Direttore generale

Agenzia per l’Italia Digitale, ora tocca al buon Samaritani

Un passato in grandi aziende, tra cui Ibm, dal 2010 Cio di Regione Lombardia, il neo DG è il successore di Alessandra Poggiani annunciato ieri dal premier Matteo Renzi. Unisce competenze manageriali e informatiche alla conoscenza della PA. Ma non ha ancora un profilo Twitter

Pubblicato il 30 Apr 2015

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Antonio Samaritani, neo Dg di Agid

È Antonio Samaritani il nuovo direttore generale di Agid (Agenzia per l’Italia Digitale). Da 5 anni Chief Information Officer (Cio) della Regione Lombardia dopo 25 anni spesi nel management consulting e nell’industria IT, sarà il successore di Alessandra Poggiani alla guida dell’organismo che ha il compito di realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, in coerenza con l’Agenda digitale europea, e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La sua nomina è stata comunicata dal presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al Consiglio dei ministri di ieri.

Classe 1963, laureato nel 1988 alla Bocconi in Business Administration e Management e successivamente formatosi all’Insead (Institut européen d’administration des affaires) di Fontainebleau (Francia), Samaritani è allo stesso tempo un esperto di management e tecnologia che ha maturato la propria esperienza professionale in grandi imprese private e un conoscitore della macchina amministrativa che ha avuto modo di scandagliare nell’ultimo periodo di esperienza professionale.

Dal 1988 al 1990 è stato consulente presso Andersen Consulting, nei successivi tre anni Senior Consultant presso Roland Berger, quindi per un altro triennio è stato Responsabile Consulenza Interna di ABB Corporate Research. Nel 1996 è entrato in IBM Consulting Group, dove è rimasto 4 anni.
Durante la sua attività di consulenza per società internazionali ha lavorato su progetti di riorganizzazione, prevalentemente per grandi clienti industriali, affrontando i temi del cambiamento organizzativo, del miglioramento dei processi e del ridisegno dei sistemi informativi.

Dal 2000 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Chief Operating Officer (Coo) in Giallo Market – Seat PG, per poi passare in Ibm dove è stato Business Development Executive del settore industriale fino al 2005. Nei successivi cinque anni, sempre in Ibm, ha ricoperto l’incarico di Industrial Sector Partner. Poi, a luglio 2010, è approdato in Regione Lombardia come Direttore Sistemi Informativi e TLC. Qui si è occupato di data center, disaster recovery, open data, cloud, Expo. A proposito di Expo, Samaritani si è occupato di recente del progetto E015, iniziativa con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel-Politecnico di Milano: in sostanza un ambiente digitale che consente di far parlare tra loro i sistemi informatici di attori pubblici e privati che operano sul territorio in molteplici settori, dai trasporti all’accoglienza a turismo, cultura, e spettacolo.

Ora Samaritani dovrà proseguire il lavoro iniziato da Francesco Caio durante il governo Letta e poi da Alessandra Poggiani, che si è dimessa a marzo dopo appena sette mesi (dimissioni circondate da qualche polemica per sue dichiarazioni in cui lamentava “rivalità da rockstar” nel mondo digitale), scegliendo di candidarsi in Veneto nella lista di Alessandra Moretti (Pd).

In particolare Samaritani dovrà concentrarsi sui tre progetti-chiave per l’Agenzia per l’Italia Digitale: la fatturazione elettronica, che dovrà essere estesa anche ai privati, l’anagrafe unica nazionale e il sistema pubblico di identità digitale.

Samaritani è stato scelto dopo una selezione a cui hanno partecipato 189 candidati, una parte dei quali ha chiesto che non fosse reso pubblico il proprio nome. Sulle modalità di selezione sono sorte alcune critiche, tra cui quelle dei 5Stelle che hanno messo in dubbio la trasparenza dell’avviso pubblico. Interpellata da Repubblica.it, il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha dichiarato che “la nomina di Samaritani vuole proprio dare un messaggio di continuità rispetto al lavoro svolto dalla Poggiani”, aggiungendo: “Da domani subentra lui. Come si può capire, non abbiamo perso neanche un giorno.”

Secondo alcuni è stato grazie al sostegno della Madia che il manager ha conquistato la leadership di Agid, unito a quello di Roberto Maroni e di Raffaele Tiscar, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Altri indicano quale suo sostenitore l’ex ministro dei Trasporti Maurizio Lupi (Ncd), sottolineando che Samaritani sarebbe vicino a Comunione e Liberazione.

Samaritani è stato uno dei dirigenti regionali più pagati in assoluto in Regione Lombardia durante la presidenza Formigoni: nel 2012 guadagnava 227 mila euro. Adesso lo stipendio sarà di circa 140 mila euro, indennità e premi esclusi.

Un’ultima curiosità: non ha (ancora) un account Twitter.

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