Gestire un’attività complessa e incerta come l’innovazione rappresenta una sfida per le imprese, che richiede di definire e governare un insieme significativo di fattori e dimensioni. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e all’evoluzione di modelli e ruoli, al fine di definire i meccanismi più adeguati per rendere scalabile, ripetibile e diffusa la spinta verso l’innovazione nelle imprese. Le imprese stanno quindi vivendo un processo di crescita dei loro modelli di innovazione, al fine di scalare la maturità di innovazione e trasformarsi in vere open company. Questo è stato uno dei temi discussi in occasione dell’evento di Kickoff dell’undicesima edizione dell’Osservatorio Startup Thinking del 2 luglio scorso, che ha visto la partecipazione di oltre 110 Innovation Manager di 63 diverse organizzazioni e le testimonianze di alcune aziende partner dell’Osservatorio.
Cos’è l’Innovation Maturity
L’Innovation Maturity si misura su un insieme ampio di dimensioni, a partire dalla strategia di innovazione, i modelli di governance, i fattori abilitanti o gli elementi di processo. Lo sforzo per le imprese è rappresentato dalla capacità di sviluppare in modo coerente tali dimensioni. Spesso l’elemento trainante deve essere rappresentato proprio dalla strategia, guidata in primis da un adeguato ingaggio del top management.
Innovation Maturity: esempi di applicazione nelle aziende
“Le grandi aziende che hanno una più spiccata capacità di impatto dell’innovazione sono quelle con un’intensa interazione con il top management. Le iniziative promosse dall’Open Innovation che godono di questo vantaggio hanno maggiore efficacia”, afferma Alessandro Leonardi, Head of Open Innovation di Poste Italiane, partner dell’Osservatorio, evidenziando l’importanza di stimolare la condivisione di esperienze anche tra il top management al fine di spingere l’ingaggio sull’innovazione.
Il confronto di esperienze e opinioni, a tutti i livelli dell’organizzazione, può rappresentare una spinta fondamentale per lo sviluppo dei propri modelli di innovazione. Ancora di più se fatto all’interno di contesti in cui coesistono un insieme vario di imprese ed esperienze. “Il network e la partecipazione agli Osservatori ancora una volta sottolineano quanto il contatto e la collaborazione portino valore. Il confronto con corporate su modelli, trend d’innovazione e misurazione dell’Open Innovation è utile a tutti per capire come valutarsi e migliorarsi”, ha sottolineato durate l’evento Silvia Fierro, Head of Open Innovation Ecosystems & Partnership di Eni, nell’Osservatorio da molti anni. Anche Paolo Magni, Innovation Manager di Gruppo Enercom, ha evidenziato che “è molto importante il lavoro svolto nei workshop dell’Osservatorio e con le altre aziende partner. Con gli altri partecipanti condividiamo sia le best practice che i punti di attenzione, e questo fa risparmiare tempo, focalizzare gli investimenti e ridurre il rischio”.
L’Osservatorio Startup Thinking, oltre ad essere un luogo di confronto per un’ampia community di Innovation Manager, rappresenta una finestra per lo studio dei principali trend di innovazione, in primis tramite attività di ricerca e scouting di startup che viene sviluppata ogni anno su ambiti selezionati. Come evidenziato da Valeria de Flaviis, Head of Innovation Lab & Digital Transformation di Cassa Depositi e Prestiti, “l’Osservatorio è per noi una finestra sul mondo; molto spesso presi dal lavoro e dalla quotidianità è difficile conoscere gli ultimi trend e ciò che accade nel mondo esterno. L’Osservatorio offre una visuale esclusiva su questi temi”. Per il prossimo anno, queste sono alcune delle tematiche che potrebbero essere approfondite: Responsabile AI, Intelligent Business Process Automation, Robotics e Digital Twin.
Innovation Maturity: una combinazione tra ricerca accademica e mercato
Alle attività di scouting di startup, si affiancano momenti di approfondimento sulle principali metodologie, teorie e modelli per gestire al meglio l’innovazione in azienda. Ciò è fatto combinando un approccio alla ricerca di tipo accademico, ad approfondimenti derivanti dalla pratica e dal confronto diretto con il mercato. “Di recente ‘trattare in modo accademico tematiche/argomenti’ è utilizzato in termini dispregiativi come a sottolineare la mancanza di una trattazione empirica, basata sulla realtà. Tuttavia, nel contesto odierno in cui dedichiamo sempre meno tempo all’approfondimento e all’apprendimento, la trattazione accademica riacquista il suo valore originario. L’Osservatorio porta contenuti di valore, perché basati sulla ricerca, lo studio e l’approfondimento”, ha spiegato Cinzia Cipollone, Referente Open Innovation di ENAV Group, nell’Osservatorio da un paio di anni.
Le attività: workshop e project work
Infine, in occasione dell’evento di kickoff sono state presentate anche le attività a supporto delle aziende partner dell’Osservatorio Startup Thinking, tra cui la possibilità di ospitare workshop presso le sedi aziendali, come fatto la scorsa edizione a Roma presso Angelini Industries: “Organizzare un workshop presso la nostra sede ci ha permesso di migliorare l’ingaggio degli stakeholder in azienda negli eventi dell’Osservatorio, aggiungendo dunque un ulteriore elemento per accrescere la cultura dell’innovazione in azienda”, ha raccontato Marco Varanese, Digital Innovation Manager di Angelini Industries.
Tra le attività anche la possibilità di proporre project work a studenti di Laurea Magistrale di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Genarda Pipero, Digital Officer di Siram Veolia ha raccontato la loro sperienza: “noi abbiamo svolto un project work con i ragazzi del Digital Innovation Lab, lavorando ad un progetto di smart hospital. Gli output che ci hanno consegnato sono stati sorprendenti: sia per la meticolosità nella ricerca che per i punti di vista completamente nuovi e freschi che ci hanno fornito”.
L’undicesima edizione di Startup Thinking partirà ad ottobre e durerà fino a giugno 2025. Sono già molte le aziende che hanno confermato la loro partecipazione, tra cui: ACI, Amadori, Angelini Industries, Banca Mediolanum, BPER Banca, Bticino, Cassa Depositi e Prestiti, Enav, Enel, Eni, Gewiss, Gruppo Enercom, Gruppo Iren, Ibsa Farmaceutici, Lactalis, Leonardo, OTB, Poste, Q8, Save the Children, Siram Veolia, Snam, Sogei, Terna, UnipolSai. Le adesioni sono in corso.