Battuta d’arresto per le assicurazioni nel 2016. La raccolta complessiva dei premi in Italia si è fermata a 134 milioni di euro, un calo dell’8,8% rispetto all’anno precedente (in gran parte nel ramo Vita), che non trova nessun conforto nel trend, negativo, della raccolta premi per il 2017. Sono i dati emersi dal Global Insurance Distribution & Marketing Consumer Study 2017 di Accenture.
Come spiega il sito InsuranceUp, osservando le performance internazionali si può riscontrare che il nostro Paese è in buona compagnia: se la raccolta totale dei premi assicurativi è cresciuta globalmente del 3,1% nel 2016, (vs +3,8% del 2015), si deve anche aggiungere che nella media statistica vi sono il rallentamento dei mercati avanzati, da una parte e dall’altra una forte spinta da paesi come la Cina che in dieci anni è passata ad essere dal 16° mercato assicurativo globale al 3° mercato con 466 miliardi di dollari nel 2016, quasi la stessa dimensione del secondo mercato, il Giappone (471 miliardi di dollari).
L’insurtech invece, dice sempre Accenture, continua a crescere nel mondo e, negli ultimi anni, con performance anche superiori al fintech: tra il 2014 e il 2016, gli investimenti in insurtech sono cresciuti del 38% mentre quelli in fintech del 32%.
Il tema che si pone con urgenza è dunque questo: come recuperare terreno? Come riconquistare la fiducia dei potenziali clienti e rispondere alle loro, evidentemente, mutate esigenze? Come intercettare nuovi consumatori?
Secondo Accenture le compagnie devono sviluppare una customer experience sempre piùdiretta e funzionale. Il 60% dei consumatori italiani, infatti, vorrebbe avere con la propria compagnia una interazione multicanale, sia fisica che digitale, e il 50% del campione vorrebbe poterla contattare immediatamente in caso di bisogno, per esempio attraverso un dispositivo mobile.
Abituati ai servizi altamente personalizzati dei big di internet, i consumatori si aspettano dalle compagnie assicurative una gamma di soluzioni altrettanto reattive ai propri bisogni: il 63% vorrebbe ricevere ad esempio informazioni su come ridurre i rischi alla guida, e il 58%desidererebbe ricevere indicazioni sul come ridurre i rischi nella vita di tutti i giorni. Per ottenere tali elementi di personalizzazione, la maggioranza degli intervistati (61%) si dichiara disponibile a condividere i propri dati personali
L’analisi completa sul sito InsuranceUp