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Dal progetto all’oggetto grazie all’innovazione: la prima cabina elettrica interrata in Italia

Dal progetto all’oggetto grazie all’innovazione: la prima cabina elettrica interrata in Italia


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A2A ha inaugurato la prima cabina elettrica interrata in Italia, pensata per non consumare suolo. Oltre ad offrire una risposta a questa sfida, la cabina è anche il risultato di un percorso di innovazione aperta, come spiega in questa videointervista Patrick Oungre

Pubblicato il 8 apr 2024

Giovanni Iozzia

direttore responsabile EconomyUp




L’elettrificazione dei consumi e della mobilità rappresenta un fattore chiave nel processo di transizione ecologica e di decarbonizzazione che l’ambiente e l’Unione Europea richiedono. Dobbiamo quindi attenderci una crescente domanda di energia elettrica nelle nostre città: come rispondere senza riempirle di cabine? Con l’innovazione nelle infrastrutture.

È quello che ha fatto A2A, che a fine 2023 ha inaugurato a Milano la Underground Compact Substation, la prima cabina elettrica interrata in Italia, alla presenza dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini.

Una soluzione compatta, interrata e impermeabile che permette, non solo ad A2A, di installare le infrastrutture necessarie per aumentare la disponibilità di potenza nelle grandi città, che vanno verso l’elettrificazione dei consumi e la mobilità elettrica, senza consumare suolo.

Oltre ad offrire una risposta a questa sfida questa particolare cabina è anche il risultato di un percorso di innovazione, come spiega in questa videointervista Patrick Oungre, Head of Innovation del Gruppo A2A. Un percorso di innovazione aperta, in tutte le diverse fasi di sviluppo: “L’idea nata dal crowdsourcing è diventata poi una domanda di brevetto e infine un prototipo realizzato sul campo in partnership con Schneider Electric”.

Come ha raccontato a EconomyUp Oungre, in A2A tre anni fa è stata impostata “un’attività di innovazione strutturata e con una strategia chiara che ha visto diversi livelli di cooperazione, il primo verso le nostre persone”. Quindi è stato sperimentato il crowdsourcing, prima per il design di una colonnina di ricarica elettrica di nuova generazione, poi con la cabina interrata e impermeabile.

“Abbiamo lavorato per attivare una partecipazione internazionale, diversificando i canali per fare sourcing di opportunità e trovare risposte anche dettagliate, molto specifiche e di natura quasi ingegneristica, utili ai nostri colleghi, perché il Gruppo si occupa di realizzare infrastrutture strategiche per il Paese”, ha detto Oungre. “Qui è nata la partnership con Wazoku, community di più di 500mila persone con profili molto tecnici, dal chimico al matematico. E abbiamo lanciato sfide che con una startup avremmo fatto fatica a indirizzare”.
Da una di queste sfide è nata la cabina interrata, un progetto che rientra nelle attività di open innovation di A2A. Nella video intervista Oungre ricorda inoltre che nel 2024 sarà rilanciato programma di Corporate Venture Capital del Gruppo ed è previsto un importante sviluppo per il piano di corporate entrepreneurship per avviare un motore di crescita grazie all’individuazione e alla creazione di nuovi business.

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