L’ESPERIMENTO

Come la Generative AI può influenzare i processi di innovazione



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L’Osservatorio Design Thinking for Business del Polimi ha riunito la comunità di design thinkers per un esperimento: capire quanto l’uso di ChatGPT e Bing AI possano influire sulle interazioni, le emozioni e la creatività delle persone. Ecco i risultati

Aggiornato il 30 gen 2024

Chiara Esposito

Senior Researcher, Osservatori Digital Innovation

Martina Legnani

Ricercatore dell’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano



Generative AI
Generative AI

La Generative AI si è ormai affermata come strumento di innovazione, affiancandosi alla tradizionale creatività umana, grazie alla sua capacità di creare output ex novo. È interessante capire come questo potenziale creativo artificiale sia o meno in grado di rafforzare ed elevare la creazione umana di nuove idee e output.

Come le diverse tipologie di Generative AI influenzano il processo di innovazione di gruppi e individui? Questa è la domanda centrale a cui abbiamo cercato di rispondere durante il primo Design Thinking Lab dell’Osservatorio Design Thinking for Business, un evento che ha riunito la comunità di design thinkers per sperimentare approcci all’avanguardia nella progettazione dell’innovazione.

Generative AI: l’esperimento

Durante l’evento, i 150 partecipanti, suddivisi in 16 gruppi, hanno avuto l’opportunità unica di testare due strumenti di AI generativa: ChatGPT, con il suo potente output testuale e dialogico, e Bing AI, specializzato in rappresentazioni visive. La sfida proposta ai gruppi era di esplorare le ragioni dietro la tendenza della nuova generazione a preferire il noleggio al possesso, utilizzando questi strumenti per immaginare soluzioni innovative nel contesto della sharing economy.

L’adozione di un approccio ibrido, combinando interazioni sia online sia in presenza, ha permesso di analizzare in modo approfondito l’influenza di questi strumenti sul processo creativo. Nella conduzione dell’esperimento, alcuni team hanno utilizzato l’intelligenza artificiale in attività individuali, condividendo poi le riflessioni con il team, altri gruppi lo hanno adoperato solamente in attività di gruppo. Questa doppia prospettiva ci ha permesso di capire approfonditamente come diverse tecnologie influenzano il processo creativo.

La Generative AI come sparring thinker : accompagnatrice e collaboratrice

L’esperimento ha fornito una lente unica attraverso la quale guardare all’AI generativa, ovvero considerandola, durante il processo di ideazione, come sparring thinker e membro addizionale del team. Ciò significa che i partecipanti hanno interagito con l’intelligenza artificiale come fosse un partner capace di elaborare un pensiero e non considerandolo solamente come mero strumento innovativo. Si sono però notate delle differenti riflessioni riguardo al ruolo che l’AI ha ricoperto durante l’esperimento a seconda dell’utilizzo dell’AI individuale o in gruppo. I primi, infatti, hanno sottolineato come la Generative AI abbia effettivamente svolto il ruolo di sparring thinker, generando diverse prospettive, le quali hanno aumentato gli insights del partecipante singolo. Diversamente, invece, si sono espressi coloro che hanno utilizzato i tool di Generative AI in gruppo, riportando come l’AI sia stata più un collaboratore aggiuntivo nel processo di brainstorming, che un vero e proprio sparring thinker.

Da queste riflessioni emerge l’essenza versatile dell’AI generativa, la quale dà prova di funzionare sia come accompagnamento nel processo di elaborazione del pensiero individuale, sia come collaboratore in team. Questa ambivalenza dimostrata dall’AI la rende un’entità dinamica all’interno del team di ideazione, allargando i confini della collaborazione tradizionale ed offrendo una visione che guarda al futuro del creative thinking.

Come l’output della Generative AI cambia il nostro pensiero

L’esperimento ha permesso inoltre un’interessante esplorazione dell’AI generativa sulla base dell’output proposto, che usa sia un’interfaccia testuale per comunicare con l’utente (ChatGPT) sia un format visuale generando immagini (Bing AI). Ciò che risulta è che i partecipanti che hanno utilizzato ChatGPT hanno avuto poche difficoltà nell’interazione, sviluppando conversazioni fluide e uno scambio di idee. Coloro i quali hanno invece interagito con Bing AI hanno rivelato quanto la componente visuale sia stata più sfidante in termini di interpretabilità e generazione del consenso all’interno del team rispetto all’utilizzo di AI testuale.

