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Perché Nestlé punta 77 milioni su una startup del cibo a domicilio

La multinazionale svizzera ha fatto un investimento importante su Freshly, che porta a casa piatti pre-cucinati da chef. Obiettivo: entrare in un segmento in crescita del food delivery. E altri big come Unilever stanno seguendo la stessa strada

Pubblicato il 22 Giu 2017

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La consegna di cibi pre-cucinati a domicilio sta attirando investimenti. Freshly, startup del meal-delivery che mira ad offrire ai propri clienti un servizio rapido e di qualità, ha da poco chiuso un round di finanziamento da 77 milioni di dollari guidato dal gigante del food Nestlé. . L’azienda, presente in 28 paesi USA, propone piatti cucinati da chef e consegnati al momento, pronti per essere mangiati dopo soli 3 minuti di forno a microonde. Dalla fondazione nel 2015 ha già raccolto 107 milioni di dollari, è già presente in 28 paesi USA e ora punta ad espandersi su tutto il territorio statunitense.

“Nestlé è l’azienda più grande al mondo in ambito food e questo è il loro primo investimento considerevole in tal senso. L’industria del cibo si sta evolvendo sorprendentemente e, per ora, ci troviamo solamente nelle prime fasi del cambiamento, ma siamo sicuri che riusciremo a innovarci sempre più”: sono le parole di Michael Wystrach, co-founder e CEO di Freshly, che sottolineano quanto la mission di Freshly sia ambiziosa: “aiutare il mondo a mangiare sano, sentirsi meglio e vivere a lungo”. La startup si fregia di un servizio che fa risparmiare tempo ai propri clienti – niente corse tra spesa, fornelli e pulizia della cucina – con un team di chef interamente dedicato alla preparazione dei kit. Gli ingredienti sono senza glutine e 100% naturali – no a coloranti e zuccheri raffinati – mentre la freschezza è assicurata: i kit vengono cucinati al momento e consegnati, senza mai passare dal congelatore. Freshly non tralascia neanche l’aspetto dell’impatto ambientale: tutto il packaging è completamente riciclabile mentre il materiale isolante delle confezioni di cibo proviene da materiale riciclato.

In generale i “meal kit” rappresentano una categoria relativamente emergente che punta a cambiare sia i negozi di alimentari che i ristoranti, consegnando ai consumatori kit che contengano quasi tutti gli ingredienti necessari alla preparazione di un pasto fresco (Freshly compie uno step in più, cucinando direttamente il pasto per il cliente). Per quanto i kit rappresentino meno dell’1% delle vendite di cibo e bevande negli Stati Uniti, tutte le big del settore stanno volgendo la propria attenzione a una categoria che potrebbe cambiare le regole di come i consumatori comprano il loro cibo. Per esempio Unilever ha finanziato un’altra startup dei meal kit, Sun Basket, mentre Campbell Soup ha investito 10 milioni di dollari in Chef’d.

Infatti “Il modello tradizionale del food si sta spostando e si continua a registrare un aumento di quei consumatori che hanno un occhio di riguardo nei confronti dell’alimentazione sana, ricercando nuove opzioni e servizi che si adattino al loro stile di vita” afferma Jeff Hamilton, presidente di Nestlé Foods Division: l’investimento di Nestlé aiuterà Freshly ad aprire più impianti e a soddisfare la crescente domanda dei consumatori nei confronti dell’azienda. La startup stima che, durante il 2017, consegnerà oltre 8 milioni di pasti. Inoltre, al momento, non c’è alcun accordo di inserire il brand di Nestlé all’interno dei kit di Freshly: una delle differenze principali dagli altri competitor, come esempio accade tra Chef’d e Campbell Soup.

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