La recente approvazione della Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) introduce significative novità nel panorama assicurativo per le imprese italiane, obbligandole a sottoscrivere polizze contro rischi di catastrofi entro il 31 dicembre 2024 con l’obiettivo di tutelare il tessuto produttivo nazionale dai rischi derivanti da eventi catastrofici. In questi giorni il Governo sta lavorando al decreto attuativo relativo all’obbligo di assicurazione.
Si tratta di una mossa legislativa necessaria: secondo quanto denunciato da Italian Insurtech Association nel 2023, “c’è un grosso problema di sottoassicurazione in questo campo”. In base ai dati dello scorso anno, circa 8 italiani su 10 non hanno coperture adeguate nei confronti di calamità catastrofali. Se parliamo di aziende i numeri sono ancora più allarmanti: solo il 7% delle piccole e medie imprese è assicurato verso questa tipologia di rischi, e solo il 10% degli agricoltori italiani ha una polizza assicurativa contro danni atmosferici. In Germania sono circa il 70%.
Secondo un’indagine condotta da EMG Different per Facile.it, i cui dati sono stati diffusi a settembre 2024, ammontano a 3 miliardi di euro i danni da calamità naturali subiti da micro e piccole imprese negli scorsi 12 mesi. Eppure sono pochissime le aziende a conoscenza della norma contenuta nella Legge di Bilancio: appena 2 su 10. In base all’indagine, condotta su un campione rappresentativo delle micro e piccole imprese italiane, il 60% è d’accordo con l’introduzione dell’obbligo assicurativo, mentre il 18%, pari a circa 750.000 aziende, ha dichiarato di non avere intenzione di sottoscrivere questo tipo di copertura assicurativa. Si tratta, tuttavia, di un obbligo.
Il provvedimento mira a consolidare un tessuto economico più resiliente di fronte a eventi imprevisti e potenzialmente devastanti. Le aziende che trasgrediranno questa disposizione si esporranno a sanzioni severe. Questa evoluzione normativa solleva interrogativi e opportunità per il settore assicurativo e per le imprese stesse, impegnate a navigare tra i nuovi obblighi e le sfide del mercato globale.
Chi deve sottoscrivere l’assicurazione obbligatoria?
Tutte le entità imprenditoriali registrate presso il Registro delle Imprese, inclusi gli enti individuali e le varie forme societarie come le società di persone o le società a responsabilità limitata, sono tenute a sottoscrivere questa assicurazione. L’unico esonero previsto riguarda gli imprenditori agricoli, per i quali la copertura rimane facoltativa. Questa distinzione riflette una valutazione accurata delle varie categorie di rischio e delle specificità del settore agricolo rispetto al contesto industriale e commerciale.
Polizza rischi catastrofali obbligatoria: come funziona per le aziende?
Le aziende hanno la possibilità di scegliere liberamente l’assicuratore ma devono assicurarsi che la polizza risponda ai criteri fissati dalla legge, coprendo i danni diretti ai beni immobili, impianti e macchinari. Oltre alle garanzie base, possono essere considerate integrazioni come la copertura dei danni indiretti o la perdita di profitti, aspetti cruciali per la continuità operativa post-evento. Il quadro normativo prevede ulteriori specificazioni tramite decreti attuativi, il che suggerisce un approccio flessibile e adattabile alle evoluzioni del mercato e delle tecnologie assicurative.
Quali eventi sono inclusi?
Oltre ai già citati terremoti, alluvioni e frane, la polizza base deve contemplare eventi come inondazioni ed esondazioni. Tuttavia, è permesso estendere la copertura a ulteriori fenomeni naturali come trombe d’aria, grandine e incendi boschivi. Questa estensione è particolarmente rilevante in un contesto climatico che sta diventando sempre più volatile e imprevedibile, rendendo essenziale una protezione assicurativa che sia quanto più inclusiva possibile.
Quali sono le conseguenze per le aziende inadempienti?
Le imprese che non adempiono a questa disposizione legislativa entro i termini stabiliti rischiano di vedersi negare l’accesso a contributi, sovvenzioni o altre forme di supporto finanziario pubblico in situazioni di emergenza causate da calamità. Questa penalizzazione mira a incentivare l’adesione alla normativa e a responsabilizzare le imprese nella gestione del rischio catastrofico, riducendo così anche il potenziale onere sul sistema finanziario nazionale in caso di grandi disastri.
Mercato assicurativo italiano vs europeo
Con l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per calamità naturali, l’Italia si allinea a quanto già praticato in altri Paesi europei come Francia, Germania e Spagna. Questa armonizzazione non solo facilita gli scambi commerciali e la cooperazione internazionale in termini di gestione dei rischi ma promuove anche un mercato assicurativo più competitivo e innovativo nel nostro Paese. Gli operatori del settore sono quindi chiamati ad adeguarsi rapidamente alle nuove disposizioni, offrendo prodotti che rispondano efficacemente alle necessità delle imprese italiane nell’attuale scenario economico globale.
Le tecnologie contro le catastrofi naturali: quali sono e come si usano
Le tecnologie contro le catastrofi naturali stanno rivoluzionando la gestione delle emergenze e la resilienza delle comunità. Tra le soluzioni più innovative spiccano i sistemi di previsione basati sull’intelligenza artificiale, che analizzano grandi quantità di dati meteorologici e geologici per prevedere con maggiore precisione eventi come uragani, terremoti e inondazioni.
I droni e i satelliti forniscono monitoraggio in tempo reale, consentendo una valutazione rapida dei danni e una distribuzione più efficiente degli aiuti.
Le piattaforme di comunicazione avanzate, integrate con reti IoT, migliorano la coordinazione tra le squadre di soccorso, riducendo i tempi di risposta.
Infine, le soluzioni basate su blockchain garantiscono la tracciabilità e la trasparenza nella distribuzione delle risorse umanitarie, assicurando che gli aiuti raggiungano chi ne ha più bisogno. Queste tecnologie, sebbene non possano prevenire le catastrofi naturali, stanno contribuendo in modo significativo a mitigare i loro impatti devastanti, proteggendo vite umane e infrastrutture critiche.
(Articolo aggiornato al 26/09/2024)