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Digital & Sustainability: ecco come 8 organizzazioni affrontano la “twin transition”



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Una ricerca dell’Osservatorio Digital & Sustainable con l’Osservatorio Startup Thinking del Polimi approfondisce la relazione bi-direzionale tra digitale e sostenibilità. Ecco come aziende e startup si stanno impegnando in questa direzione, i vantaggi, le criticità. Il caso Inail e altri 7 esempi

Pubblicato il 5 lug 2024

Rita Giordano

Analista Osservatorio Startup Thinking

Valentina Pontiggia

Direttore Osservatorio eCommerce B2c



Digitale e sostenibilità: le startup
Digitale e sostenibilità: le startup

Lo scorso 4 giugno si è tenuto il workshop conclusivo della decima edizione dell’Osservatorio Startup Thinking, in collaborazione con l’Osservatorio Digital & Sustainable degli Osservatori Digital Innovation. L’evento, ospitato dal partner INAIL a Roma, è stato un’importante occasione di incontro e condivisione sulla twin transition.

Il workshop è stato aperto da Alessandra Luksch, Direttore dell’Osservatorio Startup Thinking, seguita dai saluti di Ester Rotoli, Direttore centrale per l’organizzazione digitale di INAIL. Successivamente, sono intervenuti i colleghi Luigi De Martino, Anna Sappa, Maria Ausilia Napoli Spatafora e Gabriele Magnotta, i quali hanno fornito una panoramica dettagliata sul paradigma della sostenibilità integrata nelle strategie di INAIL, esaminando anche i progetti relativi a Green IT e al Sustainability Data Model dell’Ente.

Digitale e sostenibilità: la ricerca

La ricerca condotta dall’Osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Osservatorio Startup Thinking, ha approfondito la relazione bi-direzionale tra digitale e sostenibilità. I risultati evidenziano che, da un lato, i trend di innovazione digitale, se ben governati, possono offrire opportunità significative di miglioramento della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Dall’altro lato, gli obiettivi di sviluppo sostenibile possono fungere da guida nell’adozione del digitale. Inoltre, i fattori di contesto come le politiche governative e la cultura aziendale giocano un ruolo determinante nell’intersezione tra digitale e sostenibilità, contribuendo a mitigare rischi e amplificare benefici.

Imprese impegnate per la sostenibilità

Dal punto di vista delle aziende, i primi risultati di un sondaggio condotto tra grandi imprese rivelano un’elevata maturità digitale e un forte impegno verso la sostenibilità. Sebbene attualmente un numero limitato di aziende sia soggetto a obblighi normativi in termini di rendicontazione, stanno emergendo misure di sostenibilità adottate volontariamente o incentivate da relazioni di filiera. La conformità normativa, tuttavia, è stata indicata nel 97% dei casi come il driver principale che guiderà lo sviluppo di un approccio concreto alla sostenibilità. Anche la ricerca di maggior efficienza (riduzione costi) e il miglioramento della reputazione e immagine aziendale sono motivazioni importanti (segnalate rispettivamente dall’87% e dal 79% del campione) per investire verso il raggiungimento di obiettivi sostenibilità.

Sostenibilità: le barriere

Tra le barriere alla sostenibilità, vi è la mancanza di know-how interno (segnalato dal 67% del campione), in termini sia di competenze che di direzione strategica. In aggiunta, circa un quarto delle aziende non dispone ancora di una figura o di una funzione interna dedicata alla sostenibilità. Nonostante le aziende dichiarino un’elevata maturità digitale e una forte propensione alla sostenibilità, il rapporto tra questi due ambiti rappresenta spesso un’area con opportunità ancora inesplorate: manca spesso una visione d’insieme.

Sostenibilità: le startup

La ricerca ha analizzato anche l’ecosistema startup impegnato nella sostenibilità e ha identificato circa 300 startup a livello internazionale che offrono soluzioni digitali per raggiungere obiettivi di sostenibilità. Queste realtà hanno raccolto complessivamente 2,6 miliardi di dollari di finanziamenti (40 startup raccolgono circa l’80% del finanziamento totale). Esaminando le startup attive nel settore digitale e sostenibile, quelle basate sull’Intelligenza Artificiale risultano essere le più numerose, mentre le startup focalizzate su tecnologie Cloud e Cybersecurity sono quelle che ottengono maggiori finanziamenti.

