Il digital vortex non risparmia nessuno. La trasformazione digitale, visualizzata con l’immagine di un ciclone che, procedendo, travolge e trasforma quel che trova sul suo cammino, avanza a passi da gigante e, una dopo l’altra, coinvolge inesorabilmente tutte le industry, che si trovano davanti a una scelta strategica: cambiare o soccombere.
Non cambiare significa lasciare il passo all’avanzata di nuovi player nativi digitali o a di competitor, che siano questi già noti, (aziende che già presidiavano il mercato e che sono state in grado di innovarsi più velocemente) o ignoti (aziende che arrivano da altri mercati e per le quali la digital transformation rappresenta un’occasione di diversificazione in nuove industry).
L’innovazione come unica via per la crescita
“L’innovazione è l’unica via per assicurare nel lungo periodo una sostenuta crescita economica e del welfare per le persone”, scrive Dan Breznitz, docente alla Munk School dell’University of Toronto, nel suo recente libro “Innovation in real places”.
Breznitz individua e racconta le aree in cui si fa davvero innovazione (non c’è solo la Silicon Valley) e le loro caratteristiche, perché è utile conoscere la storia e sapere che cosa ha fatto – e come – chi è riuscito a produrre ricchezza e sviluppo prima di noi. Da Shenzen a Tel Aviv, gli investimenti sulle tecnologie sono sempre stati la chiave di volta.
La pandemia ha rallentato gli investimenti, ma ha accelerato il vortex, mostrando come e quanto la digitalizzazione sia un asset strategico per affrontare anche le situazioni di mercato più critiche e generando nuove abitudini di consumo e nuovi comportamenti.
L’essenza della trasformazione digitale
La trasformazione digitale non è mai (solo) una questione tecnologica. Se la digitalizzazione dei processi è un aspetto essenziale della Digital Transformation, non è, però, l’unico né tantomeno l’indispensabile: l’azienda che decide di percorrere la trasformazione digitale deve innanzitutto ripensare totalmente i propri processi in chiave digitale.
Solo dopo aver ridisegnato tutti i processi interni in tal senso, si può procedere a stabilire quali sono le tecnologie a supporto di questo cambiamento.
Alla base della scelta delle tecnologie da implementare c’è la considerazione di quali siano più idonee a raccogliere, gestire e analizzare i dati prodotti all’interno e all’esterno dell’organizzazione.
In tal senso, la trasformazione digitale impone un utilizzo massivo e consapevole delle tecnologie emergenti per produrre, raccogliere e gestire dati con l’obiettivo di:
- ottimizzare i processi interni alle aziende;
- migliorare i prodotti/servizi o crearne di nuovi;
- potenziare la relazione con i clienti conoscendone meglio scelte, richieste e bisogni.
Tuttavia, non basta comprare tecnologia: serve una vera cultura del cambiamento, sostenuta da nuovi modelli organizzativi e competenze. “Si riduce di anno in anno il numero di aziende di grandi e grandissime dimensioni che decide di gestire le attività di innovazione in modo non strutturato: solo il 20%”, secondo il report “Priorità dell’innovazione: digitale per le imprese 2021: sfide organizzative” dell’Osservatorio Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano.
Non è più, quindi, solo una questione di Information Technology, di governare l’acquisto e la gestione di software e macchine.
Comprendere le evoluzioni del mercato delle tecnologie
Serve una nuova “intelligenza aumentata”. “Per porre le basi di un modello data-driven, comprendere le evoluzioni del mercato delle tecnologie e delle loro possibili applicazioni dei business è fondamentale”, dice Andrea Solimene , founder di Seedble, business accelerator che ha messo a punto un percorso per informare, ispirare e valutare l’impatto delle tecnologie emergenti in azienda e di dare un’accelerazione alla trasformazione digitale: l’Emerging Technology Program, 60 giorni dedicati a individuare e comprendere i trend tecnologici destinati a cambiare il business.
“Noi per digital transformation intendiamo soprattutto un mindset per affrontare l’innovazione e l’evoluzione delle organizzazioni: il Mindset Transformation”, afferma Solimene “Per crearlo e svilupparlo in azienda, è essenziale diffondere e veicolare a tutti i livelli la conoscenza delle tecnologie che stanno portando disruption sui mercati”.
Le tecnologie emergenti
Internet of Things
L’Internet delle cose è un insieme di tecnologie che permettono di collegare al web qualunque tipo di apparato, con l’obiettivo di monitorare, controllare e raccogliere dati utili per prendere decisioni.
Per questa ragione i campi di applicazione sono moltissimi: dall’agricoltura all’edilizia, dalla salute alla mobilità, dalla manifattura all’intrattenimento.
Sensori, telecamere intelligenti, 5G permetteranno sempre di più di connettere device e oggetti per rendere smart e intelligenti città e organizzazioni, case e spazi di lavoro. Siamo di fronte a un mercato stimato nel 2020 per oltre 300 miliardi di dollari, destinato a crescere velocemente: secondo Fortune Business Insights, passeremo dai 381 miliardi del 2021 ai 1854 miliardi del 2028.
Artificial Intelligence
Algoritmi sempre più raffinati in grado di compiere attività “quasi” come un essere umano: l’intelligenza artificiale è forse la tecnologia emergente che più attrae, inquieta e in qualche caso spaventa.
Il machine learning, tuttavia, esprime una potenza di analisi di enormi quantità di dati inarrivabile per la mente umana. Una potenza che rende possibili previsioni e automazioni capaci di migliorare i processi decisionali e la gestione del capitale umano.
