Aruba S.p.A., fondata nel 1994, è il principale provider italiano di servizi cloud, data center, hosting, email, registrazione domini e PEC. La società, con un capitale interamente italiano, conta 16 milioni di utenti e gestisce una vasta infrastruttura distribuita su 7 Data Center che ospita oltre 2,7 milioni di domini registrati, 9,8 milioni di caselle e-mail, 9 milioni di caselle PEC e migliaia di infrastrutture IT di clienti. In 30 anni di attività, Aruba ha sviluppato un’ampia esperienza nella progettazione e nella gestione di data center ad alta tecnologia, di proprietà e distribuiti su tutto il territorio italiano.
L’azienda inoltre investe nella ricerca e nell’innovazione, cogliendo le opportunità per aprirsi a collaborazioni esterne e sviluppare nuove competenze. Attraverso la partecipazione all’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, Aruba intende rafforzare ulteriormente il proprio approccio all’innovazione aperta. Roberto Privitera, Head of Product Lab di Aruba, spiega come l’azienda, nel quadro di un percorso di miglioramento continuo, stia integrando competenze esterne in settori emergenti, valorizzando e arricchendo le proprie capacità interne per innovare con efficacia.
I 3 pilastri dell’innovazione di Aruba
Il processo di innovazione in Aruba si articola su tre pilastri: l’innovazione adiacente, guidata dalle Business Line per esplorare aree correlate ai core business; l’innovazione incrementale, che punta all’introduzione di nuovi servizi; e l’innovazione disruptive. Le ultime 2 sono le aree in cui opera il Product Lab e sono rivolte a tutto il gruppo, con un focus sia sui canali online che sul mondo enterprise.
L’innovazione di prodotto è incentrata sull’ottimizzazione e ampliamento dei servizi che Aruba già offre, come i servizi di hosting e cloud a cui si affianca una significativa espansione delle infrastrutture, come i data center, che sono progettati secondo elevati standard di efficienza energetica, sicurezza e sostenibilità- Questi, giocano un ruolo cruciale nell’abilitazione dei servizi cloud, supportando anche applicazioni di intelligenza artificiale e machine learning attraverso l’adozione di tecnologie come le GPU di ultima generazione. La recente inaugurazione dell’Hyper Cloud Data Center a Roma evidenzia l’importante e continuativo percorso di investimenti infrastrutturali di Aruba.
Il Product Lab e la Service Factory integrano la strategia innovativa di Aruba, esplorando nuove tecnologie emergenti e soluzioni disruptive. L’obiettivo del Product Lab è principalmente quello di portare sempre maggiore valore ai clienti di Aruba e lo fa identificando soluzioni innovative e pronte per andare sul mercato a cui si affianca una continua attenzione per soluzioni disruptive che potrebbero aprire nuove opportunità di business e rivoluzionare i settori di riferimento. Questo laboratorio interno permette di sperimentare tecnologie emergenti e di collaborare con partner esterni, tra cui università e startup, per sviluppare proof of concept (PoC) e progetti pilota.
Un ulteriore elemento innovativo è stata l’introduzione di gruppi trasversali di innovazione. Privitera spiega: “Creare gruppi composti da rappresentanti di tutte le Business Line ci permette di unire diverse prospettive e competenze, generando così un flusso costante di nuove idee.” Questi gruppi si incontrano periodicamente per presentare nuove proposte, e questo approccio ha già prodotto risultati tangibili, come la generazione di 35 nuove idee di business in pochi giorni di lavoro, dimostrando una cultura dell’innovazione ben radicata.
L’Open innovation in Aruba: collaborazioni con università e startup
Aruba adotta un approccio strutturato all’innovazione aperta, cercando di integrare competenze e risorse esterne con quelle interne per accelerare la propria trasformazione tecnologica. L’azienda collabora attivamente con università e startup, attraverso partnership strategiche mirate che favoriscono lo sviluppo di nuove soluzioni e tecnologie.
Nana Bianca e la startup Swite
Un esempio significativo di apertura al mondo delle startup è stata la sinergia con Nana Bianca, uno incubatore di startup fiorentino. Grazie a questa collaborazione, Aruba ha integrato nel proprio ecosistema la startup Swite, una soluzione innovativa che permette la creazione istantanea di siti web e la gestione della presenza sui social media tramite un’unica piattaforma e “vetrina”. Come sottolinea Privitera, “l’apertura alle collaborazioni di realtà dinamiche e innovative, dagli incubatori di innovazione a vari livelli alle iniziative di Open Innovation interne ed esterne all’azienda, è una delle chiavi per rimanere competitivi e per portare costantemente innovazione nel nostro settore.”
Le partnership strategiche con alcune delle principali università italiane, come il Politecnico di Milano, quello di Torino e l’Università di Pisa, testimoniano ulteriormente questo approccio. Un ulteriore esempio è ArubaKube, spin-off del Politecnico di Torino e nuovo centro di eccellenza Aruba per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione in ambito Cloud Native nato lo scorso anno.
In questo modo, Aruba evidenzia come un modello di innovazione strutturato, potenziato da collaborazioni esterne, sia cruciale per affrontare con successo le sfide di un settore in costante trasformazione. Con un crescente focus sull’Open Innovation e una solida base infrastrutturale, l’azienda intende continuare a essere un punto di riferimento nel panorama dei servizi digitali e delle infrastrutture tecnologiche.