SCALEUP

Bending Spoons, round da 100 milioni di dollari per la scaleup italiana che ha comprato Evernote

Il nuovo round di investimento, interamente in equity, vede l’entrata nel capitale di Bending Spoons di Cox Enterprises, il fondo britannico Baillie Gifford e NB Renaissance, ex braccio operativo nel private equity di Intesa Sanpaolo

Pubblicato il 04 Ago 2023

Luca Ferrari, CEO Bending Spoons

Continua la crescita di Bending Spoons: arriva un nuovo megaround da 100 milioni di dollari per la scaleup che sviluppa app, interamente in equity.

L’iniezione di fondi segue la precedente raccolta di 340 milioni di dollari nel 2022 (suddivisa in 300 milioni di debito e 40 in equity) e l’acquisizione a inizio 2023 dell’ex unicorno americano Evernote.

Bending Spoons compra Evernote: l’Italia non è solo terra di conquista

Che cos’è Bending Spoons

Fondata a Copenaghen nel 2013 dagli italiani Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli Luca Querella assieme al polacco Tomasz Greber, Bending Spoons ha spostato la sua sede a Milano nel 2014.

Oggi è tra i principali sviluppatori  di app al mondo, specializzata in particolare in strumenti per la creazione di contenuti foto e video, tra cui figurano Splice, uno dei primi editor di video al mondo in termini di ricavi, e Remini, un editor di immagini basato sull’intelligenza artificiale. Ha sviluppato oltre 20 app, raggiungendo oltre mezzo miliardo di utenti in tutto il mondo.

Bending Spoons è conosciuta anche per aver contribuito allo sviluppo dell’app Immuni per il contenimento del coronavirus.

Qui la storia di Bending Spoons

I dettagli del nuovo round da 100 milioni

Il nuovo round di investimento vede l’entrata nel capitale dell’azienda importanti investitori di private equity, tra cui il fondo britannico Baillie Gifford, Cox Enterprises (uno dei principali buyout investor italiani), e NB Renaissance, ex braccio operativo nel private equity di Intesa Sanpaolo, che a maggio di quest’anno ha concesso all’azienda un finanziamento di 70 milioni di euro. I nuovi azionisti vanno ad aggiungersi agli attuali investitori istituzionali della società, tra cui NUO Capital e StarTIP (controllata da Tamburi Investment Partners), che hanno partecipato al round.

Nonostante non sia il più cospicuo ad oggi, questo round è particolarmente significativo perché rappresenta il primo sostanziale finanziamento primario in equity dell’azienda dalla sua fondazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

E
Redazione EconomyUp
email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 2