soluzioni e tecnologia, la capacità di capire l’impatto concreto dell’innovazione in azienda e la disponibilità di figure professionali di grande competenza”.