Il Lavoro Agile dovrebbe essere uno dei buoni propositi del 2020 per tante imprese. L’impatto che le nuove tecnologie hanno in ambito organizzativo crea il terreno per innovare i modi di lavorare, permettendo alle persone di collegarsi da remoto e collocare il lavoro all’interno della giornata in base alle proprie esigenze; ciò diventa fonte di stimolo per il lavoratore che è portato ad essere più concentrato e produttivo con una conseguente ridefinizione delle proprie competenze.
Ottimizzare le prestazioni, focalizzarsi sulle mansioni e sul raggiungimento di obiettivi permette di essere più efficaci nella propria attività quotidiana. Infatti, essere lavoratori agili, anche solo per alcuni giorni a settimana, incentiva la collaborazione a distanza, la proattività e l’auto-apprendimento e porta a rivedere il proprio metodo di organizzazione del lavoro favorendo l’acquisizione di maggiore autonomia e responsabilità, elementi fondamentali in un mondo sempre più interconnesso, alla volta della quarta rivoluzione digitale. Ne emerge un quadro di un lavoro agile con benefici diffusi: per i lavoratori, certo, ma anche per il management e l’organizzazione.
Lavoro Agile, che cosa dicono i dati
Lo dicono anche i dati. Ad esempio, in un’indagine su 4.200 soggetti che hanno sperimentato l’introduzione del lavoro agile tra il 2015 ed il 2019, condotta da Variazioni Srl, società che si occupa proprio dell’implementazione di piani di Smart Working e Change Management, il 30% dei manager dichiara di aver addirittura percepito un aumento di produttività nei propri collaboratori mentre per il 67% l’efficacia e l’efficienza della prestazione lavorativa sono rimaste costanti e solo il 3% ha una percezione negativa. L’89% infatti sostiene che gli obiettivi assegnati siano stati interamente raggiunti.
Smart Working vuol dire permettere alle persone di interfacciarsi quotidianamente con i propri colleghi o con clienti, condividere informazioni e partecipare a riunioni, tramite l’intermediazione delle nuove tecnologie. Non si tratta quindi solo di introdurre elementi di flessibilità nei tempi e nei luoghi ma è anche un’occasione per potenziare ed accelerare il reskilling delle competenze digitali e permettere un’evoluzione della cultura digitale dell’intera organizzazione.
Le competenze digitali per lo smart working
Nel libro “Smart Working: mai più senza” uscito nella collana Hr Innovation di AIDP Franco Angeli, Arianna Visentini e Stefania Cazzarolli ricordano che «per lavorare smart, gli strumenti digitali sono indispensabili e al contempo essi insegnano a parlare con tutti, a cercare “connessioni” e ad essere curiosi anche fuori dal proprio spazio di ruolo formale. La prospettiva dell’autonomia e della libertà di potersi scegliere orari e luoghi di lavoro porta con sé la naturale esigenza di saper utilizzare gli strumenti di comunicazione, virtualizzazione, accountability, coordinamento e pianificazione».
Il Lavoro Agile e gli strumenti di valutazione della performance
Inoltre, l’adozione del Lavoro Agile costringe a stressare gli strumenti di valutazione della performance in ottica di maggiore affidabilità e condivisione e può essere estremamente utile per mettere a fuoco i sistemi in uso e consentirne la verifica, il miglioramento ed il rafforzamento, con la possibilità di misurare il lavoro svolto anche quando non si è fisicamente in ufficio. La vera svolta infatti si ottiene quando, per valutare la performance, si va oltre la consolidata cultura della presenza e si inizia a ragionare per risultati raggiunti a prescindere dal controllo delle timbrature e dal tempo speso in azienda.
Lavoro Agile, il miglioramento della qualità della vita
In media, i lavoratori agili hanno evitato di percorrere 64 chilometri al giorno e hanno risparmiato 29 euro ogni giorno. In più, hanno avuto anche un risparmio in termini di tempo, perché ogni giorno hanno “guadagnato” 89 minuti. Tempo che hanno potuto reinvestire in altre attività: il 49%, ad esempio, lo ha trascorso in famiglia, il 26,6% lo ha usato per lavorare, il 19% lo ha utilizzato per attività sportive o altri hobby e, infine, il restante 8,4% lo ha impiegato in altre attività.
Lo Smart Working è uno strumento che può essere introdotto anche in misura preventiva a tutela della salute dei propri lavoratori. Infatti, avere una popolazione aziendale sana e felice, soddisfatta dell’utilizzo del proprio tempo e ascoltata nei suoi bisogni è un aspetto estremamente rilevante a cui le aziende stanno rivolgendo sempre più l’attenzione.
La sfida del lavoro agile è nella trasformazione che richiede a modelli manageriali che nel nostro paese faticano ad evolvere. La speranza è che i dati sempre più convergenti spingano i decision maker a intraprendere questa strada con maggiore convinzione.