Oltre agli strumenti di “finanza agevolata” per il supporto delle imprese e dell’innovazione tecnologica, esistono ulteriori agevolazioni che possono essere sfruttate dalle aziende. Queste agevolazioni possono essere considerate parallelamente per rendere gli investimenti maggiormente sostenibili.
Un esempio significativo è il “Patent Box”, un’opzione fiscale vantaggiosa che offre una significativa deduzione sulle spese di investimento sostenute. Lo strumento è destinato ai titolari dei diritti di sfruttamento economico di beni immateriali utilizzati nelle attività aziendali.
L’agevolazione è interessante anche perché può essere combinata con altri aiuti, come il credito d’imposta per ricerca e sviluppo o la “finanza agevolata” per la realizzazione di progetti.
Cos’è il “Patent Box” e dove si applica
Il “Patent Box” è una misura fiscale opzionale che permette alle imprese di ridurre la base imponibile ai fini delle imposte sui redditi. Offre un’esenzione parziale dalle tasse sui redditi derivanti dall’uso di specifici beni immateriali prodotti dall’azienda. L’obiettivo è migliorare la competitività delle imprese attraverso l’innovazione e la valorizzazione degli asset intellettuali.
Negli ultimi anni, l’accesso a questa misura è stato semplificato, rendendo il “Patent Box” un’opzione ancora più interessante per incentivare la creazione e l’utilizzo economico di beni immateriali nelle attività imprenditoriali. Questi incentivi sottolineano l’importanza dei beni immateriali nella creazione di valore aggiunto e nello sviluppo della redditività aziendale.
Il “Patent Box” può essere richiesto per le spese di ricerca e sviluppo collegate alla creazione di software protetti da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli. I richiedenti devono utilizzare queste soluzioni, direttamente o indirettamente, nello svolgimento delle proprie attività.
Vengono presi in considerazione e maggiorati del 110% tutti i costi sostenuti ed iscritti a bilancio.
A chi è rivolto il “Patent Box”
Il “Patent Box” può essere richiesto da tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa ivi comprese le persone fisiche che esercitano imprese commerciali.
Nello specifico, possono pertanto accedere al “Patent Box” le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, che svolgono attività di ricerca e sviluppo relative a software protetti da copyright, brevetti, disegni e modelli giuridicamente tutelati.
Per accedere al regime del “Patent Box”, le imprese devono tuttavia dimostrare l’impiego effettivo dei beni immateriali protetti nella propria attività commerciale. È essenziale documentare in modo accurato le spese di ricerca e sviluppo e il loro legame diretto con i beni immateriali per i quali si richiede l’agevolazione. Inoltre, l’azienda deve mantenere registrazioni dettagliate che possano essere esaminate in fase di verifica.

A quanto ammonta l’agevolazione
Nel periodo di imposta in cui uno dei beni immateriali ottiene un titolo di privativa industriale, sono agevolate le spese di R&S, che hanno contribuito alla sua creazione e sostenute negli 8 periodi di imposta precedenti (cosiddetto “meccanismo di recapture”).
Il calcolo dell’agevolazione prevede l’esclusione di una percentuale specifica dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali dalla base imponibile.
Nello specifico, il vantaggio fiscale concesso viene calcolato maggiorando del 110% i costi sostenuti relativi ai beni immateriali protetti. Tale maggiorazione determina una riduzione del reddito imponibile con conseguente risparmio in termini di imposte sui redditi (24% IRES a cui si somma l’aliquota IRAP che varia a seconda della Regione interessata).
L’agevolazione ha impatto solo ai fini fiscali e non civilistici. Nel caso in cui tale maggiorazione dovesse determinare una perdita fiscale, quest’ultima viene riportata negli esercizi successivi non oltre il 5° anno dalla presentazione della richiesta di agevolazione.
Ad esempio, per un investimento di 100.000 euro che viene maggiorato a 110.000 euro, considerando una aliquota IRAP base del 3,9% si otterrebbe una riduzione delle imposte sui profitti dell’azienda pari a 30.690 euro, superiore pertanto al 30% del valore dell’investimento effettuato.
Come richiedere e utilizzare il “Patent Box”
Preliminarmente alla richiesta di “Patent Box” su un bene immateriale, occorre accertarsi che siano soddisfatte le seguenti condizioni:
- sia stata ottenuta una privativa industriale (es. registrazione del software presso la SIAE o registrazione di un Brevetto o di un marchio).
- il bene immateriale sia presente a bilancio (possono essere presi in considerazione, come visto, beni inseriti a bilancio fino a 8 anni antecedenti la richiesta);
- il bene immateriale sia effettivamente utilizzato, direttamente o indirettamente, nello svolgimento dell’attività d’impresa.
Nel caso le condizioni di cui sopra vengano soddisfatte l’opzione per poter usufruire dell’incentivo fiscale “Patent Box” deve essere esercitata in sede di dichiarazione annuale dei redditi entro la data di scadenza della stessa.
Quando richiedere il “Patent Box”
Il “Patent box” rappresenta quindi uno strumento importante per le imprese che desiderano investire in innovazione e miglioramento tecnologico.
La misura è particolarmente adatta per imprese che investono in ricerca e sviluppo per la realizzazione di beni immateriale su cui può essere effettuata una richiesta di brevetto o si intende tutelare il software prodotto con un copyright.
L’agevolazione, come abbiamo visto, può superare il 30% del valore dell’investimento e diventa particolarmente interessante nel caso in cui l’azienda abbia o preveda di avere utili tassati nei prossimi 5 anni e che essi risultino capienti per utilizzare a pieno il vantaggio previsto dal “Patent Box”.
La misura, come detto, è anche cumulabile con altre agevolazioni (tipicamente credito d’imposta, finanza agevolata). Nello specifico, il credito d’imposta viene parzialmente ridotto in caso si intenda usufruire del “Patent Box”, per cui occorre tenerne conto in fase di analisi sulla convenienza di utilizzare lo strumento.
Altra verifica importante consiste nell’analizzare che la somma dei diversi strumenti utilizzati (“Patent Box”, credito d’imposta, finanza agevolata) si mantenga sempre al disotto del valore totale dell’investimento.
In conclusione, il “Patent Box” rappresenta un’opportunità preziosa per le aziende che desiderano ottimizzare il proprio carico fiscale mentre investono nell’innovazione. Combinato con altre agevolazioni fiscali, può significativamente migliorare la competitività aziendale e promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie.
Il suggerimento è senz’altro quello di mettere a frutto in modo sinergico tutte le diverse opportunità disponibili a supporto di innovazione, ricerca e sviluppo effettuando però un’analisi preliminare per verificare se e come usufruirne al meglio.
Vista in ogni caso la complessità dell’argomento è sempre consigliabile affidarsi a esperti per assicurarsi l’utilizzo ottimale di tutti gli strumenti agevolativi previsti.
Scheda sintetica
Per una scheda sintetica del bando si rimanda al sito ICTLAB PA alla sezione bandi e nello specifico al seguente link.