«A Milano 160 mila nuovi posti di lavoro in 10 anni con scienza e hi tech»

Se la città diventa “STEAM”, ovvero punta tutto su scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica, ci potrà essere una crescita dell’occupazione e un aumento del Pil cittadino fino a 24 miliardi. Parola del presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca. «Qui 518 startup innovative, il 15% del totale di quelle italiane»

Pubblicato il 15 Giu 2015

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Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda

Sì, il peggio è passato e sì, la ripresa sta per arrivare, ma no, non sarà facile. Occorre lavorare affinché sia solida e duratura. E a Milano toccherà un ruolo chiave nel giocare le ultime mosse della partita con la crisi, puntando, più di tutto e più di tutti, sulla ricerca e sulla tecnologia.

Il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca ha tratteggiato così il quadro del prossimo futuro dell’economia dell’Italia che si sta affacciando alla ripresa. A fornire l’occasione per fare il punto sul presente e immaginare il prossimo futuro è stato l’incontro con la stampa seguito all’Assemblea straordinaria dei soci di Assolombarda, nel corso della quale, tra le altre cose, è stata annunciata anche la fusione dei gruppi di Milano e di Monza e Brianza e sono state premiate le 92 aziende che fanno parte dell’associazione da 70 anni.

“Per il futuro di Milano si possono immaginare diverse ipotesi – ha detto Rocca -: si può pensare a una città del fare, della creatività, dell’innovazione, della bellezza o del benessere. Ma quello che ci piace di più è pensare a una città che possa essere una startup town, un polo d’incubazione della nuova imprenditorialità, capace di accogliere capitali, stimoli, idee e possa diventare casa dell’Industry 4.0”.

In una parola, il ruolo che il numero uno di Assolombarda immagina e forse pretende per Milano, è quello di una città STEAM, ossia una città che per la sua crescita punta su “Science, Technology, Engineering, Arts e Mathematics” (Scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica).

“Siamo convinti che combinando nel modo corretto queste priorità si possa avere, nel prossimo decennio, una crescita tra i 13 e i 18 miliardi generando 115 mila nuovi posti di lavoro. A cui potrebbero sommarsi anche gli introiti di Milano come ‘città delle Life Sciences’, che potrebbero portare il totale a una crescita tra i 17-24 miliardi di valore aggiunto e di 160 mila occupati aggiuntivi nel decennio”.

Le potenzialità per immaginare una crescita di questo genere, secondo Rocca ci sono tutte e Milano dimostra di ‘avere i sapori giusti’ per trainare la ripresa italiana. “Milano – ha detto il presidente Assolombarda – è un ecosistema ideale per le multinazionali estere, con il 33% che operano qui tra quelle attive in Italia. E concentra inoltre un mix di specializzazione settoriale tra i più estesi rispetto alle regioni benchmark, tra manifattura in senso stretto, informazione e comunicazione, servizi finanziari e assicurativi. Basti pensare che qui ci sono 123 imprese con fatturato superiore al miliardo di euro, più che quelle presenti a Monaco di Baviera, Stoccarda, o Barcellona e che qui si concentrano 518 startup innovative, ossia il 15% del totale di quelle italiane”.

Dunque gli elementi per pensare a un avvenire di crescita ci sono tutti. O meglio, tutti tranne uno: “Vorremmo che il governo centrale fosse più a fianco delle imprese. Oggi vediamo che a Roma sono più impegnati a pensare alle leggi che alle imprese e alle loro esigenze”.

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