È molto probabile che il prossimo 2010, anno in cui abbiamo vissuto la peggiore crisi economica degli ultimi tempi, sarà legato ai cambiamenti climatici. E questi avranno un impatto fortissimo sulle situazioni finanziarie. A sostenerlo è Larry Fink, ad di BlackRock, la più grande società di investimenti al mondo. “Una considerazione, la sua, che non può lasciare indifferenti le aziende, soprattutto quelle che vorranno essere competitive sul mercato” dice Luca Baldini, general manager di Digital Technologies. Ecco perché l’azienda con sede a Milano (oltre a uffici a Piacenza e Genova, Shanghai e Madrid) specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative per le aziende, ha deciso di diventare una Benefit Company (BCompany). “Digital Technologies lavora per tradurre la Digital Transformation in risultati misurabili per i propri partner. Ma lo fa in un’ottica di impatto sociale, sostenibile e ambientale” spiega il manager.
Innovazione e impatto sociale, perché un’azienda di digital transformation diventa BCompany
Andare oltre i profitti economici e impattare in modo positiva sulla società nella quale opera: è questo lo scopo delle benefit company, un’innovativa forma d’impresa dotata anche di uno statuto specifico nel quale si rende esplicita la volontà dell’azienda di puntare al benessere delle persone, dell’ambiente e del territorio in cui operano. L’obiettivo di una BCompany, dunque, oltre a quello prettamente danaroso, è generare un impatto positivo sulla società e creare valore in modo sostenibile. Un modello nato negli Stati Uniti ma che si è diffuso anche nel nostro Paese a partire dal 2016. E che è stato abbracciato anche da Digital Technologies con un obiettivo ben preciso: la sostenibilità ambientale. “I nostri strumenti consentono di eliminare una serie di elementi analogici, come la carta che comporta l’abbattimento degli alberi, o diminuire i tempi di elaborazione di un processo e riducendo, di conseguenza, i consumi energetici” spiega Baldini. Una scelta, dunque, che deriva dalla mission stessa dell’azienda e dalle tecnologie proposte per accompagnare i partner e i clienti verso la trasformazione digitale.
Oggi l’azienda è già riconosciuta come BCompany, “stiamo solo ultimando un processo di registrazione dei documenti che sarà completato entro il primo semestre dell’anno”.
Digital Technologies, una BCompany dentro e fuori l’azienda
La natura di BCompany comporta scelte precise già a partire dall’interno dell’azienda. “Il futuro non può che essere sostenibile. Non c’è futuro senza la capacità di mettere al centro le tematiche ambientali e sociali. E Digital Technologies cerca di mettere in pratica questa consapevolezza a partire da dipendenti e collaboratori: ad esempio, aumentando benefit e servizi alla persona e offrendo una sede in cui il verde è al centro dei servizi condivisi” spiega il manager.
C’è, poi, un discorso non secondario legato al business e al mercato: “Essere riconosciuti come un’azienda che produce risorse e non le consuma è un punto di forza che non passa inosservato agli occhi di potenziali clienti e investitori” spiega Baldini. Dunque, essere una BCompany migliora la reputation dell’azienda: l’impegno sociale di una società è da sempre una delle caratteristiche tenute in considerazione dai clienti. A maggior ragione oggi che cambiamenti climatici e salute del pianeta sono argomenti all’ordine del giorno. Non solo. Spesso le benefit company sono considerate terreno sicuro sui cui investire da chi che ha cuore determinate problematiche, come la sostenibilità e l’etica degli affari.
Digital Technologies e le BCompany, il ritorno in termini economici
“La tematica ambientale nei prossimi tre anni sarà strategica e avrà un impatto superiore al 50%. Questo significa che, nel 50% dei casi, gli investitori saranno più orientati a investire in BCorp” taglia corto Baldini. Ecco perché Digital Technologies si è mossa verso questa direzione: “I sistemi che proponiamo permettono ai clienti di ridurre energia, per cui noi già portiamo un beneficio reale al pianeta. Nel momento in cui ogni cliente introdurrà la sostenibilità come parametro nel suo processo di acquisto, noi saremo già pronti”.
L’importanza della formazione
“In Italia, la sensibilità su certe problematiche, come la sostenibilità ambientale, è ancora scarsa” dice Baldini. “Digital Technologies ha iniziato questo percorso grazie a Singularity University, business school che si occupa di guardare al futuro, alle tecnologie e all’impatto che queste avranno sull’uomo e sulle aziende. E quello che abbiamo appreso è che l’impatto ambientale sarà una determinante fondamentale per il futuro delle aziende e delle persone”. Ma quello intrapreso da dall’azienda di Baldini sarà un trend che diventerà obbligatorio in futuro, “perché solo le aziende che si proporranno come sostenibili avranno un futuro nei prossimi dieci anni”. Per questo è fondamentale la formazione sulla sostenibilità: sia quella scolastica, con gli elementi fondamentali da iniziare a studiare sui banchi di scuola, sia “quella aziendale, magari legando la formazione a qualche incentivo. L’obiettivo è portare i dipendenti a condividere gli obiettivi aziendali e a far proprio il mantra di una BCompany: se sarò sostenibile sarò anche profittevole” conclude Luca Baldini.