Martedì 12 luglio, ore 14. Alla Camera approviamo definitivamente la legge che riforma il sistema degli ITS (Istituti tecnici superiori), istituendo gli ITS Academy, dove ITS ora sta per Istituti Tecnologici Superiori, un cambiamento non solo terminologico. Nessun voto contrario, solo 6 astenuti.
Una buona notizia per i giovani italiani e per le imprese, una misura per ridurre il divario tra la domanda di lavoratori qualificati e la domanda di manodopera qualificata da parte delle imprese.
Si scrive “formazione terziaria professionalizzante“, si legge investimento sul futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, con nuove possibilità di formazione e di occupazione dopo le scuole superiori e di diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
C’è una politica modello Cinque Stelle che mette in scena inutili fibrillazioni e provoca la crisi di governo e c’è una politica – policies si dice in inglese – che produce risultati utili per tutti.
È questo il caso del bando di 45 milioni per le imprese che si occupano di intelligenza artificiale, Blockchain e Internet of Things pubblicato dal ministero dello sviluppo economico.
I 45 milioni sono ripartiti così:
- 25 milioni per progetti di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
- 10 milioni per progetti di sviluppo della Blockchain.
- 10 milioni per progetti Internet of Things.
Le domande si possono presentare dal 21 settembre, utilizzando la procedura disponibile nel sito internet di Infratel, mediante la piattaforma dedicata all’iniziativa.
Poiché non c’è due senza tre, un’altra notizia di buona politica digitale è la prima summer school per la cybersicurezza, rivolta ai vertici delle amministrazioni pubbliche centrali, che si è tenuta dal 12 al 14 luglio presso la sede di Roma della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
“Un Paese che non mette la cybersecurity al centro delle proprie politiche di trasformazione digitale è un Paese che mette a serio rischio la propria prosperità economica e la propria indipendenza”, ha sottolineato all’inaugurazione il ministro Renato Brunetta.
“Dobbiamo accettare l’idea che tutti questi sviluppi tecnologici, se ben governati, aprano possibilità con cui si può rifondare, su basi migliori, il patto tra stato e cittadino.”, aveva detto il ministro Colao, nella sua intervista a Il Foglio di lunedì 11 luglio. Una prospettiva che ora rischia una inutile e dannosa battuta d’arresto.