LA STORIA

BusForFun: come sfidare il Covid passando dai bus per eventi al trasporto di pendolari

Nonostante la pandemia, BusForFun, startup veneta nata per consentire di andare agli eventi in autobus, ha effettuato un aumento di capitale da 500mila euro attraverso Fnm, gruppo che comprende Trenord. “Volevamo un partner industriale” dicono. L’hanno convinto puntando sul commuting: “Lanciamo la Mobility as a Welfare”

Pubblicato il 10 Dic 2020

Davide Buscato e Luca Campanile, fondatori di BusForFun

Per lanciare una startup della mobilità può essere utile bersi uno spritz vicino al Ponte di Rialto a Venezia, cenare alla Festa del Radicchio nel trevigiano, ascoltare le dritte di qualche buon consigliere ma soprattutto sapersi adattare alle mutate circostanze di mercato. Sempre con un pizzico di ironia e auto-ironia, che può persino diventare un fattore competitivo, specialmente nelle relazioni con gli investitori. È la storia di BusForFun, startup costituita nel 2015 a Montebelluna (Treviso), con sede a Marghera-Venezia, con l’obiettivo di consentire alle persone di recarsi ad eventi (concerti, manifestazioni sportive ecc. ecc.) prenotando un posto su un autobus. Una società di Mobility as a Service che, nonostante il lockdown, è riuscita a farsi finanziare un aumento di capitale da 500mila euro dal Gruppo Fnm, secondo operatore ferroviario italiano dopo Ferrovie dello Stato. Come? Adattando il modello di business alle mutate esigenze del mercato e lanciandosi (anche) sul commuting.

In realtà il Gruppo, che opera nell’ambito del trasporto pubblico su ferro attraverso FerrovieNord, NORD_ING e Trenord, era già in contatto con la società veneta prima dell’arrivo della pandemia. Ma, anche dopo che il Covid19 ha modificato pesantemente lo scenario della mobilità, Fnm ha continuato a credere in questi startupper un po’ anomali: i fondatori, Davide Buscato e Luca Campanile, sono ingegneri sopra la quarantina e hanno ideato una società per portare le persone agli eventi in autobus vivendo nella città più “acquatica” d’Italia. Ma vediamo meglio come si sta sviluppando l’impresa, così come loro stessi l’hanno raccontata a EconomyUp.

BusForFun: dal primo Excel ai contest

“Tutto è cominciato nel 2015 sul ponte di Rialto” rievoca Davide Buscato, Co-founder e Sales Manager di BusForFun. “Eravamo davanti al Tribunale di Venezia in attesa di un’udienza. Ma no, non eravamo noi gli imputati!” scherza l’imprenditore. “All’epoca gestivo una società di trasporti e Davide era nel board. Da tempo volevamo mettere in piedi qualcosa di nostro. Ci siamo seduti a un tavolino, abbiamo bevuto uno spritz e finalmente ne abbiamo parlato in modo serio. La moglie di Luca gli ha suggerito di farmi vedere il business plan. L’ho letto, mi è piaciuto. Lui ha poi trasformato l’idea in un chilometrico foglio Excel”. Da quel momento i due iniziano a cercare i primi collaboratori (“Sono quasi tutti ancora con noi”) e aprono la sede a Venezia.

Il 30 settembre 2015 è una data che segnano in rosso sul calendario: aprono il primo conto in una filiale di Banca Intesa a Rovigo. Ci mettono dentro i risparmi di una vita: più di 200mila euro per partire. L’anno successivo cambia il direttore di banca e quello nuovo ha un’intuizione: “Noi siamo troppo piccoli per voi, vi indirizziamo all’Innovation center di Intesa”. È il primo di una serie di buoni consiglieri per BusForFun: persone incontrate lungo il cammino che danno un contributo o semplicemente la dritta giusta ai due ingegneri, ignari fino a quel momento di come funziona l’ecosistema delle startup.

Luca Campanile, co-fondatore e Operation Manager, trascorre un mese a Torino, dove è appunto attivo l’Intesa Sanpaolo Innovation Center. Un luogo dove esplorare e apprendere i modelli di business del futuro. “Non è stata una passeggiata – ammette – ma non abbiamo mollato”.

Un altro nume tutelare di BusForFun si manifesta nella persona di un imprenditore incontrato a una cena alla Festa del Radicchio nel trevigiano. “Abbiamo cominciato a parlare, ci ha aperto al mondo dei bandi pubblici. Così, supportati da consulenti, abbiamo iniziato a partecipare a bandi a livello nazionale”. Tra questi Smart & Start, il bando di Invitalia per incentivi alle startup. Vinto.

