startup intelligence

Dal PoC all’industrializzazione: come definire un percorso efficace per la fattibilità di un progetto



Indirizzo copiato

Il Proof of Concept è un modello di prova che si concentra sulla fattibilità di un progetto. Ma non sempre il passaggio dalla fase di PoC all’effettiva industrializzazione è di semplice realizzazione. Ecco gli step da fare e alcuni case studies

Pubblicato il 8 mar 2024

Filippo Frangi

Ricercatore presso Osservatori Digital Innovation



poc3

Nelle progettualità di innovazione, l’incertezza rappresenta un elemento caratterizzante e insito nella natura stessa dei progetti, di conseguenza le fasi di test si configurano come uno step centrale e imprescindibile nel processo di sviluppo delle idee di innovazione. Da questi presupposti assume particolare rilevanza il concetto di Proof of Concept, solitamente abbreviato in PoC. Si tratta di un modello di prova che si concentra sulla fattibilità di un progetto, in modo da determinare se perseguire un’idea di innovazione prima di effettuare gli investimenti necessari.

Proof of Concept: l’esperimento per la fattibilità di un progetto

Indipendentemente dal contesto e dal campo di applicazione, i PoC, nella pratica contemporanea, condividono una proprietà comune: la loro dimensione sperimentale per fornire prove a sostegno della fattibilità di un progetto. Il PoC deve difatti fornire prove affidabili sulla fattibilità e validità del progetto, che sia connesso all’applicazione di soluzioni tecnologiche esistenti a casi d’uso nuovi o allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche o di prodotto. Il PoC, quindi, non è un progetto pilota e non è una demo.

Non sempre però il passaggio dalla fase di PoC all’effettiva industrializzazione e scale-up dell’idea, in caso di successo nelle fasi di test, rappresenta uno step di semplice realizzazione. Sia che si parli di PoC nati da innovazione interna, sia che si tratti di collaborazioni con attori esterni, in particolare le startup, gli ostacoli da affrontare sono molteplici e spesso insiti nella strategia e nelle modalità di gestione dell’innovazione adottate in azienda.

È stato questo il tema trattato in occasione del workshop dell’Osservatorio Startup Thinking da titolo “Da PoC a Industrializzazione”, svolto per l’occasione presso la sede romana di Angelini Industries, denominata Casa Angelini. Il workshop, aperto dall’intervento di Stefano Brandinali, Group Chief Innovation Officer di Angelini Industries, ha visto la partecipazione di oltre 120 tra Innovation Manager e figure aziendali provenienti dalle 47 aziende partner dell’Osservatorio. La giornata è stata guidata da Alessandra Luksch, Stefano Mainetti e Filippo Frangi dell’Osservatorio Startup Thinking e ha previsto diverse testimonianze di attori dell’ecosistema Politecnico, aziende e startup.

Il passaggio dal PoC all’industrializzazione: alcuni case studies

Definire un passaggio efficace dalle fasi di PoC alla successiva industrializzazione è un tema estremamente rilevante per le imprese, in primo luogo per rispondere alla sempre più sentita necessità di portare, tramite le attività di innovazione, reale impatto e risultati concreti per il business.

I casi di successo non mancano. All’incontro sono state condivise le esperienze di realizzazioni con startup di Angelini Industries con Quick Algorithm, illustrato da Silvia Carota, Core Functions Service Line Manager, e di Leonardo con Betadynamiq e Utwin presentati da Manuel Fuselli, Corporate Innovation Manager. L’industrializzazione di PoC a partire da progettualità di innovazione interna è stata presentata da Sara Palmieri, Open Innovation Specialist di Snam, con l’esperienza Snaminnova e la Centrale delle Idee. Infine, con Roberto Macina, Managing Partner & co-founder di WDA, è stata introdotta l’interpretazione di questo processo dal punto di vista di uno Startup Studio nello sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, portando anche l’esperienza di un ex startupper. Ulteriore caso è il Technology Transfer universitario che è stato approfondito con Anna Plebani, Technology Transfer Manager del Politecnico di Milano.

Grande focus è stato posto sui principali elementi di sfida che le imprese si trovano ad affrontare in questo processo. In primis, il passaggio efficace dalle fasi di PoC all’industrializzazione è ostacolato dalla difficoltà nel rispettare i tempi di sviluppo stabiliti e desiderati, portando a un allungamento delle tempistiche e di conseguenza a una de-focalizzazione nei confronti dell’execution. Fondamentale è il coinvolgimento delle Funzioni di business direttamente coinvolte dal progetto di innovazione, senza le quali risulta quasi impossibile mettere a terra l’innovazione in modo efficace e trasformare il PoC in reale progetto. È poi necessario definire correttamente i KPI per valutare i risultati del PoC, selezionare quali progettualità portare avanti e con quali modalità, identificare sponsor interni dell’iniziativa per favorire la messa a terra in azienda.

Quando poi si lavora con una startup cresce la complessità nell’allineare gli obiettivi e le tempistiche di processo, così come emerge la gestione di elementi normativi, di compliance e di gestione della proprietà intellettuale per i quali sono intervenuti Elena dell’Aglio e Gabriele Faggioli dell’area Legal di Partner4Innovation e Digital360.

Il passaggio efficace all’industrializzazione di un PoC è un processo che ha strette connessioni con il modo con cui l’innovazione si relaziona con il resto dell’organizzazione, Funzioni di business in primis, ed è fortemente influenzato dal modo in cui le attività di innovazione sono viste in azienda, dalla cultura diffusa e dall’adozione di stili di leadership che favoriscono approcci esplorativi e di innovazione.

Articoli correlati

Articolo 1 di 3