Venticinquesimi su ventotto Paesi.
L’indice DESI 2020 vede l’
Italia perdere un posto in classifica rispetto allo scorso anno. Siamo
scarsi sulla digitalizzazione delle imprese, l’uso dei servizi pubblici digitali e la formazione del capitale umano. Occupiamo
l’ultimo posto come competenze digitali dei cittadini: quanto usiamo Internet e come.
Il
DESI è l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società pubblicato ogni anno dalla Commissione europea. Il DESI 2020 sarà
oggetto di discussione degli “Stati generali” voluti dal premier Conte e in corso in questi giorni?Mentre scrivo non sono in grado di dare risposta a questa domanda. Nel frattempo suggerisco da qui, in attesa di poterlo fare in Parlamento, tre spunti per provare un recupero:
1. A partire dal piano per la banda larga, è necessario portare a compimento tutti i “cantieri digitali” aperti in questi anni dai vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese.
2. Per non lasciare indietro nessuno, è più che mai importante
valorizzare l’accessibilità, che renderebbe molto più fruibili molti servizi pubblici della pubblica amministrazione.
3. Siamo al terzo posto in Europa per quanto riguarda il
5G. Un impegno chiaro e forte del governo per la prosecuzione delle sperimentazioni in atto e per la creazione di una rete 5G solida e sicura ci consentirebbe di recuperare molte posizioni in classifica.
Tutto questo significa mettere a punto le condizioni per una vita migliore per tutti. Il coronavirus ci ha fatti “precipitare” nell’era digitale. Conviene a tutti ed è un dovere per chi ha responsabilità, a ogni livello, metterci nelle condizioni di viverla al meglio.