Applicazioni che rendano fruibili su larga scala nuove tecnologie già troppo annunciate, nuove imprese che tentino di rivoluzionare e guidare il mercato, un futuro tutto ancora da scrivere. CES 2019, appena conclusosi a Las Vegas, non dà molte risposte: non spalanca davanti a noi scenari tecnologici rivoluzionari. Anzi. Ma conferma però alcune certezze su quanto stia accadendo nel mondo dell’hi tech, consentendoci di stilare una piccola lista di punti utile a tracciare un percorso verso il futuro prossimo:
Il 5G
Il 5G renderà possibili connessioni continue finora impensabili che faranno perdere centralità allo smartphone distribuendo intelligenza nell’ambiente che circonda l’uomo. La costruzione delle smart cities, delle smart factories, delle smart grid passa da qui. Le formule saranno tante: V2X, vehicle to everything; human to environment…
L’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale si conferma essere terreno di ricerca principe anche nel 2019, con un evidente impatto economico in quattro campi: processori e microchip; intelligenza artificiale embeddabile; machine-learning; assistenti digitali. Le spinta nano-dimensionale porterà la potenza di calcolo e i microchip a una pervasività atomica. I digital assistant diventeranno un compagno di vita capace di seguirci ovunque. Ma quando diventeranno veramente «Nostri» in termini di privacy e personalizzazione?
La human-robotics friendship
Quasi una nuova alleanza uomo-macchina: se da una parte rende chiari i confini dell’automazione, allo stesso tempo rende indispensabile l’integrazione della neuroscienza nella robotica. Non abbiamo bisogno di macchine che ci portino a casa la pizza, abbiamo bisogno di un ambiente dove la robotica aumenti le capacità umane e si interfacci con noi applicando modelli derivati dalla neuroscienza.
Realtà aumentata e realtà virtuale
Realtà aumentata e realtà virtuale non più confinate solo al gaming: automotive, retail online e advertising possono iniziare a costruire un futuro prossimo in cui gli oggetti siamo esplorabili sia nel mondo fisico come in quello virtuale. L’integrazione del senso del tatto e dell’olfatto sono la nuova frontiera.
Automotive
L’innovazione per l’auto non è solo self driving vehicles. L’automotive dimostra di essere il settore industriale elettivo per lo sviluppo delle tecnologie dei prossimi anni. Nella transizione verso l’autonomous driving il settore è alla ricerca di nuove esperienze: non più di guida, ma di vita all’interno degli abitacoli. La fase di transizione verso il 2050, anno in cui le auto dovrebbero avere una piena autonomia, prefigura un periodo in cui uomo e veicolo saranno costretti a collaborare. Non è un tema banale: il monitoraggio delle condizioni fisiche del guidatore solleva inevitabili temi di privacy.
Health
Il consolidamento del monitoraggio in real time delle performance atletiche apre ora il campo al controllo continuo delle condizioni fisiche del paziente. La combinazione di robotica miniaturizzata, biotecnologia, nuovi materiali, abilita alla chirurgia la possibilità di ricostruire – solo per fare un esempio – gli organi su cui intervenire in una dimensione virtuale e quindi simulare e progettare le operazioni.
Resiliency and Security
Imprevisti, calamità e disastri sono la nuova frontiera della smart city. Se da una parte, concetti come la disaster recovery passano dalla macchina all’ambiente urbano, dall’altra strumenti digitali come gli «antivirus» prenderanno piede nell’ambiente fisico.
Un futuro solido questo, che abbiamo ben chiaro. Molto meno certo è come questi sette punti entreranno nella nostra vita quotidiana e come cambieranno le nostre abitudini. Mancano ancora le killer application in grado di rendere presente questo futuro. Una sfida aperta molto interessante per l’Italia: in questa convergenza e ibridazione di digitale e reale, il nostro Paese può giocare – proprio per le sue caratteristiche distintive – un ruolo importante. Questa nuova rivoluzione industriale può e deve riportare l’Italia tra i produttori di alta tecnologia. Non più solo consumer e importatori quindi, ma provider ed esportatori. Esportatori di hi-tech made in Italy, autori di un futuro che aspetta solo noi.