La protesta dei fattorini di Foodora, uno dei primi casi di mobilitazione in Italia da parte dei lavoratori di una startup, fa emergere alcuni lati oscuri della sharing economy. In alcune situazioni, l’economia della condivisione, in particolare nell’ambito della consegna di cibo a domicilio ma anche per altri settori, è più che altro gig economy, ovvero un’economia di lavoretti che utilizza il crowdsourcing e in cui i lavoratori sono gestiti da algoritmi, hanno paghe basse e inquadramento lavorativo incerto. Se ne è parlaTO con Fabio Sdogati, professore di Economia internazionale al Politecnico di Milano e con Massimo Bonini, segretario della Cgil di Milano in “Li chiamavano Gig robot”, la nuova puntata di EconomyUp, in onda il 1 novembre su Sky 512 Reteconomy e in streaming online su reteconomy.it.
CLICCA QUI PER RIVEDERE LA PUNTATA
La storia della settimana è quella di Supermercato24, una startup che è nata nel 2014 e che conta di chiudere il proprio 2016 con circa 5 milioni di fatturato. La società si occupa di recapitare la spesa a casa attraverso dei personal shopper che fanno gli acquisti al posto del cliente. Anche in questo caso, la filosofia del crowdsourcing la fa da padrona. Anche se – come ci racconta il nostro ospite in studio Enrico Pandian, il fondatore della società – la scelta dei fattorini è rigorosa e il trattamento è dignitoso, altrimenti l’impresa non potrebbe mai crescere.