Allo stesso modo, i partecipanti hanno però percepito l’AI visuale come un mezzo emotivamente più intenso e più provocatorio rispetto all’AI dialogica, e che ha stimolato una creatività profonda. Questo contemporaneo utilizzo dell’AI generativa di natura testuale e visuale permette di evidenziarne i differenti punti di forza: da una parte, ChatGPT con la sua interfaccia dialogica favorisce la facilità di interazione e collaborazione, dall’altra parte Bing AI aggiunge uno strato di profondità emotiva e di provocazione, contribuendo a una comprensione olistica delle sinergie e delle sfide nell’ambito delle collaborazioni digitali.

ChatGPT favorisce l’interazione, Bing AI scatena le emozioni

L’analisi dell’interazione tra le tecnologie di dialogo di ChatGPT e la creatività visuale di Bing AI ha rivelato una dinamica affascinante. Mentre ChatGPT ha agevolato l’interazione e lo scambio di idee, l’output visivo di Bing AI ha introdotto un elemento emotivamente più carico e provocatorio. Quest’ultimo, pur stimolando una profonda creatività, ha presentato delle sfide in termini di interpretazione e costruzione del consenso all’interno dei team. Questa esplorazione ha evidenziato come ciascuna tecnologia apporti i suoi punti di forza unici: ChatGPT favorisce la collaborazione e la facilità di interazione, mentre Bing AI aggiunge uno strato di profondità emotiva e di provocazione.

La Scelta Strategica dell’Interfaccia e Modalità d’Uso dell’AI

Questo esperimento ha permesso di studiare come differenti interfacce dell’AI, testuale o visuale, usate in modalità differenti, in team o individualmente, possono trasformare radicalmente l’efficacia di questi strumenti nelle fasi di ideazione e brainstorming.

Da una parte, l’interfaccia testuale, esemplificata da strumenti come ChatGPT, si è dimostrata particolarmente efficace nel stimolare discussioni collaborative e scambi di idee profondi. Questa piattaforma accessibile è ideale per accelerare il dialogo e l’elaborazione condivisa di concetti, elementi vitali in contesti dove la collaborazione e la rapidità nell’esplorazione di diverse prospettive sono essenziali. Dall’altra, l’interfaccia visuale, come quella offerta da Bing AI, genera un impatto emotivo e una provocazione nel pensiero creativo. Sebbene presenti sfide interpretative, questo approccio visivo ispira una comprensione più profonda e offre una visione olistica delle idee, stimolando una creatività e presentando concetti innovativi in modi più impattanti.

La modalità di utilizzo dell’AI svolge anche un ruolo fondamentale. Quando utilizzata individualmente, l’AI agisce come uno sparring thinker, fornendo prospettive diverse che arricchiscono gli insight personali. Questo è particolarmente utile per professionisti che lavorano in autonomia o che richiedono feedback esterni per esplorare nuove idee. In contrasto, in un contesto di gruppo, l’AI diventa un collaboratore aggiuntivo nel brainstorming, non solo contribuendo con idee e prospettive, ma facilitando anche il flusso di idee tra i membri del team.

Questo esperimento ci ha dimostrato come la scelta consapevole dell’interfaccia AI e la sua modalità di utilizzo rappresentano passaggi strategici per i professionisti dell’innovazione, mirati a massimizzare l’impatto dell’AI nel processo creativo.

A conclusione dell’esperimento sono intervenuti Luca Mascaro, CEO di Sketchin, Alessandro Pucci, Design & Cx lead di Sogei, Vito Modugno, Chapter Member Customer Experience & Service Design di Enel X e Debora Botta, UX Design Manager di Poste Italiane. Facilitati da Cabirio Cautela, parte del Research Direction dell’Osservatorio, hanno fornito ulteriori spunti e riflessioni sulla possibile adozione di tali metodologie innovative nel processo riflessivo e decisionale.

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