“Nelle prime fasi di esplorazione dell’AI, le aziende tendono a prediligere gli aspetti più tecnologici. Bisogna però ricordarsi che da soli non sono sufficienti”, si legge nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano. Quella dell’intelligenza artificiale è soprattutto una sfida organizzativa ed etica, che coinvolge profondamente la cultura aziendale.
Blockchain
La blockchain è probabilmente la più rivoluzionaria delle tecnologie, i cui effetti non sono ancora tutti chiari e comprensibili. Il modello del database distribuito e immutabile porterà a una disintermediazione destinata a sconvolgere molte Industry.
Provate a immaginare che cosa può significare avere atti legali, transazioni e processi certificati in modo trasparente, a prova di manomissione e immutabili nel tempo. E far sì che, al compimento di uno di essi, si attivino altri atti o processi. Ecco perché l’industria dei servizi, ma anche le pubbliche amministrazioni, stanno studiando, osservando e testando la blockchain.
Droni
Nonostante la battuta d’arresto causata dalla pandemia, i droni sono supporti tecnologici che permettono alle aziende di diverse Industry, dall’agricoltura all’energia, di migliorare la logistica, gestire in modo efficiente i grandi spazi e raccogliere dati e informazioni prima difficili da avere o addirittura impossibili.
Per questo, l’80% delle aziende italiane del settore ritiene che il mercato è destinato a ripartire e, a livello internazionale, sono attive oltre 300 le startup concentrate sullo sviluppo di questi “oggetti volanti” e intelligenti.
3D
La produzione con la tecnologia di stampa 3D è destinata a rivoluzionare i processi industriali. L’additive manufacturing ha potenzialità enormi con impatti su tutta la filiera e il ciclo di vita stesso di prodotti.
La prototipazione è già cambiata grazie alla stampa 3D, che permetterà una sempre maggiore personalizzazione dei prodotti in numerose Industry che lavorano per il mercato consumer. La tecnologia 3D porta poi nuove soluzioni anche in altri settori, come le costruzioni, l’automotive ma anche la medicina.
Immersive Technologies
Con il termine Immersive Technologies si intendono tutte quelle tecnologie che permettono di riprodurre la realtà in versione digitale: Virtual Reality, Augmented Reality, Mixed Reality. Dalla realtà ricreata dagli algoritmi a quella che invece viene potenziata.
Queste soluzioni possono cambiare il modo di lavorare nei grandi impianti industriali, ma permettono anche di condividere esperienze, fare formazione, vendere prodotti a distanza, creare nuovi format di intrattenimento. Siamo solo all’inizio.
L’Emerging Technology Program: un percorso verso la digital transformation
Non è certo facile orientarsi fra tutte queste tecnologie emergenti, seguirne le evoluzioni, valutarne le applicazioni. Di fronte a tante opportunità, può anche prodursi un senso di disorientamento per chi deve preoccuparsi della gestione del business. Secondo l’Accenture Business Future 2021, l’88% delle aziende ha finalmente un quadro chiaro delle sfide che sono chiamate ad affrontare, ma solo il 6% si dichiara totalmente fiducioso nelle proprie capacità attuali di prevedere e rispondere ai mutamenti futuri.
Proprio con l’obiettivo di affiancare le aziende nella difficile ma necessaria opera di selezione e valutazione delle tecnologie a supporto della trasformazione digitale, è nato ETP (Emerging Technology Program), il programma sulle tecnologie emergenti ideato da Seedble per illustrare le loro possibili applicazioni in azienda e le conseguenti potenzialità, (ad esempio, come implementarle in ottica Digital Transformation oppure come integrare tecnologie diverse in diversi ambiti dell’organizzazione).
Il percorso si articola in 4 fasi:
- l’analisi del need iniziale, individuato attraverso colloqui con il management e le key people aziendali;
- l’organizzazione di un workshop dedicato con una demo delle possibili applicazioni delle tecnologie individuate come più utili per l’azienda;
- una sessione di confronto con il management per disegnare un progetto di implementazione;
- la discussione della reportistica prodotta a valle del percorso .
“Noi partiamo da una sessione di ispirazione, con una overview delle tecnologie emergenti e dei loro vantaggi per poi passare al percorso di base”, spiega Solimene e. “Ma prevediamo anche uno step successivo per chi, dopo la fase esplorativa di analisi, vuole avviare l’implementazione di una o più tecnologie”.
La necessità di comprendere i vantaggi della Digital Transformation
Un’azienda sopravvive e prospera non in base alle sue dimensioni o prestazioni, ma alla sua capacità di riposizionarsi per creare un nuovo futuro e di sfruttare al meglio le proprie risorse per raggiungere questo obiettivo.
Questi obiettivi non sono raggiungibili senza una consapevole e convinta adozione delle tecnologie digitali come ingrediente abilitante del business e della crescita.
Purtroppo, questa condizione non è ancora così frequente stando ai dati sulla digitalizzazione dell’ultimo Censimento delle imprese: circa il 65% ritiene che il digitale abbia agevolato la condivisione di informazioni e conoscenze all’interno delle imprese (percentuale che sale fino all’86% con il crescere della dimensione dell’impresa), ma solo il 40,9% ha verificato una relazione positiva tra digitalizzazione e incremento dell’efficienza dei processi produttivi.
Ecco perché le tecnologie emergenti possono e devono diventare il catalizzatore di una ben più profonda trasformazione culturale delle aziende.
Per iniziare un percorso di esplorazione delle tecnologie emergenti affiancato dalla guida esperta di Seedble, visita la pagina di ETP (Emerging Technology Program) e scegli il tipo di percorso più adatto alla tua organizzazione.