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Bending Spoons compra anche WeTransfer, un’operazione da 700 milioni: che cosa cambierà?



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Dopo Streamyard e Issuu, Bending Spoons acquisisce il servizio olandese di trasferimento file, che nel 2022 stava per andare in Borsa con una valutazione di 700 milioni. Adesso si attendono gli interventi sul modello di business e sulle proposte commerciali

Pubblicato il 31 lug 2024



Bending Spoons
Luca Ferrari, CEO di Bending Spoons

Bending Spoons continua nella sua intensa campagna di acquisizioni. Dopo Streamyard e Issuu (solo per ricordare quelle delle ultime settimane), adesso tocca a We Transfer, noto servizio di trasferimento file. È l’ultima mossa a  livello globale in ordine di tempo dopo il round da 155 milioni di dollari di inizio, a una valutazione superiore al miliardo, che l’aveva portata nella dimensione degli unicorni tra le polemiche di chi ritiene che la società sia più una software house che una scaleup.

Non sarà un unicorno Bending Spoons ma con questa nuova operazione si si conferma l’italian digital champion capace di operare sul mercato globale. Dopo aver acquisito Evernote e Meetup, mercoledì 31 luglio ha annunciato l’acquisizione del servizio di trasferimento file WeTransfer. Secondo MilanoFinanza, il controvalore dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 700-800 milioni di euro, in linea con le valutazioni del gruppo olandese fatte due anni.

Bending Spoons-WeTrasnsfer: l’incontro sulla creatività

Il CEO di WeTransfer, Alexandar Vassilev, ha dichiarato che negli ultimi dieci anni lo sviluppo della piattaforma ha portato a 600.000 abbonati e 80 milioni di utenti attivi mensili. “Nutrire le comunità creative e amplificare le loro voci è stato fondamentale per il nostro successo. Alcuni dei prodotti di maggior successo di Bending Spoons sono strumenti che servono la creatività; quindi siamo fiduciosi che questa svolta sarà proficua per entrambe le aziende, spingerà a nostra crescita e ci aiuterà a creare ancora più valore per le industrie creative in generale”, ha affermato Vassilev in una dichiarazione.” ha affermato Vassilev in un comunicato.

Quanto vale WeTransfer

Fondata ad Amsterdam nel 2009, WeTransfer nel 2015 ha raccolto 25 milioni di dollari da Highland Capital Partners Europe per espandere la sua presenza sul mercato. Nel 2019, ha raccolto 35 milioni di euro in un round Serie B dalla società europea di private equity HPE Growth, con un significativo sostegno da parte di Highland Europe . La startup aveva anche considerato una quotazione in Borsa non 2022, poi saltata a causa della volatilità del mercato.

“WeTransfer è un brand molto rispettato nella tecnologia e negli ambienti creativi. Siamo entusiasti di diventare il suo nuovo proprietario e sentiamo un forte senso di responsabilità per aiutare il marchio e l’azienda a prosperare per molti anni a venire”, ha dichiarato il Luca Ferrari, CEO di Bending Spoons che continuerà a riservare il 30% dello spazio pubblicitario di WeTransfer per campagne benefiche e contenuti editoriali.

All’inizio dell’anno, WeTransfer ha introdotto una nuova funzionalità che permette ai creator di vendere file digitali direttamente sulla sua piattaforma, supportando oltre 100 valute.

Come Bending Spoons cambierà WeTransfer

Bending Spoons tende a trasformare i modelli di business delle aziende che acquisisce, fa notare il sito americano Techcrunch. . Ad esempio, nel novembre del 2023 Evernote ha limitato il suo piano gratuito a soli 50 note. Attualmente il piano Pro di WeTransfer costa 10 dollari al mese con 1TB di archiviazione e la possibilità di inviare e ricevere file fino a 200GB. Esiste anche un piano premium da 19 dollari al mese senza limiti. Queste tariffe potrebbero presto cambiare nel nuovo corso guidato da Bending Spoons.

Un’altro costante delle acquisizioni di Bending Spoons sono i licenziamenti, ricorda sempre Techcrunch. Nel febbraio del 2023 ha licenziato 129 dipendenti da Evernote. Sempre lo scorso anno, a dicembre, ha tagliato tutto il personale di Filmic, l’app popolare per l’editing foto e video acquisita nel 2022.

Bending Spoons non ha finora commentato queste ipotesi ma si è invece impegnata a donare almeno 3 milioni di dollari a The Supporting Act Foundation nei
prossimi due anni. La missione della fondazione è quella di sostenere gli artisti emergenti e i gruppi guidati da artisti provenienti da comunità sottorappresentate.

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