OPEN WORLD

Come Volkswagen fa open innovation con 10 global brand

Qual è la principale sfida quando si fa innovazione in un gruppo con brand diversi e autonomi? Risponde Nikolai Ardey, Head of Volkswagen Group Innovation. Che svela il segreto per fare open innovation di successo: ““Landing innovation with the right level of maturity”

Pubblicato il 31 Gen 2023

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Nikolai Ardey è l’Head of Volkswagen Group Innovation. Avevo conosciuto Nikolai a Londra durante la cerimonia dei Corporate Startup Stars Awards ove peraltro avevamo condiviso il palco del panel organizzato da The Economist Impact moderato da Avantika Chilkoti,

The Economist Impact Panel durante i Corporate Startup Stars Awards (Londra, 6 dicembre 2022 (da destra Carl Ennis, CEO Siemens UK; Alberto Onetti, Chairman Mind the Bridge; Lourdes Sosa, London School of Economics (LSE); Nikolai Ardey, Executive Director Volkswagen; Frank Desvignes, Global Head of Open Innovation Axa Next; Avantika Chilkoti, International Correspondent The Economist)

Nikolai è un personaggio affascinante (oltre ad essere un talentuoso cantante). Il suo mantra è: “Innovation cannot be governed. It has to be connected

Per questo abbiamo fatto una Mind the Chat per approfondire l’approccio all’Open Innovation del gruppo Volkswagen. Rimando al video per la conversazione completa. Di seguito una sintesi delle sue risposte a 3 domande chiave.

“Innovation cannot be governed. It has to be connected.”

“Innovation cannot be governed. It has to be connected.”

Guarda questo video su YouTube

Qual è la principale sfida quando si fa innovazione in un gruppo con brand diversi e autonomi?

Esattamente quello che hai detto: mettere a sistema 10 global brand e facendo sinergie.

Ogni brand è diverso, ha iniziative di innovation proprie (Konnect Volkswagen Group Innovation Tel Aviv, Porsche APX Accelerator, Skoda Auto Digital Lab, Seat Start4Big) e rivendica la propria autonomia. Però ci sono sinergie sfruttabili.

Da un lato, ci sono sfide tecnologiche comuni: decarbonization, software, autonomous driving, customer interface, …

Dall’altro, possiamo gestire come gruppo la necessità di essere presenti nei principali innovation hotspots (Silicon Valley, Israel, Asia – Beijing, Shangai, Tokio, Singapore).

Qual è il segreto per produrre risultati con l’open innovation?

Landing innovation with the right level of maturity”, ossia portare scaleup, ossia società mature e pronte per integrazioni industriali. Questo è essenziale se si vuole minimizzare la “not invented here” syndrome.”

Quali sono le iniziative più interessanti a livello di gruppo?

Konnect è la nostra antenna di innovazione su Tel Aviv con un team di 10 persone guidato da Hemdat Sagi. Obiettivo è fare da ponte tra Israele e le nostre business lines e mettere a terra POCs.

Porsche APX Accelerator e Seat Start4Big hanno invece più un focus sull’early stage ove investono.

Fronte investimenti, stiamo poi per lanciare un fondo di CVC da 300 milioni dedicato a startups in ambito decarbonization. Sarà un fondo indipendente e separato (per garantire rapidità di azione, impossibile da avere all’interno del gruppo) e aperto ad external LPs.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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