Dieci giorni dopo la segnalazione fatta da Economyup, un’interrogazione parlamentare con risposta del ministro dell’Economia Piercarlo Padoan e molte telefonate dietro le quinte, la prima reazione ufficiale sul caso ITATech arriva da Assobiotec, l’associazione delle imprese italiane del biotech che fa parte di Federchimica, quindi Confindustria. EconomyUp aveva raccontato che una parte consistente della dotazione (200 milioni) della piattaforma creata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Fondo Europeo degli Investimenti (Fei) per sostenere il trasferimento tecnologico, cioè la capacità di generare imprese dalla ricerca scientifica, potrebbe finire a un fondo francese, Sofinnova, lo stesso che in passato ha ricevuto altri soldi dal Fondo Italiano d’Investimento (FII), SGR controllata da Cassa Depositi e Prestiti. Nessuna smentita, la conferma indiretta del presidente del FII Innocenza Cipolletta, le rassicurazioni in Parlamento del ministro Padoan.
CDP, FEI, FII, ITATech, tutte le sigle (e le relazioni) del venture capital pubblico
Subito dopo la pubblicazione dell’articolo di EconomyUp, Assobiotec aveva inviato una lettera ai vertici di Cassa Depositi e Prestiti e a una serie di dirigenti e consiglieri dei ministeri dell’economia, dello sviluppo economico, dell’istruzione e della salute. “Abbiamo ritenuto opportuno aprire un dialogo con le Istituzioni competenti su notizie di stampa relative alla assegnazione di parte delle risorse che ITAtech avrebbe destinato agli investimenti in area Scienze della Vita”, scrive in una nota stampa il presidente di Assobiotec Riccardo Palmisano, che si rammarica per la pubblicazione della lettera nonostante riconosca che la questione sia stata sollevata proprio “in relazione alle notizie di stampa”.
Ma andiamo alle buone notizie affidate alla nota di Assobiotec, anche se non dipendono certo dall’Associazione: “Abbiamo approfondito il dialogo con le Istituzioni e con i principali stakeholder interessati, portando a casa importanti chiarimenti. Innanzitutto abbiamo avuto garanzie che le risorse saranno affidate a un fondo dedicato all’Italia e gestito da professionisti italiani”. Quindi vuol dire che prossimamente nascerà un nuovo fondo dedicato alle Scienze della Salute e finanziato con capitali pubblici, di cui ancora non si sa nulla. Non è neanche dato sapere da chi Assobiotec abbia avuto queste garanzie.
C’è poi da capire come verranno investiti questi soldi pubblici. Panorama.it, riprendendo la questione sollevata da EconomyUp, ha scritto che Sofinnova “in Italia ha un’unica collaborazione con la Fondazione Telethon, nel cui consiglio di amministrazione siede, fra gli altri, l’amministratore delegato di Cdp Fabio Gallia”. “Assobiotec lavora da anni per costruire un ecosistema più favorevole ad attirare investimenti in ricerca e innovazione nel Paese”, scrive ancora Palmisano nella nota. “Grazie ad analisi, dibattiti e confronti con interlocutori nazionali e benchmark internazionali a tutti i livelli abbiamo individuato una serie di elementi chiave su cui intervenire per migliorare il sistema paese: tra questi un ruolo importante è fin da subito apparso essere il trasferimento tecnologico, area in cui l’Italia è oggi decisamente arretrata”. Telethon rientra nel perimetro degli “elementi chiave”?