Le 100 prove dell’Italia che cambia
Com’è andato l’anno che finisce? Quali sono i segnali che fanno sperare bene per quello in arrivo? In redazione abbiamo selezionato le notizie, i fatti e le storie che raccontano un Paese in trasformazione, alla ricerca della crescita possibile. Ecco un promemoria utile per cominciare il 2016 con lo spirito giusto
Startup, quel che è stato fatto nel 2015 (e quel che si attende per il 2016)
La presentazione della relazione del Ministro dello Sviluppo economico è stata la rappresentazione di vizi e virtù dell’ecosistema. Con qualche notizia: in arrivo la costituzione societaria senza notaio, la prima indagine Istat, la revisione dell’equity crowdfunding. E uno scoop: le startup non muoiono. Perché?
Giovanni Iozzia (EconomyUp): l’onda è cresciuta, adesso bisogna tuffarsi
Nell’anno che finisce si è consolidato il movimento della nuova imprenditorialità. Gli schizzi d’acqua hanno raggiunto persino la tv. E le aziende adesso devono decidere se approfittare della marea crescente o farsi travolgere
Marco Gay (Confindustria): i segnali della ripartenza
L’anno si chiude con un segno + che fa ben sperare, scrive il presidente dei Giovani imprenditori. Che assegna il titolo di Pmi del 2015 a Luisaviaroma e di migliore startup a King di Zacconi. Nota dolente: l’equity crowdfunding che non riesce a decollare
Lorenzo Franchini (ScaleIT): i fondi internazionali hanno riscoperto l’Italia
Anche se le risorse sono ancora poche, l’attenzione dei VC globali per l’ecosistema italiano fa ben sperare, scrive Lorenzo Franchini. Che dà alla cessione di King la palma di operazione dell’anno e indica in MotorK, Musement e Beintoo le scaleup italiane più rappresentative dell’anno
Paolo De Castro (Ue): «L’anno del Made in Italy agroalimentare»
I nostri prodotti sono saliti alla ribalta mondiale grazie a Expo e a un export da record: 18 miliardi nel primo semestre. Lo scrive il coordinatore della Commissione Agricoltura del parlamento europeo, che ora lavora al regolamento sull’agricoltura bio, di cui l’Italia è tra i primi produttori nell’Unione
Sharon Ezra (Quattrocento Eyewear): il diario di una startupper “extracomunitaria”
È stato un anno bellissimo per Sharon Ezra, israeliana, cofondatrice di Quattrocento, una dei pochissimi imprenditori stranieri che hanno ottenuto lo Startup Visa. Qui racconta perché. E che cosa l’ha colpita: da Scarosso, startup tedesca, al finanziamento di Lovethesign. All’impatto dei social media sul business delle nuove imprese
L’anno che si sta chiudendo ha segnato una lenta ripartenza, scrive l’ad di Directa Plus. Startup del 2015: Coelux e Zehus. Il personaggio è invece il direttore dell’IIT Roberto Cingolani. Con l’augurio che lo Human Technopole si faccia davvero
Paola Marzario (Brandon): si sta creando un nuovo tessuto imprenditoriale, ma mancano gli investimenti
«Il lascito dell’anno? L’entusiasmo dei giovani e un nuovo approccio delle imprese nei confronti dell’innovazione» dice la founder di Brandon. Le startup da tenere d’occhio Buzzoole e MotorK, il personaggio Fabio Cannavale
Tempo di bilanci. Il 2015 ha confermato che siamo in una stagnazione globale (o secolare). In Europa, e in Italia, sembra emergere un’inversione di tendenza. Ma le crisi economiche richiedono tempi lunghi per smaltire i propri effetti negativi
Le 10 startup che hanno ricevuto più soldi
Dai 60 milioni di dollari per Zomato ai 16 milioni di euro per MoneyFarm, dai 10 milioni per DoveConviene ai 5 milioni per Uala: ecco la classifica delle nuove imprese che hanno ottenuto gli investimenti più robusti dell’anno
Gp Renewable acquisita da Air, MyTable e RestOpolis comprate da Tripadvisor, Pizzabo acquisita da Rocket Internet. E, ancora, Pazienti.it acquisita da Sapio, Vislab passata nelle mani dell’americana Ambarella. Ecco tutte le cessioni di nuove imprese innovative avvenute nel 2015
L’anno delle startup in tv con Shark Tank
Per la prima volta in Italia è andato in onda un programma con protagoniste le nuove realtà imprenditoriali. Francesco Saviozzi, docente Bocconi: «In questo modo si comunica anche con i non addetti ai lavori. E i talenti hanno una grande occasione di visibilità»
Due italiane fra le 25 donne geniali della robotica
Cecilia Laschi, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Barbara Mazzolai, coordinatrice del Centro di Micro-BioRobotica dell’Iit di Genova, sono le uniche connazionali nella lista di RoboHub, maggiore comunità scientifica internazionale degli esperti di robotica