La trasformazione digitale rappresenta una sfida molto complessa. È complessa prima di tutto perché coinvolge le persone – sia all’interno delle imprese sia all’esterno (clienti, fornitori, partner, ecc.) – con le rispettive esigenze, attitudini ed esperienze molto diverse tra loro, anche con livelli di maturità e competenze molto eterogenei.
Inoltre la trasformazione digitale è complessa perché non può prescindere dal contesto esterno, a partire proprio dalle tecnologie digitali, che hanno un’evoluzione estremamente rapida e richiedono di combinare competenze multidisciplinari per essere sfruttate al meglio.
Non possiamo poi fare a meno di considerare anche le evoluzioni del mercato, le nuove esigenze dei clienti, i fenomeni emergenti a livello sociale, politico ed economico che impattano su persone e organizzazioni.
Per tutto questo insieme di ragioni, i modelli organizzativi tradizionali si sono dimostrati inadeguati alla sfida della complessità generata dalla trasformazione digitale.
Nuovi modelli organizzativi per la trasformazione digitale
Qual è la risposta che più spesso sentite – sentiamo tutti – dare, quando si parla di costruire organizzazioni “digital ready” con persone “digital ready”? Che serve un’organizzazione agile, che favorisca le persone ad agire in maniera flessibile e tempestiva.
Oggi non proveremo a dare una definizione di organizzazione agile (che trovate qui), ma vorremo piuttosto rispondere alla domanda: “come si può rendere più agile un’organizzazione? È la domanda che abbiamo rivolto anche a Piergiorgio Grossi, Chief Innovation Officer di Credem Banca, durante l’appuntamento del percorso Digital Transformation Tools dal titolo “Agile Mindset: l’ingrediente organizzativo per la Trasformazione Digitale”.
Qui puoi rivedere il video talk con Piergiorgio Grossi
“Per rispondere alla sfida complessa della trasformazione digitale, molte realtà hanno provato ad introdurre una serie di principi, framework e metodologie chiamate “agili”. Rispetto ai primi anni 2000, l’agile ha vissuto un’evoluzione ed espansione che l’ha portato da una prima applicazione principalmente tecnica – sviluppo del software – ad un focus più ampio, fino alla sua applicazione all’intera organizzazione attraverso il concetto di business agility”. Il problema, prosegue Grossi “è che a questo cambio di focus, non è seguito un corrispondente cambiamento dei principi da seguire, sembra che molte realtà abbiano adottato l’agile per effetto moda, senza valutare l’effettiva esigenza”.
I principi per “diventare” agili
Secondo Grossi “prevedere il futuro e definire un processo lineare da seguire per realizzare una certa visione è estremamente difficile in un sistema complesso”. È invece più opportuno adottare approcci iterativi, basati sul feedback, come ben rappresentato dal famoso processo lean costituito da 3 fasi:
- Build, “ad esempio sviluppo una nuova funzionalità”
- Measure, “faccio in modo che venga utilizzata, osservo da vicino le reazioni e raccolgo i feedback”
- Learn, “analizzo le evidenze del test, accettando il rischio di esito negativo, che è parte integrante del modo con cui si affronta un contesto complesso, e decido quali azioni mettere in atto”
Il punto di partenza è promuovere una maggiore sensibilità verso il tema della complessità. Con le parole di Piergiorgio Grossi “il principio alla base è allenarsi alla complessità”.
Questo aspetto è molto importante anche a livello individuale, perché adottare l’approccio agile può mettere in difficoltà le persone nell’affrontare nuove situazioni: non ci sono più processi lineari da seguire con confini netti di ruoli e responsabilità, mentre è necessario favorire la collaborazione e la leadership diffusa per poter lavorare efficacemente.
Come introdurre modelli agili per accelerare la Trasformazione Digitale
L’approccio agile è sicuramente una leva importante per le organizzazioni che intendono cogliere le opportunità della trasformazione digitale, ma la sua implementazione non è stata così immediata e semplice finora.
Innanzitutto, sfatiamo i miti e siamo realisti: la letteratura propone soprattutto repliche più o meno fedeli del modello Spotify, che però non hanno mai realmente funzionato.
Le organizzazioni tradizionali faticano a interiorizzare e declinare su di sé i modelli che puntano a replicare, in scala decisamente più grande, la velocità e la flessibilità tipiche delle Startup. Questo perché non esiste una ricetta valida per tutti. Ciascuna realtà deve iniziare un percorso di ricerca del modello più adatto alle proprie caratteristiche, sapendo che questo dovrà poi continuare a evolvere nel tempo.
Abbiamo, però, una certezza: il punto di partenza è sempre rappresentato dalle persone, che sono il cuore pulsante di ogni organizzazione. Infatti, se le persone che costituiscono l’organizzazione non hanno interiorizzato i principi dell’agilità, non importa quale sia il modello organizzativo che gli verrà montato sopra. Continuerà a non funzionare (Spotify docet).
Agile Mindset e Trasformazione Digitale, i libri consigliati da Piergiorgio Grossi
Durante il suo intervento, Piergiorgio Grossi ha segnalato le sue fonti di ispirazione. Ecco i testi che il Chief Innovation Officer di Credem Banca consiglia di leggere per approfondire i principi agili da seguire nell’era digitale:
- Kent Beck, Cynthia Andres, Erich Gamma, Extreme Programming Explained: Embrace Change. Addison-Wesley Professional.
- Martí Perarnau, Pep Guardiola: The Evolution. Arena Sport.
- Christoph Biermann, Football Hackers: The Science and Art of a Data Revolution. Blink Publishing
- Alexander Osterwalder, Yves Pigneur, Frederic Etiemble, Alan Smith, The Invincible Company: How to Constantly Reinvent Your Organization with Inspiration From the World’s Best Business Models. John Wiley & Sons.
DigitalTransformationTools, lunedì 14 marzo il prossimo appuntamento
Nel prossimo incontro del percorso Digital Transformation Tool dal titolo “Le due “C” della Trasformazione Digitale: Coinvolgere e Comunicare”, insieme a Cristiano Poian, Digital Transformation Manager di Gilead. Appuntamento a lunedì 14 marzo alle ore 17, per partecipare al videotalk registrati qui.