deep tech

Cubbit: 12,5 milioni alla scaleup italiana per espandere il cloud storage in Europa



Indirizzo copiato

La scaleup Cubbit, specializzata in cloud storage distribuito, ha ottenuto un finanziamento di 12,5 milioni di dollari per promuovere l’adozione della sua tecnologia in Europa e consolidare le partnership internazionali. Ecco come funziona la piattaforma

Pubblicato il 16 lug 2024



Founders_Photo
I founder di Cubbit

Cubbit, la scaleup italiana che innova il settore del cloud storage distribuito geograficamente, ha annunciato la chiusura di un finanziamento di 12,5 milioni di dollari, equivalenti a 11,6 milioni di euro. Questo nuovo capitale permetterà all’azienda di promuovere l’adozione della sua tecnologia tra i provider di servizi e le imprese in Europa, offrendo loro la possibilità di recuperare il pieno controllo e la sovranità sui propri dati e sulle infrastrutture IT, oltre che sui costi correlati.

Come nasce e cosa fa Cubbit

Startup del deep tech fondata a Bologna nel 2016 da Alessandro Cillario, Marco Moschettini, Stefano Onofri e Lorenzo Posani, Cubbit nasce da un’idea tecnologica che punta ad abilitare soluzioni di cloud storage geo-distribuito: un’evoluzione del cloud verso una maggiore sicurezza, sovranità dei dati e sostenibilità.

QUI TUTTO SULLA STARTUP CUBBIT

Come Cubbit impiegherà i nuovi fondi

I fondi ottenuti supporteranno l’espansione europea di Cubbit, partendo dalle regioni DACH, dai paesi francofoni e dalla Gran Bretagna. Inoltre, contribuiranno a intensificare ulteriormente l’adozione della tecnologia Cubbit che già conta più di 350 clienti aziendali in Europa e si avvale del supporto di numerose partnership internazionali importanti come quelle con HPE (Hewlett Packard Enterprise), Equinix, Exclusive Networks e Leonardo.

Una parte dei finanziamenti sarà destinata anche al rafforzamento e allo sviluppo dell’ecosistema delle applicazioni software compatibili con la piattaforma abilitante di Cubbit. Ciò sosterrà progetti in vari settori strategici quali aerospazio, difesa, sicurezza informatica, sanità e pubblica amministrazione.

Cubbit: il nuovo round

Già nel 2021 Cubbit aveva chiuso un round da 7 milioni di euro, di cui 3,5 in aumento di capitale, 2,4 in SFP e 1,1 in debito.

Il nuovo round è stato guidato da LocalGlobe, un fondo con 19 unicorni nel suo portfolio che si posiziona tra i leader nell’area EMEA secondo il report Dealroom 2023 su oltre 10mila investitori valutati.

A questo si aggiunge ETF Partners, uno dei fondi VC più attivi negli investimenti sostenibili in Europa.

Tra i nuovi investitori figurano Verve Ventures, 2100 Ventures, Hydra (holding del gruppo Datalogic), Growth Engine, Eurenergia e Moonstone. Inoltre reinvestono nella società Azimut Libera Impresa SGR – Azimut Digitech Fund (supportato da FNDX), CDP Venture Capital SGR (attraverso il suo Fondo Evoluzione) e Primo Ventures.

Si aggiungono come investitori individuali alcuni key executive del settore tra cui Fabio Fregi ex country manager Italia per Google Cloud; Joe Zadeh ex VP product per Airbnb; e Duccio Vitali fondatore di Alkemy.

La strategia finanziaria, si legge in questo articolo su StartupBusiness, è stata curata dall’advisor Growth Capital dopo che Cubbit ha partecipato al programma A-Road lanciato da Growth Capital nel 2021 per accelerazione e raccolta fondi che ha visto la società crescere grazie a mentorship mirate e servizi professionalizzati ad hoc. Durante il terzo batch del programma Cubbit è stata seguita dal mentor Duccio Vitali che ora diventa anche investitore.

