È Agostino Santoni il nuovo presidente di Confindustria Digitale. Vice Presidente di Cisco Sud Europa da novembre 2020, e da fine 2012 a marzo 2021 Amministratore Delegato di Cisco Italia, Santoni subentra a Cesare Avenia, giunto alla fine del suo mandato.
Nato a Milano e residente in provincia di Monza, il nuovo presidente della Federazione di rappresentanza degli industriali dell’economia digitale ha maturato la sua esperienza manageriale nel settore ICT, partendo da Compaq e HP, dove ha rivestito ruoli di crescente responsabilità, fino ad essere nominato nel 2009 Amministratore Delegato di SAP Italia.
Ma vediamo meglio le tappe della sua carriera e cosa pensa sui temi centrali relativi alle nuove tecnologie, al mondo dell’innovazione e alla sua governance.
La carriera di Agostino Santoni
Gli inizi
Agostino Santoni ha iniziato il suo percorso professionale in Compaq Computer dove, in seguito alla fusione con HP, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità per la filiale italiana di HP e per la capogruppo, dove è entrato nel 1997 come Marketing program manager della divisione Personal Computer. Nel 2000 ne ha assunto la guida in qualità di Business manager. Fra il 2002 e il 2008 ha rivestito ruoli di vertice in HP Personal Systems Group, prima come Direttore commercial Channel & SMB, poi come Vice president & General manager, ed infine come Vice president & Enterprise sales director di HP Italia.
Ai vertici di SAP e Cisco
La prima parte del percorso professionale di Agostino Santoni è culminato con la nomina, dal 2009 al 2012, ad Amministratore Delegato di SAP Italia.
Da dicembre 2012 è diventato Amministratore delegato di Cisco Systems Italia.
Contestualmente, dal 2014 al 2017, ha ricoperto la carica di Presidente di Assinform, associazione italiana per l’ICT.
Da novembre 2020 è Vice Presidente di Cisco Sud Europa
Le cariche direttive
È stato
– Coordinatore del Gruppo Tecnico per lo Sviluppo dell’Offerta Digitale di Confindustria
– Membro del Consiglio Generale di Assolombarda
– Membro del Consiglio Generale di Anitec-Assinform
– Membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Digitale
– Membro Comitato Esecutivo e Consiglio Generale di Fondazione Fiera Milano
Nel 2020 è stato nominato nel Board dei Trustees di Cisco Foundation.
La vita privata di Agostino Santoni
53 anni, nato a Milano da genitori di origine trentina, Santoni si dichiara “appassionatissimo di digitale”. Ma ama anche lo sci, le passeggiate in montagna e la lettura. Attualmente vive a Camparada, paese vicino a Vimercate, provincia di Monza Brianza. È convinto che l’Italia sia “il Paese più bello del mondo”.
QUI UNA VIDEO INTERVISTA DI ECONOMYUP A AGOSTINO SANTONI
Nel corso degli anni Agostino Santoni ha espresso il suo pensiero su una varietà di temi legati all’ICT, alle nuove tecnologie, al mondo dell’open innovation e delle realtà innovative e alla trasformazione digitale. Ecco le sue dichiarazioni ricavate da alcune interviste rilasciate dal 2016 ad oggi.
Come la pensa Agostino Santoni
IL PNRR
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione unica e irripetibile per recuperare il ritardo d’innovazione accumulato nell’ultimo decennio, che ha minato le capacità competitive e di crescita della nostra economia. Ora è il momento di accelerare: nei prossimi mesi la Federazione sarà fortemente impegnata a supporto dei piani di investimento varati dal Governo, con una grande attenzione a favorire la modernizzazione del Paese in chiave digitale, inclusiva e sostenibile”.
