Agos è una società finanziaria presente da 30 anni sul mercato italiano, partecipata da Crédit Agricole (61%) e da Banco BPM (39%). Attraverso le oltre 200 filiali sul territorio, Agos offre prestiti personali, carte di credito, cessione del quinto, leasing e assicurazioni. Propone inoltre finanziamenti finalizzati attraverso migliaia di punti vendita convenzionati. Tempi di risposta brevi, efficacia nella risoluzione dei problemi, un’attenzione particolare al customer care assieme alla ricerca continua di innovazione, costituiscono alcuni dei punti di forza della società, che ha l’ambizione di essere “100% human e 100% digital”.
Nel 2016 Agos ha lanciato il progetto dell’Innovation Lab con un primo focus specifico sullo studio delle tematiche dell’innovazione, puntando nella fase di avvio soprattutto sul coinvolgimento delle risorse interne. L’obiettivo dell’azienda è stato infatti, fin dall’inizio, quello di fare del laboratorio un patrimonio per sviluppare il know how dell’innovazione a disposizione di tutti i dipendenti. Da qui derivano i due compiti principali del Lab: facilitare l’innovazione in modo trasversale in tutta Agos; identificare ed esplorare nuove idee e tecnologie emergenti per creare una concreta differenziazione competitiva e di valore per l’azienda. «L’Innovation Lab si fonda su tre pilastri fondamentali: l’engagement interno, articolato in tutte le attività volte alla trasformazione culturale e al change management in azienda; il “test and learn”, con le attività di prototipazione, validazione e testing che hanno il compito di implementare soluzioni reali; e infine l’ecosistema esterno, formato da Centri di Ricerca e Università con il compito di cogliere i trend futuri e tenere un occhio vigile sull’esterno», ha spiegato Paola Sangregorio, Innovation Manager di Agos, in occasione del tavolo di confronto “Modello Operativo” dell’Osservatorio Startup Intelligence.
Le Call4ideas sono principalmente rivolte ai dipendenti stessi di Agos e nascono dalla definizione di temi intorno a cui sono costruite specifiche call. I dipendenti possono liberamente rispondere proponendo suggerimenti, idee e progetti. L’Innovation Lab si occupa quindi di effettuare un primo filtro delle idee proposte, svolgendo anche una verifica interna che le stesse non siano già in lavorazione su differenti tavoli di lavoro. Le idee più innovative sono quindi valutate dall’Innovation Board, composto dalla maggior parte dei membri del Comitato, che decide quali possono procedere all’effettiva fase di sviluppo ed entrare nel processo di incubazione. I progetti all’interno dell’incubatore sono quindi supportati metodologicamente, e in alcuni casi anche a livello di risorse, direttamente dall’Innovation Lab, con l’eventuale aiuto da parte di tutor esterni, esperti di dominio.
Il secondo stream è quello che coinvolge l’Innovation Community che ruota intorno al Lab. Ogni anno, a rotazione, all’interno di Agos vengono selezionate 30 persone, divise in 6 gruppi da 5 persone ciascuno provenienti da aree diverse, che hanno il compito di individuare e sviluppare soluzioni innovative, avendo la possibilità di dedicare il 20% del proprio tempo a questi progetti. Ad ogni gruppo è assegnato un tema rilevante per l’azienda, su cui i 5 membri devono lavorare con il supporto dell’Innovation Lab. Oltre all’individuazione di soluzione innovative, l’Innovation Community gioca un ruolo importante anche nel favorire la trasformazione culturale interna, cercando di individuare e formare collaboratori che fungano da ambassador dell’innovazione nell’organizzazione.
L’ultimo filone è quello che deriva gli stimoli e le esigenze direttamente da richieste delle Unità di Business. Ogni specifico reparto aziendale ha infatti la possibilità di esporre direttamente all’Innovation Lab i problemi per cui vorrebbe trovare una soluzione o eventuali stimoli che vorrebbe approfondire. In questo caso, l’Innovation Lab si occupa dell’individuazione e dello sviluppo della soluzione innovativa lungo tutto il processo della sperimentazione: dallo studio, al testing e alla prototipazione. L’Unità committente rimane però l’owner del progetto.
«L’immediato futuro presenta una bella sfida per Agos. Una volta intrapreso e sviluppato il cambiamento culturale, è ora fondamentale concentrarci sulla riduzione del gap tra progetti sperimentati ed effettive industrializzazioni, in modo che siano a disposizione di tutti gli stakeholder, interni ed esterni», conclude Paola Sangregorio.