Il Gruppo Cellularline, il cui headquarter è a Reggio Emilia, è oggi tra i leader in Europa nel settore degli accessori per smartphone e tablet. L’azienda vanta un ampio e profondo portafoglio di prodotti e brand (Cellularline, AQL, Interphone, MusicSound, Ploos, Skross, Nova, per citare i principali) e commercializza con successo più di 25 milioni di accessori in tutto il mondo ogni anno, grazie al lavoro e alla dedizione di oltre 200 collaboratori fra Italia ed estero. Nel 2019, l’azienda ha registrato ricavi per circa 140 milioni di euro.
Da sempre Cellularline si focalizza sull’innovazione sia di prodotto che di servizio, raccogliendo stimoli sia dall’interno che dall’esterno dell’azienda. “Abbiamo un’offerta di oltre 1.800 prodotti e ogni anno rinnoviamo il 35% della gamma”, spiega Chiara Fichera, HR Learning & Development, HQ Safety & Environment Manager del Gruppo, che aggiunge: “Internamente le proposte vengono soprattutto dalle Direzioni Marketing, Sviluppo Prodotto e Vendite, che analizzano nuove categorie e mercati al fine di ampliare le gamme esistenti, per poter soddisfare bisogni latenti dei consumatori.”.
Cellularline fa riferimento ad agenzie esterne per l’attivazione di ricerche di mercato, ma varie idee provengono anche da imprenditori e startup. “Da tanti anni la Funzione R&D si confronta con gli imprenditori e l’industria di riferimento e valuta gli aspetti tecnici e di implementazione delle proposte. Siamo un’azienda molto curiosa ed aperta, e l’innovazione e l’ascolto di nuove idee sono nel nostro DNA”.
Sul tema dell’innovazione l’azienda lavora in modo cross-funzionale, con il coinvolgimento in primis del Marketing & Digital Director Alessio Lasagni, del Responsabile Ricerca e Sviluppo Paolo Ramponi, del Group CIO Massimo Marabese e dei rispettivi team di lavoro.
In uno scenario sempre più complesso, in cui l’innovazione è al centro delle scelte strategiche dell’azienda, l’Information Technology sta vivendo un cambiamento profondo: da centro di costo, oggi diventa un propulsore di profitto assumendo una posizione sempre più rilevante.
Questo cambio di prospettiva rappresenta un passaggio chiave verso un’innovazione sostenibile e richiede competenze specifiche in quanto la componente digitale, supportata dalle opportune scelte tecnologiche, diventa sempre più pervasiva all’interno del Gruppo, permeando qualsiasi funzione e processo di business. Quindi l’azienda promuove, da un lato, la capacità di applicare le tecnologie in ottica di ottimizzazione ed efficienza; dall’altro, l’apertura culturale all’innovazione e la volontà di sperimentare, col fine di sviluppare rapidamente nuovi approcci al mercato cavalcando l’onda della digitalizzazione.
Questa è la squadra coinvolta in prima linea anche nell’Osservatorio Startup Intelligence, di cui Cellularline è partner da quest’anno. “In azienda viene realizzata una riunione periodica, per un confronto sui lanci dei mesi successivi, dove raccogliamo feedback dal mercato e ci confrontiamo sui progetti di innovazione e sviluppo prodotto”, spiega Chiara. Un’altra importante fonte di sviluppo e ricerca di nuove idee sono le fiere nel Far East, “prima dell’emergenza sanitaria questa attività era una grande occasione di stimolo e ci auguriamo presto di tornare a viverla!”.
Per favorire sempre più l’innovazione, tante sono le progettualità in cantiere per i prossimi anni. “Attualmente stiamo lavorando per l’adozione di una metodologia agile che meglio si adatta alla gestione dell’innovazione in un contesto complesso e mutevole”.
È in fase di revisione la strategia di sviluppo del canale online, già lanciato nel 2016, all’interno del più ampio progetto di trasformazione digitale dell’azienda, che ha anche l’obiettivo di far evolvere la partnership con clienti Travel Retail e Retail.
Infine, l’ultimo ma non ultimo ambito di innovazione per Cellularline riguarda lo sviluppo di una strategia di sostenibilità: “è stata già lanciata, per esempio, una linea di prodotti biodegradabili e ci siamo dati l’obiettivo di ridurre significativamente l’uso della plastica nel nostro packaging. In questo momento storico, ci sembra doveroso investire sulla sostenibilità, come valore che guiderà le scelte dell’azienda. Questi sono temi che ben si prestano al coinvolgimento delle startup”, conclude Chiara Fichera.