Per la prima volta in Italia due aziende del settore farmaceutico si alleano per investire su startup biotech. E lo fanno salendo a bordo di un veicolo esterno. Nasce così AurorA Science, veicolo di investimento a cui partecipano con 10 milioni di euro (5 ciascuno) Rottapharm Biotech e Italfarmaco.
Un bell’esempio, anche perché raro, di co-innovazione. AAS (AurorA Science) è il risultato della collaborazione fra la società di trasferimento tecnologico AurorA-TT e due partner finanziari e industriali. È utile ripercorrere velocemente la storia dei tre soggetti per comprendere ancora meglio la portata dell’operazione.
AurorA Science, chi sono i partner
Rottapharm Biotech era l’unità di ricerca e sviluppo di Rottapharm, società farmaceutica fondata a Monza nel 1961 dal professor Luigi Rovati: protagonista nel 2007 della più grande acquisizione da parte di un’azienda italiana (compra la tedesca Madaus per 600 milioni), la società nel 2014 viene ceduta per 2,2 miliardi alla svedese Meda, che poi sarà acquisita dall’americana Mylan.
Ma la Fidim, finanziaria della famiglia Rovati, con uno spin-off tiene il controllo di Rottapharm Biotech, che è il centro dedicato alla ricerca e sviluppo di farmaci innovativi con focus su reumatologia, infiammazione, immuno-modulazione e immuno-oncologia.
Italfarmaco, invece, ha una storia più lunga: è una multinazionale fondata nel 1938 e controllata dalla famiglia De Santis: oggi è presente in 60 Paesi, con 3mila dipendenti e circa 700 milioni di fatturato, e ha sviluppato una particolare comptenza sulle terapie per le malattie rare.
A fare incontrare Rottafarm e Italfarmaco è AuroraTT, società per il trasferimento tecnologico nata su iniziativa di un gruppo di manager e imprenditori del settore pharma e biotech per finanziare e sostenere il passaggio dalla ricerca all’impresa grazie anche ai capitali di Itatech, piattaforma di investimento creata nel 2016 da Cassa Depositi e Prestiti e Fondo Europeo per gli investimenti.
Sfumata quell’opportunità, AuroraTT ha puntato su partner industriali che, spiega il founder e managing partner Gabriele Campi, “offrono una forte capacità di de-risking attraverso le loro strutture proprietarie di ricerca. Stiamo parlando di decine e decine di ricercatori che permetteranno di valutare, sostenere e sviluppare i progetti che saranno selezionati già a partire dai prossimi mesi”.
AurorA Science, due investimenti nel 2020
Quella fatta con AAS è, per certi versi, un’operazione di corporate venture capital in outsourcing. Due aziende, a diverso livello di presenza sul mercato (Rottapharm Biotech non c’è ancora) e con diverse competenze affidano alla gestione di un partner esterno i loro investimenti in innovazione. «Saranno compresi tra 1 e 5 milioni di euro per supportare le attività pre-cliniche e i primi sviluppi clinici», spiega Campi, che aggiunge: «Contiamo di farne due nel 2020, con una prevalenza del biotech, con un orizzonte europeo”.
Quindi poco medtech e niente digital health. D’altro canto con 10 milioni nel settore biotech non si possono fare moltissimi investimenti: si può quindi immaginare che quello fatto da Rottapharm Biotech e Italfarmaco, che hanno ben altre capacità finanziarie, sia solo un primo passo in vista di un percorso più lungo e ricco.
“Questa iniziativa è unica nel combinare un flusso di opportunità di investimento derivate da network di alto profilo, un forte supporto nella ricerca e sviluppo industriale e una vasta rete per assistere le start-up e i loro talenti”, dice Guido Guidi, presidente di AurorA-TT, già a capo del Pharma e dell’Oncologia di Novartis. Con lui nel board di AAS siedono sia Lucio Rovati sia Francesco De Santis. Completano il team di Aurora-TT l’altro managing partner Edoardo Negroni e i due venture partner Paolo Rizzardi e Pierluigi Paracchi.
Non solo capitali: know how ed esperienza per le startup
“Il nostro sarà più di un semplice finanziamento”, puntualizza Lucio Rovati, presidente di Rottapharm Biotech. “Puntiamo infatti a supportare le giovani aziende nello sviluppo e nell’accelerazione del loro business, offrendo loro la nostra forte esperienza in drug discovery e in sviluppo pre-clinico con un ampio raggio di attività fino alla progettazione di studi clinici”.
Aggiunge Francesco De Santis, Presidente di Italfarmaco Holding: “Il nostro obiettivo è promuovere l’innovazione e l’espansione internazionale delle future società in portfolio offrendo know-how, e solide capacità nello sviluppo pre-clinico e clinico.”