Che cosa succede se la tua azienda ti permette di lavorare da un coworking

Durante l’ultima giornata del lavoro agile un gruppo di dipendenti e freelance ha avuto modo di sperimentare uno spazio condiviso. A tutti è stato chiesto com’è andata l’esperienza. Ecco i risultati presentati dal founder e CEO di Smartworking.srl, che ha promosso il progetto

Pubblicato il 12 Apr 2016

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In occasione della terza giornata del lavoro agile, lo scorso 18 febbraio, chi lavora in un’azienda ha avuto la possibilità di sperimentare che cosa vuol dire lavorare in uno spazio di coworking. Lo ha fatto grazie a Smartworking, un’azienda che aspira a rivoluzionare il modo in cui intendiamo il lavoro in azienda con un approccio incentrato sui bisogni dell’individuo, sulla sua realizzazione attraverso il lavoro e grazie alla relazione con l’altro nel rispetto degli obiettivi aziendali. Non solo Freelance ma soprattutto impiegati e manager di aziende piccole, medie, grandi e della pubblica amministrazione, con un’età media di 38 anni. A tutti, dopo, è stato sottoposto un questionario. Ecco i risultati presentati da Federico Bianchi, founder e CEO di Smartworking.srl

Federico Bianchi, CEO di Smartworking.srl

Nel 2015 avevamo fatto la nostra prima esperienza finalizzata a portare lavoratori agili in spazi di Coworking ed è avvenuto in Copernico con la collaborazione di Digital 360 a cui hanno partecipato oltre 70 lavoratori. Così abbiamo voluto fare un passo in avanti e il Comune di Milano ha accolto la nostra proposta: usare il nostro servizio di prenotazione delle postazioni gratuite negli spazi di coworking per la terza giornata del lavoro agile. Il 18 febbraio 2016 si sono presentati in 84 persone che hanno lavorato in 33 spazi di lavoro quasi esclusivamente nella città di Milano. Al termine dell’iniziativa abbiamo intervistato lavoratori agili e coworking per capire come sono andate le cose e questi sono i risultati che abbiamo raccolto con un questionario al quale hanno risposto più del 50% dei partecipanti

UN’ESPERIENZA SIGNIFICATIVA IN ITALIA

I lavoratori agili sono stati per il 57% persone che lavorano in azienda, la restante parte sono freelance o imprenditori, di questa percentuale il 91% non aveva mai lavorato in un coworking. Questo rende il valore dell’indagine ancora più significativa in quanto le risposte ricevute nella valutazione del Coworking come luogo di lavoro alternativo non sono influenzate da precedenti esperienze.

Il gradimento che i lavoratori agili hanno indicato rispetto all’accoglienza negli spazi di coworking è stato del 89% confermata dal fatto che durante la giornata del 18 febbraio il servizio di assistenza non ha avuto nessuna segnalazione. Sul piano tecnico la piattaforma di prenotazione è stata apprezzata sia dal punto di vista funzionale che sul piano dell’assistenza con un gradimento superiore al 80%.

MINORI SPOSTAMENTI E MAGGIORE PRODUTTIVITA’ NEI COWORKING

Il 62% dei lavoratori agili ha utilizzato uno spazio di lavoro vicino alla propria residenza e sul totale dei rispondenti è possibile affermare che la produttività negli spazi di coworking è maggiore del lavorare da casa per il 30% dei lavoratori agili. A conferma di questo il 93% degli intervistati considera il luogo di Coworking una valida alternativa al lavoro da casa.

COME DEVE ESSERE FATTO UNO SPAZIO DI LAVORO CONDIVISO

Coworking ma non solo, abbiamo chiesto a questo scopo quali fossero le caratteristiche che dovrebbe avere uno spazio di lavoro condiviso e la quasi totalità (89%) ha indicato la possibilità di prenotare una postazione di lavoro tramite internet. Con percentuali che vanno dal 81% al 85% troviamo invece la necessità di aree per Concentrarsi, telefonare, e fare riunioni a conferma del modello di Activity Based Workplace che viene applicato nella ridefinizione degli spazi di lavoro in ottica Smart Working.

IL PUNTO DI VISTA DEGLI SPAZI

La metà degli spazi di lavoro ha organizzato un momento di accoglienza per facilitare l’incontro tra lavoratori agili e coworkers abituali, le iniziative sono state dalla colazione, al pranzo al momento di presentazione del proprio lavoro. I coworking hanno detto di voler accogliere per il 95% lavoratori di aziende perchè, in particolare, possono dare un contributo alla propria comunity in termini di nuove esperienze.

LA NOSTRA VISIONE DEL FUTURO DEL LAVORO

Vogliamo concludere sintetizzando i risultati dell’esperienza che abbiamo svolto, a cui aggiungiamo un riferimento alla nostra visione, immaginando la risposta di un lavoratore del futuro a cui chiediamo di raccontare come vive il proprio lavoro.

– Mi piace lavorare nello spazio vicino a casa perchè mi organizzo meglio e spendo di meno rispetto ad andare tutti i giorni in ufficio. Non è una sede dell’azienda perchè l’importante è riuscire a lavorare bene e se produco di più e meglio raggiungo più facilmente gli obiettivi concordati con la mia azienda e termino prima di lavorare per potermi dedicare a me e quello che mi interessa.

– La mia azienda lo ha scelto in base alle residenze di noi lavoratori e nel rispetto delle norme di salute e sicurezza.

Posso andarci in qualunque giorno della settimana, ma anche nel weekend e la sera se voglio, posso prenotarlo via internet e il costo lo paga la mia azienda. A volte incontro alcuni colleghi, perchè è diventata una seconda sede aziendale, ma mi capita di confrontarmi anche con un professionista e la mia esperienza si rende utile per i ragazzi che stanno iniziando il loro percorso professionale con una startup.

– Quando invece arrivo per la prima volta in uno spazio che non conosco posso subito vedere le aree dove posso concentrarmi, le regole per accedere al wifi e come usare le stampanti.

– Ma non voglio perdere di vista il contatto con i miei colleghi e capire dove la mia azienda sta andando quindi mi piace andare in ufficio, anche se ci impiego più di un’ora in auto e ormai non ha più una scrivania per me, ma la posso prenotare come fosse lo spazio vicino a casa. La sede è diventato uno luogo dedicato allo scambio e la condivisione tra colleghi e mi piace andarci perchè capisco di più il senso del mio lavoro.

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