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#2015Up: Expo è stata importante, il dopo può esserlo ancora di più con il polo scientifico

L’anno che si sta chiudendo ha segnato una lenta ripartenza, scrive l’ad di Directa Plus. Startup del 2015: Coelux e Zehus. Il personaggio è invece il direttore dell’IIT Roberto Cingolani. Con l’augurio che lo Human Technopole si faccia davvero

Pubblicato il 23 Dic 2015

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Giulio Cesareo, ceo di Directa Plus

Il 2015 è stato l’anno della ripartenza. Si tratta però di capire la velocità di questa ripresa, che per ora sembra abbastanza lenta. Se si vanno a vedere i report di Doingbusiness, per esempio, l’Italia è ancora in una situazione drammatica: 56° posto per facilità di fare impresa, tax rate tra i più alti in circolazione, 10 giorni per avviare un’impresa, 8 anni per un procedimento civile… Però, se guardiamo solo avanti, i dati per essere ottimisti ci sono.

Per esempio, per noi di Directa Plus è stato un anno eccezionale: abbiamo creato un gruppo di giovani con talento, vogliamo arrivare a breve a quota 25; il fatturato è cresciuto fino 1,4 milioni circa e per il 2016 prevediamo di chiudere a 3 milioni; e siamo arrivati con i nostri prodotti a base di grafene ai consumatori finali, dalle gomme per le bici al disinquinamento dei laghi.

Dando un’occhiata a tutto il panorama delle nuove aziende innovative, ho visto alcune realtà interessanti. Darei la palma a due startup particolarmente brillanti: Coelux, uno spinoff accademico dell’Università dell’Insubria fondato da un fisico che realizza finestre artificiali per spazi chiusi capaci di creare un effetto ottico di cielo sereno e assolato: nei momenti di depressione ti sembra di entrare in una stanza con il sole. Una società meravigliosa con una tecnologia all’avanguardia.

Poi mi piace molto Zehus, una startup del Polihub che ha creato una bici elettrica a pedalata assistita molto innovativa. Cercherò di metterli in contatto, per possibili collaborazioni, con la nostra azienda partner Vittoria, che produce pneumatici per bici e che tra l’altro considero la Pmi dell’anno per il lavoro bellissimo che sta facendo sui suoi prodotti, che si consumano meno, resistono all’usura e non sono nocivi: anche con il nostro aiuto, passerà anche a realizzare prodotti per l’automotive e sarà un successo importante.

Il fatto dell’anno è senza dubbio l’Expo, con tutte le relazioni dirette e indirette che ha creato. E poi è un’ottima notizia la futura nascita di questo Human Technopole a guida IIT sull’area dell’esposizione: sarebbe bello riuscirci, il segnale che il Paese ha la capacità di andare avanti. E penso, in questo contesto, che un personaggio che può rappresentare l’Italia che innova per il 2015 è proprio il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia: Roberto Cingolani, perché è una persona che sa ragionare sull’innovazione, ha una visione chiara, sa cogliere i segnali di cambiamento, ha aiutato l’IIT a creare startup, ha contribuito a riportare talenti in Italia e sa come lavorare su temi di frontiera come la robotica e i nanomateriali e di scommettere sulla scienza. È una persona che gestisce una realtà che spende davvero bene i soldi dei contribuenti.

Non posso però tacere sulla nota più dolente di quest’anno: oltre 26% di Neet e disoccupazione giovanile intorno al 40%, nonostante il Jobs Act. È una specie di bomba a orologeria che se non disinneschiamo subito diventerà una palla al piede per il Paese. Noi, anche prima del Jobs Act li assumevamo con contratti regolari: i ragazzi meritano un salario dignitoso, la possibilità di accedere al credito, altrimenti la situazione diventa devastante.

*Giulio Cesareo è fondatore e ad di Directa Plus, società che produce prodotti innovativi a base di grafene

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