Quando si parla di innovazione in ambito food, il pensiero va subito al settore della consegna di cibo a domicilio. E infatti il mercato del delivery, più di altri in questi anni, ha fatto registrare numeri da record. Un vero è proprio boom, che ha avuto il suo picco nel 2015 quando, a livello mondiale, le startup del settore hanno ricevuto investimenti per circa 5,7 miliardi di dollari.
All’epoca a dominare la scena è stata la cinese Ele.me che riuscì a portare a casa ben 1,2 miliardi di dollari di finanziamento. Mentre in Europa il trio Delivery Hero, Foodpanda e Hello Fresh ha elevato la quota di finanziamenti sopra la soglia del miliardo di dollari. A 949 milioni si è fermato invece l’ammontare investito in società foodtech, nello stesso periodo, negli Stati Uniti, grazie ai round sopra i 100 milioni di Blue Apron e Impossible Foods.
Il 2016 al contrario ha fatto registrare una contrazione degli investimenti, segno dell’avvio di una fase di consolidamento del settore, che ha portato all’inevitabile fallimento di alcuni attori. Società come Take Eat Easy, Kitchit e Kitchensurfing, ad esempio, hanno dovuto chiudere bottega. Mentre a inizio 2017 hanno smesso di essere attive anche Maple e Sprig. Un fenomeno, questo della mortalità delle nuove società del food, dovuto sì ai costi di gestione di aziende di questo tipo, ma soprattutto legato alla discesa in campo di giganti come Uber e Amazon, che tra non molto potrebbero dominare l’intero settore. In questo senso l’acquisizione della catena Whole-Foods da parte del colosso di Jeff Bezos ne è una dimostrazione.
Nel frattempo però, secondo i dati raccolti da PitchBook Platform, sarebbero già circa 750 i milioni di dollari investiti quest’anno dai fondi di venture capital nel settore della consegna di cibo a domicilio. È il segnale che il trend potrebbe tornare in fase positiva? Forse. Intanto, per comprendere chi sono gli attori principali che animano il mercato del food delivery può servire partire dalle classifiche. Come, ad esempio, quella che mette in fila le prime dieci società, tra Stati Uniti ed Europa, in ordine di valutazione di mercato.
A guidare la graduatoria in questione è la tedesca Delivery Hero (titolare di marchi come Foodora e Hungryhouse) che oggi vale circa 4,5 miliardi di dollari, sbarcata in Borsa lo scorso 30 giugno dopo aver raccolto 996 milioni in fase di collocamento. Seguono l’americana Instacart (3,4 miliardi) e la londinese Just Eat (2,4 miliardi). Chiude la californiana Doordash (717 milioni).
Per quanto riguarda invece i maggiori investimenti ottenuti da fondi di venture quest’anno, svetta il round da 413 milioni di Instacart (startup che consegna la spesa a domicilio) seguito dai 109 milioni di Pic Nic e dai 77 da Freshly.