Saremo pure il fanalino di coda d’Europa, abbiamo senz’altro un ritardo digitale per quanto riguarda l’ecommerce, ma è anche vero che almeno le startup ci provano a far decollare l’ecommerce in Italia. Secondo i dati presentati durante l’undicesima edizione del Netcomm eCommerce Forum, negli ultimi tre mesi sono 18,8 milioni gli italiani che hanno acquistato in rete, mentre 12,8 milioni lo hanno fatto almeno una volta nell’ultimo mese. Nell’arco di 5 anni il numero di acquirenti digitali è più che raddoppiato, passando da 9 milioni a oltre 18. Certo, per ora online si realizza quasi il 14% del fatturato, e i settori trainanti sono solo abbigliamento ed elettronica. Ma ci sono anche movimenti interessanti nell’ambito del food, dove le protagoniste sono proprio le startup.
E forse proprio perché spinta da questi movimenti, anche Mamma M’Ama, startup innovativa che produce e vende le prime pappe fresche e bio per lo svezzamento dei bimbi dai 4 ai 36 mesi, ha appena lanciato acquista.mammamama.it, l’ecommerce per comprare i nuovi prodotti Primavera Estate 2016.
► Food, 50 startup che stanno cambiando il business del cibo
Una scelta azzardata se si considerano i dati presentati al Netcomm eCommerce Forum, ma “necessaria” spiegano le tre mamme-founder: “In questo modo mamme e papà possono acquistare online, con pochi e semplici click, le pappe Mamma M’Ama, che riceveranno comodamente a casa propria spese di spedizione incluse. È un modo per ampliare l’offerta di acquisto: è possibile trovare le pappe Mamma M’Ama anche nel banco frigo dei principali supermercati in Lombardia e, prossimamente anche in Liguria, Piemonte e Toscana, oppure via mobile tramite l’app Amazon Prime Now, per ricevere a casa le pappe entro 1 o 2 ore dall’ordine, a Milano e dintorni. Basta cercare le parole chiave: Mamma M’Ama, bio, pappa, svezzamento, omogeneizzato”. In questo modo l’utente può scegliere come e quando acquistare il prodotto, in tutta comodità.
Mamma M’Ama è una startup innovativa fondata nel novembre del 2014. L’idea è di tre mamme che cercavano un’alternativa sana e sicura all’omogenizzato: Erica Della Bianca (CEO), 10 anni di esperienza come manager in diverse startup digitali, food blogge e mamma di Ettore ed Enrico; Sonia Matteoni (Responsabile Produzione), per oltre 10 anni è stata chef in un ristorante di Milano, appassionata di alimentazione sana e naturale, è mamma di Gaia, Alice e Mattia; Sonia Litrico (Responsabile Commerciale), da 20 anni attrice teatrale, ideatrice e conduttrice di diversi format TV e web dedicati alle mamme e ai bambini, mamma di Viola Andrea.
Insieme hanno sviluppato la produzione e la vendita di pappe per lo svezzamento, per bimbi dai 4 ai 36 mesi: fresche e complete, cucinate con prodotti di stagione
provenienti da allevamenti e coltivazioni biologiche, 100% Made in Italy. “Volevamo portare per la prima volta sul mercato italiano un’alternativa sana e sicura all’omogeneizzato industriale rispettando, ovviamente, gli standard del Ministero della Salute” spiegano le mamme-imprenditrici. Ed è proprio una di loro, Sonia, la mamma chef, che compone la ricetta: “questa viene sottoposta al team di pediatri e nutrizionisti di Mamma M’Ama che, se necessario, apporta delle modifiche oppure la approva e poi inizia la fase dei test per validarla ADAP (Alimenti destinati ad un’alimentazione particolare), marchio necessario per gli alimenti della prima infanzia” spiegano. “Le pappe vengono composte in un laboratorio di Pavia che produce per Mamma M’Ama i prodotti esattamente come farebbe una mamma a casa: fa il brodo con le verdure, cuoce le proteine a vapore, mette a bagno i cereali… In partica, è una pappa artigianale che offre allo stesso tempo la massima sicurezza del processo industriale” continuano.
“Contemporaneamente all’ecommerce, abbiamo lanciato le nuove pappe: La Pappa della buonanotte, senza glutine, ideale per conciliare il sonno dei bimbi; Vitellone con zucchine ai 5cereali e Orzotto al ragù di storione e fagiolini, che si aggiungono a Chicchi di Avena su purea di carote e pisellini e Passato di verdurine dell’orto con crema di riso, sempre senza glutine. Sono pappe complete e pronte da mangiare: è necessario solo riscaldarle a bagno maria o in microonde” spiegano.
Un progetto che, a quanto pare, piace molto. Perché già nel 2015, un anno dopo la fondazione della startup il Gruppo italiano Voltan Way, il secondo produttore di pasta fresca in Italia con un turnover di circa 80 milioni di euro annui, ha creduto nell’iniziativa di Mamma M’Ama e ha acquisito il 20% della società. “In queste settimane stiamo incontrando diversi investitori ed editori per firmare un accordo per un aumento di capitale nel primo caso o un accordo di media for equity per il secondo” continuano le tre founder.
Ed è facile credere che riusciranno a centrare l’obiettivo, considerati i numeri del mercato di riferimento: il settore del baby food italiano nel 2015 ha raggiunto i 766 milioni di euro, secondo i dati Euromonitor International. E secondo una stima Ismea, il biologico in Italia (alimentare e non) vale oltre 2,1 miliardi di Euro nel solo canale domestico, non considerando ristorazione, bar, mese e food service. La distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount) ha avuto un fatturato nel segmento bio di circa 855 milioni e gli specializzati muovono più di 760 milioni. Dopo aver chiuso il 2014 con un +11%, gli acquisti di food bio hanno registrato nel primo semestre 2015 un aumento di circa il 20%, mentre il trend dell’agroalimentare è fermo nello stesso periodo a un +0,1%. Nel canale specializzato, la crescita ha fatto registrare un tasso medio annuo compreso tra un +12% e nell’ultimo quinquennio un +15%. Non solo. Il bio conferma il suo successo anche all’estero: dai risultati dell’Osservatorio Sana promosso da Ice e curato da Nomisma, l’export di prodotti bio italiani è in crescita esponenziale (+337% rispetto al 2008) e nel 2014 ha generato 1,4 miliardi di euro (4% sull’export italiano totale).
“Mamma M’Ama stima che attualmente in Italia ci siano 500mila mamme in fase di svezzamento e la startup punta a raggiungere il 2.5% di questo mercato” concludono le mamme. E il fiuto di una mamma, si sa, non sbaglia mai. Neanche quando si tratta di business.