La sfida: da cloud provider a cloud enabler

“Negli ultimi anni siamo cresciuti significativamente, abbiamo stretto accordi chiave con player mondiali come Leonardo HPE ed Equinix, e ora è arrivato il momento di passare al livello successivo” dice Stefano Onofri, co-CEO e co-fondatore di Cubbit “Tutte le aziende del mondo si trovano o si troveranno presto ad affrontare la sfida della gestione di enormi quantità di dati. Queste imprese non hanno bisogno di un ulteriore cloud provider ma di un cloud enabler che permetta loro una soluzione che si adatti alle loro policy e strategie IT”. “Le organizzazioni dovranno mantenere il pieno controllo sui dati, semplificare і flussі lavorо е ridurre і costі. Il ruolo dі Cubbit è dі aiutarle a realizzare ciò che prima non era possibile” aggiunge Alessandro Cillario, co-CEO e co-fondatore dı Cubbit.

Cos’è il cloud storage geo-distribuito

Il cloud storage geo-distribuito è una forma di archiviazione dati in cui le informazioni sono memorizzate su server situati in diverse località geografiche. Questo approccio offre una serie di vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di archiviazione centralizzata. Ecco alcuni dei principali benefici:

  1. Ridondanza e Affidabilità: I dati vengono replicati su più server in diverse località, garantendo che anche in caso di guasto di uno o più server, i dati rimangano accessibili.
  2. Performance Migliorata: Poiché i dati possono essere memorizzati in più località, gli utenti possono accedere alle informazioni dal server più vicino a loro, riducendo la latenza e migliorando le prestazioni complessive.
  3. Scalabilità: Il cloud storage geo-distribuito permette di aggiungere facilmente nuove risorse di archiviazione senza dover apportare modifiche significative all’infrastruttura esistente.
  4. Disaster Recovery: La distribuzione geografica dei dati fornisce una protezione efficace contro disastri naturali o eventi catastrofici che potrebbero colpire una singola località.
  5. Conformità Normativa: Alcune normative richiedono che i dati siano memorizzati in specifiche regioni geografiche. Il cloud storage geo-distribuito facilita la conformità a queste regolamentazioni.
  6. Ottimizzazione dei Costi: Utilizzando risorse distribuite, è possibile ottimizzare i costi operativi e di infrastruttura, sfruttando al meglio le economie di scala offerte dai provider di cloud.
  7. Accessibilità Globale: Permette un accesso rapido e affidabile ai dati per utenti dislocati in diverse parti del mondo, migliorando la collaborazione e la condivisione delle informazioni a livello globale.

Secondo Statista e Gartner, entro il 2025 verranno generati oltre 180 miliardi di terabyte di dati con il 75% creato ed elaborato all’edge. Questa crescita esponenziale porta a maggior complessità nella gestione dei dati aumentando i rischi legati agli attacchi informatici come i ransomware, compromettendo così la sovranità dei dati stessi ed elevando i costi operativi. L’intelligenza artificiale amplifica ulteriormente questa crescita incontrollata sollevando preoccupazioni crescenti legate agli scenari geopolitici attuali nonché alla protezione delle informazioni sensibili. Cubbit affronta queste sfide permettendo alle organizzazioni di configurare in pochi minuti il proprio S3 cloud storage geo-distribuito adattabile a qualsiasi esigenza infrastrutturale o policy aziendale dal cloud ibrido all’edge.

Come funziona la piattaforma di Cubbit

La piattaforma DS3 Composer abilita un’efficiente orchestrazione delle risorse IT basandosi sulla frammentazione geo-distribuita dei dati sviluppata da Cubbit. Risulta così in un servizio iper-resiliente flessibile economicamente efficiente capace di garantire una protezione superiore dei dati europei. Inoltre Cubbit assicura il rispetto degli SLA richiesti utilizzando dal 25 al 50% meno spazio storage rispetto alle soluzioni tradizionali riducendo così l’impatto ambientale del cloud.

Articoli correlati

Articolo 1 di 3