Altre cose accadono. Nel 2019 la mobility company partecipa a MCE, la call per startup della mobilità (e non solo) voluta e organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio Milano Monza-Brianza Lodi. Nel 2020 il nume tutelare è il team di B Heroes: BusForFun è tra le 16 startup scelte per sfidarsi in tv nel talent e programma di accelerazione di Fabio Cannavale, realizzato con la solita Intesa Sanpaolo.

La società vince anche l’accesso insieme ad altre 8 aziende italiane al programma di Endeavor Italia per supportare potenziali futuri imprenditori “ad alto potenziale”, dedicato nel 2020 alle giovani realtà innovative che operano in ambito Lifestyle.

Ormai BusForFun è diventata una realtà nella mobilità integrata per grandi eventi in Italia, con una rete vendita di 4000 esercizi convenzionati, oltre 1000 eventi serviti, 60 vettori strategici, sedi a Venezia e Lecce. La società non possiede gli autobus, si limita a mettere in contatto nella sua piattaforma chi cerca un posto sul bus per il concerto di Vasco Rossi o per vedere la Moto GP e chi è in grado di offrire quel posto.

L’open innovation con Fnm: la scelta di un partner industriale

Al di là della partecipazione ai concorsi, c’è un finanziamento in vista. Fnm manifesta il suo interesse verso BusForFun e a settembre 2019 parte la due diligence che si chiude a novembre. Tutto è pronto, ma arriva la pandemia. Inevitabilmente il progetto subisce una battuta d’arresto tra febbraio e aprile, periodo di lockdown nazionale. Gli imprenditori ne approfittano per riflettere e rielaborare le proprie strategie. Decidono così di lanciare nuovi servizi di navette prenotabili online per aziende, scuole e altri enti. Obiettivo: diventare un riferimento per i trasporti casa-lavoro e casa-scuola. Si riaccende l’interesse di Fnm. A novembre 2020 arriva il comunicato ufficiale: BusForFun chiude il suo aumento di capitale, tramite sottoscrizione integrale da parte di Fnm S.p.A., finalizzato ad accelerare lo sviluppo nel mercato italiano e in quello internazionale. “Il progetto industriale definito – si legge in una nota – punta alla leadership tecnologica nel settore della mobilità condivisa e sostenibile, con lo sviluppo di soluzioni innovative capaci di rispondere alle nuove esigenze di mobilità, sia alle persone (B2C) che alle aziende (B2B)”.

A Peschiera Borromeo tre aziende utilizzano il servizio di commuting di BusForFun da maggio. I dipendenti vengono caricati sullo stesso pullman, la startup è in grado di vedere quanti usano il servizio, effettuare un’analisi dei picchi e fornire informazioni ai datori di lavoro. In prospettiva può individuare cluster dove ci sono esigenze di mobilità e garantire il trasporto dei dipendenti nell’ambito di un programma di welfare che potrebbe essere pagato in parte dalle aziende stesse. “Nel mondo ci sono tanti esempi di MaaS, Mobility as a Service, noi lo interpretiamo come MaaW, Mobility as a Welfare” spiegano gli imprenditori. In ogni caso questo è considerato un secondo canale di attività. Quello originario, il trasporto delle persone agli eventi, dovrebbe restare in piedi quando la pandemia sarà finita.

Ma come ha fatto BusForFun a sviluppare un rapporto con Fnm? “Abbiamo partecipato a molti eventi, in un’occasione siamo entrati in contatto con questa società. Eravamo in fase di fundraising, cercavamo un partner e dovevamo scegliere tra un partner solo finanziario o industriale. Abbiamo optato per un partner industriale che credesse nella nostra idea”.

Il futuro

Nel post-pandemia si chiarirà il destino di tante realtà della mobilità che purtroppo sono state duramente colpite dall’emergenza sanitaria. Così sarà anche per BusForFun. Che intanto però incassa una buona notizia: sarà Technical Supplier ai FIS Mondiali di Sci Cortina 2021 che si svolgeranno a Cortina d’Ampezzo il prossimo febbraio. “Siamo orgogliosi di questo passo per BusForFun verso il futuro della mobilità in una visione di lungo termine” dice Davide Buscato. “Ora inizia un nuovo viaggio di fiducia”. Serve un brindisi benaugurante, naturalmente con uno spritz.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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