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Creative Problem Solving: cos’è, chi lo può utilizzare, perché è importante



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Il Creative Problem Solving è l’approccio di Design Thinking più diffuso tra le aziende. Ecco le fasi in cui si articola, come farlo, a chi è utile

Pubblicato il 20 mar 2025



Creative problem solving
Creative problem solving

Il Creative Problem Solving (CPS) è un metodo strutturato che mira a risolvere problemi, sfide o opportunità in modo creativo e innovativo ed è l’approccio di Design Thinking più diffuso tra le aziende. Questo approccio, sviluppato inizialmente negli anni ’50 dal pubblicitario Alex Osborn e successivamente perfezionato insieme a Sidney J. Parnes, si basa sull’alternanza di fasi di pensiero divergente e convergente per generare soluzioni originali ed efficaci. In Italia se ne occupa con continuità l’Osservatorio Design Thinking del Politecnico di Milano.

Secondo il World Economic Forum, entro il 2025 il problem solving complesso e il pensiero critico saranno tra le prime tre competenze più richieste nel mercato del lavoro globale. Vediamo dunque in cosa consiste e chi lo utilizza.

Le fasi del Creative Problem Solving

Il processo di CPS è articolato in diverse fasi, che possono variare a seconda del modello adottato. Una struttura comune prevede:

  1. Identificazione del problema: definire chiaramente il problema o l’obiettivo da raggiungere, evitando di confondere i sintomi con le cause profonde.
  2. Raccolta delle informazioni: raccogliere dati e informazioni pertinenti per comprendere appieno la situazione e il contesto del problema.
  3. Formulazione delle sfide creative: trasformare il problema in una sfida stimolante che incoraggi la ricerca di soluzioni innovative.
  4. Generazione delle idee: utilizzare tecniche di brainstorming per produrre una vasta gamma di possibili soluzioni senza giudicarle prematuramente.
  5. Valutazione e selezione delle idee: analizzare le idee generate, valutandone i pro e i contro, per selezionare quelle più promettenti.
  6. Pianificazione dell’azione: sviluppare un piano dettagliato per l’implementazione delle soluzioni scelte, definendo tempi, risorse e responsabilità.
  7. Esecuzione e monitoraggio: attuare il piano e monitorare i risultati, apportando eventuali correzioni in corso d’opera.

Questo processo ciclico consente di affrontare i problemi in modo sistematico, favorendo l’emergere di soluzioni innovative.

L’importanza del Creative Problem Solving

Il CPS riveste un ruolo cruciale in diversi ambiti:

  • Ambito aziendale: favorisce l’innovazione, migliora la competitività e promuove una cultura organizzativa aperta alla collaborazione e al cambiamento.
  • Educazione: sviluppa competenze trasversali negli studenti, come il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi complessi, preparando individui più adattabili alle sfide future.
  • Sfera personale: potenzia la capacità di affrontare situazioni quotidiane in modo creativo, migliorando la resilienza e l’adattabilità.

Chi utilizza il Creative Problem Solving

Il Creative Problem Solving è utilizzato in una vasta gamma di contesti, dai settori aziendali e industriali fino all’educazione e alla sfera personale. E’ infatti un metodo trasversale, applicabile in diversi contesti e settori. Da grandi aziende come Google e Tesla a istituzioni accademiche come il MIT, fino ai governi e agli individui, il CPS rappresenta una strategia fondamentale per affrontare problemi in modo innovativo ed efficace.Vediamo chi lo utilizza e come:

1. Aziende e Organizzazioni

Le imprese adottano il CPS per stimolare l’innovazione, migliorare la produttività e risolvere problemi complessi. Alcuni esempi includono:

  • Multinazionali e startup: Aziende come Google, Apple e Tesla usano il CPS per sviluppare nuovi prodotti e servizi, oltre che per migliorare i processi interni.
  • Settore manifatturiero: Grandi industrie come Toyota applicano tecniche di problem solving creativo per ottimizzare la produzione e ridurre gli sprechi.
  • Marketing e pubblicità: Agenzie come Ogilvy e Wieden+Kennedy sfruttano il CPS per ideare campagne innovative e coinvolgenti.
  • Settore tecnologico: Società come IBM e Microsoft lo impiegano per affrontare sfide legate alla digitalizzazione e alla cybersecurity.

2. Educazione e Formazione

Le scuole e le università stanno sempre più integrando il CPS per sviluppare il pensiero critico e la risoluzione creativa dei problemi negli studenti. Alcuni esempi:

  • Scuole e programmi educativi: Il metodo viene utilizzato in corsi di design thinking, imprenditorialità e innovazione per formare giovani problem solver.
  • Università e business school: Harvard, MIT, Stanford e il Politecnico di Milano includono il CPS nei loro corsi per sviluppare la capacità di problem solving nei futuri leader.
  • Metodologie didattiche innovative: Programmi come il PISA 2012 dell’OCSE evidenziano l’importanza delle competenze di problem solving nella formazione degli studenti.

3. Pubblica Amministrazione e Settore Sociale

Il CPS è impiegato anche in politiche pubbliche e programmi sociali per affrontare problemi complessi come la sostenibilità, la povertà e l’inclusione sociale.

  • Governi e istituzioni: Agenzie governative come la NASA e la Commissione Europea usano il CPS per trovare soluzioni innovative a sfide globali.
  • ONG e organizzazioni non profit: Enti come Amnesty International e Greenpeace lo applicano per sviluppare strategie di sensibilizzazione e attivismo.

4. Professionisti e Libera Professione

Molti professionisti utilizzano il CPS nella loro attività quotidiana, tra cui:

  • Designer e architetti: Il CPS è alla base del design thinking, usato da studi di progettazione come IDEO per risolvere problemi complessi in modo creativo.
  • Medici e ricercatori: Nel settore sanitario, il problem solving creativo aiuta a trovare nuove cure e strategie di trattamento.
  • Psicologi e coach: Utilizzano il CPS per aiutare individui e team a superare blocchi mentali e sviluppare soluzioni innovative.

5. Sfera Personale

Oltre al contesto professionale, il CPS è utile anche nella vita di tutti i giorni per:

  • Affrontare problemi personali: Aiuta a prendere decisioni difficili e trovare nuove prospettive in situazioni complesse.
  • Migliorare la gestione del tempo e delle risorse: Aiuta a organizzare meglio la propria vita e a trovare modi più efficienti di lavorare.
  • Sviluppare la creatività e il pensiero laterale: Strumenti come il brainstorming e la mind map possono essere utilizzati anche per stimolare la creatività personale.

Il CPS come leva strategica per il futuro

Il Creative Problem Solving non è solo una tecnica, ma una leva strategica che può determinare il successo di aziende, istituzioni e individui in un mondo sempre più complesso e incerto.

Le aziende che adottano metodologie creative di problem solving registrano una crescita del 30% in termini di innovazione di prodotto e un aumento del 20% nella produttività del team (dati Adobe, 2023). Anche nel settore educativo, un’indagine dell’OCSE dimostra che gli studenti che sviluppano abilità di problem solving creativo ottengono performance migliori del 20% nei test di competenze cognitive rispetto ai loro coetanei.

In un’epoca caratterizzata da intelligenza artificiale, digitalizzazione e sfide globali, saper pensare fuori dagli schemi non è più un’opzione, ma una necessità. Il Creative Problem Solving è il ponte tra la complessità dei problemi e le opportunità di innovazione: chi saprà padroneggiarlo sarà il vero leader del futuro.

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