La necessità della digitalizzazione per le imprese
“La tecnologia sta diventando più semplice, e anche l’accesso lo sta diventando. Questo è un punto fondamentale per dare competitività proprio a quelle imprese che per tanti motivi, ad esempio le competenze, non sono riuscite ad accelerare sul digitale e che adesso invece hanno la possibilità di trovare questa tecnologia disponibile in modalità più economica più semplice e con grande facilità di adozione. Io penso che questo sia un fattore critico di successo per il nostro Paese”. (Intervista 2021)
Il mercato unico digitale
“Gli obiettivi del Pnrr si devono coniugare con gli obiettivi strategici dell’Ue e in questo quadro sarà essenziale un ruolo più incisivo del nostro Paese nel contribuire a determinare il quadro delle regole del mercato unico digitale. Confindustria Digitale sarà perciò portatrice di stimoli e proposte affinché l’Europa si doti di un modello di regolamentazione che coniughi protezione dei diritti fondamentali dei cittadini a un forte sostegno all’innovazione”. (Dichiarazione 20/10/2021)
Le PMI
“La bellezza del fare impresa oggi è che si può avere accesso illimitato alla tecnologia. La bellezza delle imprese italiane è che sono in gran parte di piccole o medie dimensioni ma stanno creando prodotti fantastici” (Intervista EconomyUp, 2018)
L’open innovation e le startup
“Abbiamo studiato a fondo il mondo delle startup e dell’innovazione nell’impresa. In Italia i numeri sono positivi (…) . C’è però ancora una forte necessità di capitali per favorire la digitalizzazione” (Intervista CorCom, 2016)
“Tra le priorità del mandato presidenziale per il prossimo biennio vi sarà anche la proposta di politiche a sostegno dello sviluppo e innovazione dell’ecosistema industriale del settore Ict, con particolare focus sul comparto delle startup e dell’open innovation, dalla cui vitalità dipende il futuro digitale del Paese” (Dichiarazione 20/10/2021)
La tecnologia per il futuro del lavoro
“Come diventerà una sala riunione nel futuro? Come faccio a integrare le persone che sono collegate da casa rispetto a quelle che sono in riunione? Su queste tematiche io penso che la grande collaborazione che deve venire da chi guida le imprese e chi si occupa di tecnologia in questo momento sia ancora più importante rispetto al passato” (Intervista 2021)
La tecnologia per l’inclusività
“Futuro inclusivo vuol dire dare accesso a tutti la banda ultra-larga (…) ma soprattutto dare futuro alle persone” (Intervista 2021)
“Non dobbiamo dimenticarci di nessuno: la tecnologia non è un club esclusivo” (Podcast 2020)
La tecnologia per la sostenibilità
“La nostra ambizione è quella di dire “non c’è green senza il digitale” a cui abbiamo dato un colore che è il blu: “Non c’è green senza blu”. Cioè noi pensiamo che attraverso il digitale si possa accelerare questo processo importantissimo dell’economia circolare e della sostenibilità. Se riusciamo a fare questo, e vale sia per le imprese ma anche per la Pubblica Amministrazione, noi diventeremo più competitivi. Cosa vuol dire più competitivi? Vuol dire dare più possibilità alle persone di trovarsi un futuro” (Intervista 2021)
Trasformazione digitale e agenda politica
“La trasformazione digitale sia la priorità nell’agenda. Penso che il governo italiano funzionerà se i politici sapranno dare una voce digitale a tutto quello che si fa, dal modo in cui i cittadini interagiscono con il pubblico, a quello in cui le imprese competono a livello globale, dal modo in cui rispetteremo gli uni i diritti degli altri, a come gestiremo l’immigrazione, fino al modo in cui ci sentiremo più sicuri. Che sia, non dico la priorità n.1, ma almeno al top della lista del governo” (Intervista EconomyUp, 2018)
Internet of Things
“L’internet delle Cose è senza dubbio la piattaforma tecnologica all’origine del processo di trasformazione digitale che sta cambiando radicalmente le nostre economie e la nostra società”. (Intervista EconomyUp, 2018)
Cybersecurity
“La cybersecurity è un esempio dei motivi per cui l’acquisizione di nuove competenze è l’altra priorità chiave: accanto ad altre aree, quali le tecnologie per l’industria 4.0, i big data, le smart grid, la sicurezza è uno degli ambiti in cui non esiste ancora un numero sufficiente di professionisti qualificati”. (Intervista Digital4biz, 2016)
Competenze digitali
“Le aziende che vorranno procedere nel percorso della digitalizzazione dovranno fare delle competenze un pilastro delle loro strategie di crescita e dovranno fare in modo di sviluppare rapidamente le competenze digitali al proprio interno, pena la perdita delle grandi opportunità che le tecnologie oggi offrono” (Intervista Digital4biz, 2016)
Il bravo manager
“Un bravi manager è colui che ha capacità di visione, determinazione, inclusività e che è capace di creare energia positiva all’interno di un’organizzazione”.
(A cura di Luciana Maci)