Digitale e sostenibilità: 7 casi concreti

Le protagoniste della giornata sono state le numerose testimonianze, che hanno condiviso le migliori strategie per implementare e coltivare nuove iniziative di sostenibilità digitale. Tra gli ospiti:

Valeria de Flaviis, CDP Cassa Depositi e Prestiti, ha delineato il ruolo cruciale dell’innovazione per la sostenibilità all’interno dell’organizzazione. CDP promuove l’innovazione attraverso Call4Ideas e Call4Solution e collabora con l’ecosistema per diffondere la cultura dell’innovazione. Il suo impegno si riflette in progetti concreti come la misurazione dell’impatto degli investimenti di ristrutturazione sugli immobili, che ha migliorato la sicurezza e la qualità della vita nelle comunità coinvolte, dimostrando un chiaro vantaggio per l’ambiente circostante.

Luigi Esposito, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FSI), e Fabrizio Fiocchi di ESGeo, hanno presentato l’approccio di FSI verso la sostenibilità digitale utilizzando la piattaforma ESGeo. FSI ha digitalizzato la rendicontazione dei dati ESG, gestendo oltre 1000 KPI per monitorare e migliorare la sostenibilità lungo tutta la catena del valore. Questo include anche un sistema di valutazione ESG per i fornitori, promuovendo pratiche più sostenibili lungo la filiera.

Andrea Fossa, GreenRouter, ha fatto luce sulla collaborazione tra Conad e GreenRouter, attiva dal 2016, per integrare la sostenibilità nelle operazioni di Conad. Utilizzando una piattaforma SaaS, GreenRouter aiuta Conad a monitorare, normalizzare e storicizzare le emissioni di CO2 lungo tutta la filiera. Questo approccio supporta la conformità normativa, la pianificazione delle emissioni e l’adozione di strategie sostenibili, consolidando Conad come leader nel settore retail.

Antonio Ganzerli, Enel Group, a capo dell’Unità Digital Sustainability and Circular Economy unit Digital, ha sottolineato l’impegno dell’azienda nel combinare tecnologie digitali e sostenibilità per promuovere un futuro energetico più verde. Le iniziative includono la formazione e sensibilizzazione dei dipendenti sulle pratiche sostenibili, la misurazione e riduzione delle emissioni digitali, l’adozione di un modello circolare per dispositivi digitali, e lo sviluppo di soluzioni come l’ENEL API per gestire i dati in modo efficiente e sostenibile.

Luca Lazzeri, La Sportiva, ha invece evidenziato come l’integrazione della sostenibilità nella digitalizzazione aziendale abbia migliorato la gestione ambientale e la tracciabilità dei materiali. La Sportiva ha implementato sistemi come gestionali e PLM per valutare l’impronta di carbonio dei suoi prodotti e ottimizzare la catena di fornitura, promuovendo una cultura aziendale basata sui dati e orientata alla sostenibilità.

Genarda Pipero, Siram Veolia, ha rappresentato l’azienda nella sua trasformazione digitale focalizzata sulla sostenibilità ambientale. Siram ha introdotto soluzioni innovative come il cloud green e l’adozione di Chromebook per ridurre l’impronta di carbonio e promuovere pratiche digitali responsabili tramite l’iniziativa “Digital Sobriety”. L’azienda ha anche integrato tecnologie avanzate come IoT e intelligenza artificiale, dimostrando l’efficacia dell’innovazione digitale nella transizione ecologica.

Michela Taccheri, Save the Children Italia, ha illustrato il ruolo dell’organizzazione nell’integrazione della sostenibilità digitale nei progetti educativi. Attraverso iniziative come “Volontari per l’Educazione”, Save the Children Italia ha adottato soluzioni innovative basate su tecnologie digitali per raggiungere e supportare bambini e adolescenti in difficoltà educativa. Questi programmi promuovono l’inclusione digitale e l’empowerment delle comunità più vulnerabili, contribuendo così a creare un impatto sociale positivo e sostenibile nel lungo termine.

Queste testimonianze hanno fatto eco ai risultati della ricerca, evidenziando come le innovazioni digitali rappresentino un’opportunità chiave per migliorare le performance e promuovere pratiche sostenibili. L’evento ha quindi offerto un contesto ideale per il confronto tra teoria e pratica, mostrando come le aziende possano trarre beneficio dall’adozione consapevole delle tecnologie digitali per perseguire un futuro più sostenibile ed equo.

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