INNOVATION PILLS

Come fare innovazione in azienda in tempi di crisi



Indirizzo copiato

Quando un’azienda è in crisi, è importante non cedere alla tentazione di azzerare gli sforzi di innovazione e invece cogliere l’occasione per rimettere in discussione i progetti, l’approccio e gli strumenti utilizzati. Ecco 4 strategie da adottare

Pubblicato il 11 nov 2024

Andrea Contri

Innovation Director



Crisi in azienda
Crisi in azienda

Gli anni Venti sembrano partiti all’insegna della permacrisi, un periodo in cui si accavallano senza soluzione di continuità shock di diversa natura: sanitari, geopolitici, energetici, economici…

Quando l’impatto di queste crisi raggiunge le imprese, ne nascono diverse sfide interconnesse: la crescente avversione al rischio e alla volatilità degli stakeholder si traduce in una forte pressione sui risultati di breve termine, a scapito di quegli investimenti che non promettono ritorni immediati. L’imperativo della marginalità porta a ridurre i budget di spesa, a volte anche in modo consistente, in modo proporzionale oppure concentrandosi sulle iniziative non essenziali per la sopravvivenza.

MICHELE WUCKER: “ANTICIPARE E CONTRASTARE LA CRISI D’IMPRESA È POSSIBILE: ECCO COME”

Proprio in questi momenti, però, è importante non cedere alla tentazione di azzerare gli sforzi di innovazione: con i soli tagli infatti non si cresce, e il vantaggio competitivo va costruito con continuità. Piuttosto, restando fedeli all’etimologia della parola “crisi” (che deriva dal verbo greco κρίνω, ovvero “dividere, separare, giudicare”), bisogna cogliere l’occasione per fare delle scelte curate, rimettendo in discussione non solo i progetti e le iniziative di innovazione, ma anche l’approccio e gli strumenti utilizzati – aguzzando l’ingegno e aggiustando il tiro rispetto a un contesto mutato. Vediamo quindi alcune strategie pratiche per “fare di necessità virtù” e sopravvivere alla tempesta.

Crisi in azienda: l’importanza di un challenge statement

Anzitutto è fondamentale partire dalle basi, ovvero dall’allineamento con gli obiettivi aziendali: se non lo si è ancora fatto (o se è passato molto tempo dall’ultima volta) è bene stendere un challenge statement il più possibile sincronizzato con le priorità strategiche. Nei periodi concitati può essere difficile anche solo trovare il tempo necessario nell’agenda dei decisori aziendali, ma vale la pena insistere almeno su un veloce confronto, per verificare le ipotesi e recepire eventuali cambi di direzione prima che sia troppo tardi.

Crisi in azienda: stabilire le priorità dei progetti innovativi

Il secondo passaggio è una più attiva prioritizzazione del portafoglio di innovazione attualmente in gestione. Di solito, a uno sguardo critico, i progetti già avviati cadono in una di tre categorie: pochi flop evidenti, qualche chiaro caso di successo, e “tutti gli altri” ovvero le iniziative promettenti ma che tardano a decollare, restando in animazione sospesa. Quest’ultima categoria è la più insidiosa da governare: infatti la promessa dell’impatto potenziale è sempre allettante, ma bisogna fare i conti anche con il continuo consumo di risorse. Senza esagerare, meglio mettere da parte l’orgoglio e agire di anticipo secondo lo scherzoso motto dei chirurghi: “nel dubbio, taglia”.

Crisi in azienda: ritrovare lo spirito frugale

Bisogna poi riappropriarsi di uno spirito frugale nel modo di lavorare. Nel tempo, la tolleranza al rischio e la prospettiva di lungo termine di chi fa innovazione in azienda possono causare una certa compiacenza: la crisi è l’occasione per riscoprire che i vincoli sono uno stimolo prezioso alla creatività. Ad esempio, ci sono sempre più servizi digitali alla portata di tutti per il design, la prototipazione, l’analisi e la valorizzazione dei dati, la collaborazione e il crowdsourcing interno ed esterno: pochi colleghi dotati di curiosità, competenze digitali e qualche centinaio di euro di licenze mensili possono portare avanti esperimenti che qualche anno fa erano il dominio esclusivo di system integrator blasonati (e costosi).

Evidenziare le ricadute positive

Infine, bisogna darsi da fare per mantenere l’abbrivio: è importante celebrare e dare visibilità ai progressi fatti e agli apprendimenti raccolti, non solo per mantenere alto il livello di motivazione, ma anche per innescare un effetto domino e mettere in risalto le ricadute positive dei progetti di innovazione nei confronti di responsabili e colleghi. In questo modo, sarà più facile difendere il valore dell’innovazione anche nella prossima riunione di budget.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4