Ora accade l’impensabile: Banca Sella offrirà ai suoi clienti i conti di deposito di altre banche italiane ed europee. E lo fa alleandosi con una scaleup tedesca, Raisin, che ha inventato il mercato comune per i risparmiatori europei ed è diventata una delle fintech più valutate del Vecchio Continente (qui puoi leggere la storia di Raisin, la startup che in Germania ha comprato una banca).
È la prima volta che succede in Italia: l’open banking comincia così a far vedere i suoi effetti sconvolgendo le tradizionali logiche competitive del sistema del credito.
Open banking, l’alleanza Banca Sella-Raisin
“È una nuova tappa di un percorso cominciato prima che entrasse in vigore la PSD2, quando siamo stati la prima banca a rendere pubbliche le nostre le API“, spiega Doris Messina, Chief Digital Transformation Officer di Banca Sella. “Poi è arrivato il Fintech District e quindi Fabrick, l’accordo con Moneyfarm e l’aggregazione dei conti. Adesso è la volta di Raisin”.
La scaleup tedesca entra così nel mercato italiano, attraverso i canali di Banca Sella, segnalando ancora una volta la crescente tendenza alla collaborazione fra banking tradizionale e fintech. “L’approccio lungimirante di Banca Sella alla tecnologia e al digital banking ha fornito a Raisin il giusto punto di ingresso in una delle maggiori economie europee”, è il primo commento di Federico Roesler Franz, Country Manager Italy di Raisin, che è già presente direttamente in Germania, Austria, Francia, Spagna, Olanda, UK, Irlanda, ospitando sulla sua piattaforma le proposte di 25 banche europee.
Banca Sella con Raisin in nome della co-opetition
“Innovare è sempre più complesso, pensare di poterla fare solo con modelli captive non è più sostenibile”, spiega Doris Messina. “Quindi si passa alla logica delle alleanze che può prevedere anche che dall’altra parte ci sia un competitor, come nel caso del nostro accordo con Illimity. Questo è il momento della co-opetition, della collaborazione competitiva”
Che cosa succede concretamente? Banca Sella integra il marketplace di Raisin e offre così ai suoi clienti la possibilità di sottoscrivere uno o più conti deposito di altre banche italiane ed europee, seguendolo sempre attraverso i canali di Sella. “Non c’è alcun impatto sulla user experience, perché il cliente sa che sta comprando un prodotto di altri ma lo fa all’interno della sua banca. In prospettiva sarà sempre più irrilevante se ad essere propospoisti sono prodotti nostri o di terzi. Quel che conta è il servizio e la sua qualità”.
La svolta culturale nelle banche
Banca Sella comincia con cinque soluzioni di investimento Raisin da uno a cinque anni di durata e proposte a una platea limitata di clienti che sarà gradualmente estesa. Più che un’operazione commerciale questo è un vero e proprio test di una svolta culturale che prelude a un cambio di strategia epocale. “Le banche hanno già un’esperienza di distribuzione di prodotti altrui, pensiamo ai fondi di investimento”, fa notare Messina. “Ma finora pensare di distribuire i conti di altre banche era considerata una follia. Adesso la sfida è essere strutturalmente aperti e non solo in alcuni settori”.