Sono numerose le startup che stanno nascendo oggigiorno, ma è sempre più difficile trovare professionisti che sappiano portare queste giovani realtà imprenditoriali al successo. Nel caso specifico degli Startup Studio come Mamazen, che analizzano il mercato per individuare bisogni e trend di investimento e costituiscono poi delle startup atte a rispondere a dei bisogni effettivi, è indispensabile saper trovare delle persone che abbiano l’ambizione di costruire qualcosa di proprio e vogliano mettersi in gioco con serietà, creatività e lungimiranza per guidare queste imprese verso l’exit.
Founder di startup: l’identikit
Se pensiamo all’identikit del candidato ideale, è innanzitutto utile precisare un range d’età che per noi va dai 25 ai 40 anni. Non si escludono certo profili più maturi, che sicuramente hanno maggiore esperienza alle spalle, e infatti, se il curriculum è interessante, viene comunque valutato. Tuttavia, nella fascia indicata c’è tendenzialmente un sano equilibrio tra esperienza (anche di chi ha già lanciato una startup e affrontato un fallimento), flessibilità e voglia di mettersi in gioco con nuovi percorsi.
Selezioniamo persone con la giusta mentalità per lavorare su un progetto con una governance condivisa, come avviene in uno Startup Studio. Il nostro veicolo di investimento fornisce un primo round da 150.000 euro, permettendo al founder di concentrarsi sullo sviluppo dell’azienda senza dover cercare subito capitali. Nei primi 6 mesi, offriamo supporto operativo per accelerare la crescita, ma il nostro affiancamento prosegue fino all’exit, accompagnando la startup lungo tutto il percorso.
É inoltre importante che nel percorso il potenziale founder abbia già costruito o scalato un business portando risultati positivi e avendo anche affrontato contesti – in proprio o in azienda – ad alto rischio, magari guidando una business unit o dovendo rivedere un metodo di lavoro poco funzionale al business stesso. Insomma si tratta di un’attitudine al rischio – da ben distinguere con l’imprudenza o l’impulsività senza ratio – e all’andare oltre alla propria comfort zone.
Importantissima è poi la capacità di ascolto – per riuscire a cogliere gli input dal proprio team, da esperti e investitori per poi focalizzarsi e metterli a terra all’interno della propria strategia di business – e saper prioritizzare gli step per raggiungere un obiettivo, anche quando le cose vanno male. Citando le parole di altri è un “sapere dove spegnere il fuoco quando tutta la casa sta andando in fiamme”, capire dunque in momenti più complessi quali sono gli asset fondamentali da tenere in piedi per andare oltre cercando sempre una soluzione possibile. Il che implica costanza e perseveranza, altri aspetti indispensabili per un founder.
Cosa significa essere un “founder di successo”
Il successo di un founder non dipende solo dalle sue capacità, ma anche dalla rete di persone su cui può contare, le persone di successo sono coloro che sono in grado di avere una rete di relazioni su cui contare nei momenti difficili. Bisogna sfatare il mito dell’imprenditore solo: la solitudine non ti porta da nessuna parte, abbiamo tutti bisogno di affetti e persone che credano in noi e sappiano spronarci nei momenti difficili. Il che implica un’altra grande capacità che un founder dovrebbe avere: saper chiedere aiuto. In Mamazen si prevedono due founder per startup affinché ci sia una rete di supporto interna e una persona a cui chiedere aiuto, oltre al proprio team.
Sono aspetti che si cerca sempre di far emergere durante gli incontri: vogliamo sapere come viene gestito il lavoro, il team e i propri fallimenti dentro e fuori l’azienda.
Come avviene un colloquio tra un founder e uno Startup Studio
Come avvengono poi i colloqui tra il founder di una startup e uno Startup Studio? Dopo avere compilato un primo form (in cui si richiedono esperienze significative, progetti, gestione team, capacità di lavorare in autonomia, e perché si vuole collaborare con uno Startup Studio) i migliori candidati – normalmente il 20% sul totale – partecipano a una call di gruppo per un confronto su opportunità e aspettative. Viene poi richiesto un video pitch in cui esploriamo le motivazioni della candidatura e il “perché dovremmo sceglierti”, per poi procedere a un one-to-one con la presentazione di un case study significativo per il candidato. La fase finale è costituita da un boot-camp in cui Mamazen presenta un business case da risolvere per esplorare in maniera ancora più approfondita il metodo di lavoro del candidato, la sua capacità di ragionamento e di mettersi in discussione. E dopo aver analizzato i patti parasociali e un periodo di conoscenza reciproca si parte insieme con il progetto della startup.
Solitamente i candidati vengono prima ricercati all’interno del network di conoscenze di Mamazen, in alcuni casi viene fatto un cold outreach su LinkedIn e poi si procede con i classici annunci di lavoro anche in community di imprenditori.
Non è mai semplice trovare il giusto founder, noi di Mamazen ci diamo un range di tempo di circa quattro mesi, ma se non individuiamo la persona giusta preferiamo aspettare a far partire un business. Senza le persone giuste – che sono l’asset fondamentale e fondante di un’impresa – non è possibile costruire nulla.