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Da Chief Innovation Officer a CEO, Matteo Mingardi dopo Pelliconi sale alla guida di NESPAK Imballaggi



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Dopo otto anni come responsabile dell’innovazione dell’azienda leader mondiale nella produzione di tappi, Matteo Mingardi diventa leader di una società della multinazionale francese Guillin. Un altro manager dell’innovazione che assume la guida di un’azienda

Pubblicato il 10 mar 2025



Matteo Mingardi
Matteo Mingardi, CEO di Nespak Imballaggi

Matteo Mingardi, un altro manager che dall’innovazione entra nella cabina di regia aziendale: da Chief Innovation Officer (CIO) di Pelliconi a CEO di NESPAK Imballaggi.

Un passaggio che conferma una tendenza emergente nel mondo del business, dove i responsabili dell’innovazione si trasformano in leader aziendali, portando con sé un bagaglio di esperienze uniche e una prospettiva fresca sulla gestione d’impresa.

Matteo Mingardi, un nuovo inizio dopo otto anni in Pelliconi

In un post su LinkedIn, Mingardi ha condiviso le sue riflessioni sugli anni trascorsi in Pelliconi, esprimendo gratitudine verso i colleghi e i leader aziendali che lo hanno supportato nel suo percorso: “Dopo otto anni, è tempo di dire addio! Il mio incredibile viaggio in Pelliconi mi ha aiutato a crescere sia come manager che come persona, affrontando sfide entusiasmanti e culture diverse, lavorando con persone straordinarie in tutto il mondo. Un ringraziamento speciale a Marco Checchi e Pierluigi Garuti per la fiducia e a tutti i miei colleghi che hanno condiviso questo percorso con me. Ma soprattutto, grazie al mio team internazionale per la vostra passione, dedizione e supporto. Una nuova avventura inizia, ma porterò sempre con me tutto ciò che abbiamo costruito insieme!”

Da CIO a CEO: una tendenza in crescita

Il passaggio di Mingardi da CIO a CEO non è un caso isolato. Sempre più spesso, i responsabili dell’innovazione vengono scelti per guidare le aziende, sfruttando le loro competenze nel gestire il cambiamento e nell’implementare nuove tecnologie. Questo trend è ben documentato e rappresenta una naturale evoluzione per chi ha dimostrato di saper orchestrare trasformazioni organizzative complesse. L’esperienza di Mingardi in Pelliconi, dove ha implementato strategie di intrapreneurship per rivoluzionare il modo di lavorare, è un esempio perfetto di come l’innovazione possa fungere da trampolino di lancio verso posizioni di leadership aziendale.

Prima di Mingardi, hanno fatto questo passaggio Fabio Tentori, da Global Head of Innovation di Enel, diventato CEO di Geoside, società (ESCO) del gruppo Italgas, o Stefano Bison, da Group Head of Business Development, Partnership and Innovation di Generali a CEO di Humanitas Medical Care.

“Questo passaggio è potenzialmente molto rilevante, dal momento che una delle principali barriere all’implementazione dell’open innovation è proprio l’assenza del pieno supporto del CEO (quello che chiamiamo “top level buy-in”)”, spiega Alberto Onetti, presidente di Mind The Bridge. “Mentre per un CEO “normale” può succedere, nel caso di CEO che viene dal mondo dell’innovazione è invece lecito attenderselo”

L’innovazione secondo Matteo Mingardi

Matteo Mingardi considera l’innovazione come un’arte complessa di “ordinare il caos”, un processo che va oltre la semplice generazione di idee nuove. Per lui, l’innovazione è una disciplina che richiede un equilibrio tra creatività e rigore metodologico. Nel mondo in rapida evoluzione della trasformazione digitale, Mingardi sottolinea l’importanza di dotarsi di metodologie e strumenti adeguati per gestire efficacemente il cambiamento e trasformare le idee in realtà tangibili.

In un’intervista a EconomyUp, Mingardi ha evidenziato come l’innovazione debba essere vista come un viaggio continuo, in cui la capacità di adattarsi e di anticipare le tendenze è cruciale. Ha spiegato che per affrontare le sfide moderne, le aziende devono adottare un approccio sistematico che integri la creatività con l’analisi dei dati e la gestione strategica. Questo significa creare un ambiente aziendale dove le idee possono essere esplorate liberamente, ma sempre con un occhio attento alla loro applicabilità e sostenibilità nel lungo termine.

Mingardi crede fermamente che l’innovazione non possa essere lasciata al caso; deve essere guidata da una visione chiara e da obiettivi strategici ben definiti. Solo attraverso un approccio strutturato, che bilanci l’ordine con l’ispirazione creativa, le aziende possono navigare con successo nel panorama competitivo odierno e costruire un futuro solido e innovativo.

Il lavoro di CEO in NESPAK Imballaggi

Ora, come CEO di NESPAK Imballaggi, Mingardi avrà l’opportunità di applicare le sue competenze in un contesto diverso, guidando l’azienda attraverso nuove sfide e opportunità. La sua esperienza nel gestire l’innovazione e il cambiamento sarà fondamentale per posizionare NESPAK come leader nel settore degli imballaggi, un settore che richiede costante adattamento e innovazione per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei clienti e del mercato.

Fondata nel 1955, NESPAK lancia con successo un nuovo concetto d’imballaggio destinato al confezionamento della frutta. Brevetta e realizza un prodotto chiamato Alveolo (in ragione della sua geometria particolare), che porta ad una trasformazione sostanziale del mondo del packaging contribuendo allo sviluppo delle esportazioni di prodotti ortofrutticoli.

Nel 1993 Nespak è entrata a far parte del Groupe Guillin, gruppo multinazionale francese leader europeo nel settore del packaging alimentare e in particolare nel settore dell’ortofrutta.

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