Come vengono utilizzati i soldi pubblici destinati allo sviluppo delle imprese e dell’innovazione? Non è una domanda nuova né semplice. Il vissuto è decisamente negativo, in Italia, e giustifica la diffidenza con cui viene accolta ogni nuova iniziativa che prevede lo stanziamento di risorse pubbliche a favore di imprese o altri soggetti che dovrebbero affiancare le imprese nella crescita tecnologica. Eppure non si può fare a meno dei capitali pubblici lì dove c’è un alto livello di rischio o lunghe attese per avere un ritorno dell’investimento. Che è la caratteristica distintiva della ricerca e dell’innovazione: sai che cosa metti e non puoi mai essere sicuro di quel che viene fuori. L’esperienza statunitense e, in piccolo, quella israeliana confermano che senza un deciso e corretto intervento pubblico non si può giocare nel campionato mondiale dell’innovazione.
Venture Capital in Italia, il governo vuole aiutarlo ma troppi soldi vanno ai francesi
In Italia da qualche tempo sembra che il messaggio sia passato. Alcune scelte sono state fatte anche se non è ancora chiara la visione che le governa e i risultati che si intendono conseguire. Ne è la prova la vicenda segnalata da EconomyUp e sulla quale alla Camera è stato chiamato a rispondere il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan: la distribuzione delle risorse del Fondo Italiano d’Investimento prima e, adesso, di ITATech, la piattaforma per rilanciare quel trasferimento tecnologico fra ricerca e imprese che in Italia stenta ancora a svilupparsi. Si tratta di soldi pubblici affidati a un fondo francese invece di essere utilizzati per consolidare il mercato italiano degli investitori e delle imprese e tornati solo in piccolissima parte in Italia