Angelini Ventures annuncia un nuovo investimento: 3 milioni di dollari in Freya Biosciences, startup con sede a Copenaghen che opera tra Europa e Stati Uniti nel settore delle biotecnologie con attività di ricerca clinica sulla salute femminile e riproduttiva.
Questo investimento della società di corporate venture capital di Angelini Industries rientra nel finanziamento complessivo di 38 milioni di dollari, che rappresenta il “round di serie A”, ovvero la prima fase di crescita di Freya Biosciences, portato avanti da Sofinnova Partners e OMX Ventures, insieme a Export and Investment Fund of Denmark, Mike Jafar Family Fund, CE-Ventures, Corundum Systems Biology e Indaco Venture Partners.
Che cosa fa Freya Biosciences
Una delle principali aree di ricerca di Freya Biosciences riguarda l’interazione tra la fertilità femminile e il microbiota vaginale composto da miliardi di microrganismi, prevalentemente batteri. Poiché è stato osservato che l’infertilità è spesso associata all’alterazione del microbiota (disbiosi), ovvero alla presenza di alcuni batteri e virus che possono anche scatenare infezioni e reazioni immunitarie con conseguente infiammazione, Freya sta sviluppando un farmaco sperimentale, derivato da donatrici sane di microbiota e in grado di modulare il sistema immunitario, con l’obiettivo di risolvere la disbiosi.
Del comitato scientifico di Freya fanno parte docenti e ricercatori di diverse università e centri di ricerca prestigiosi tra cui la Johns Hopkins University, l’Imperial College London, l’Harvard School of Public Health, la London Women’s Clinic, l’ University of Arizona, il Rigshospitalet, l’University of Antwerp e l’Università di Trento.
I primi risultati osservati da Freya in una “proof of concept”, ovvero in uno studio clinico che si esegue all’inizio della sperimentazione di una molecola sui pazienti, mostrano che il farmaco sperimentale è efficace nel ristabilire, in alcuni giorni, l’equilibrio del microbiota nelle donne con disbiosi.
Grazie a questo investimento Freya Biosciences porterà avanti studi clinici, con un focus iniziale sull’infertilità femminile, svilupperà la sua piattaforma digitale progettata per raccogliere migliaia di dati biologici sulla base dei quali definire terapie più mirate, e continuerà a potenziare i suoi team attivi a Copenaghen e Boston.
Angelini Ventures: 300 milioni di euro per biotech e life sciences
Con investimenti per 300 milioni di euro – di cui oltre 70 già programmati, in Europa e Nord America, con particolare attenzione alla salute del cervello e a segmenti di mercato rivolti a donne, bambini e terza età – Angelini Ventures, nato a fine 2022, rientra nella strategia di crescita e innovazione di Angelini Industries, gruppo industriale multinazionale con 5.800 dipendenti e ricavi per 2 miliardi di euro.
Nel suo primo anno di attività, ha raccontato a Economyup il CEO Paolo Di Giorgio, ha valutato circa 1500 opportunità e realizzato investimenti in due startup e partecipato alla creazione di due startup studio, ArgoBio Studio ed Extend, per accelerare il trasferimento tecnologico dal mondo accademico.
“Freya sta portando avanti un lavoro clinico d’avanguardia con un approccio innovativo, fino a oggi poco esplorato in ambito ginecologico” osserva Di Giorgio, “I primi risultati positivi ottenuti dagli studi clinici di Freya su microbiota e immunoterapia suggeriscono che questo può essere un approccio efficace e mirato per affrontare alcune condizioni cliniche che hanno come comune denominatore proprio l’alterazione del microbiota, come l’infertilità. Con l’investimento in Freya prosegue il cammino di Angelini Ventures finalizzato a individuare e sostenere idee innovative e ad alto contenuto tecnologico nel campo delle scienze della vita”.