E all’improvviso i giganti del food si riscoprirono affamati d’investimenti. Dal 2015 a oggi, secondo una ricerca di CB Insights, si sono moltiplicate le iniziative a sostegno delle imprese che innovano nel settore del cibo. Dai fondi di venture capital ai programmi di accelerazione, è partita la caccia globale alle startup del settore.
L’ultimo gigante a muoversi in questa direzione è Barilla. L’azienda emiliana, a fine novembre 2017, ha lanciato un fondo di corporate venture capital rivolto proprio a imprese in grado di innovare nel campo alimentare. Il nuovo veicolo finanziario è Blu1877 e richiama i colori aziendali e l’anno di fondazione della società del marchio della pasta.
Secondo le informazioni diffuse dall’azienda di Parma, Blu1877 dovrebbe fornire investimenti e sostegno alle idee innovative nate all’interno del progetto pilota per l’innovazione di Barilla. Il primo obiettivo del fondo è quello di investire in soluzioni legate ai core business aziendali, come la pasta i sughi e i condimenti all’italiana.
Per la gestione del fondo, oltre ad alcuni “mentors” del team Barilla, sono stati scelti personaggi di rilievo nel panorama del venture e dell’imprenditoria digitale italiana tra cui: Mauro Del Rio (fondatore di Buongiorno, b-ventures e ora presidente del consiglio di amministrazione di Docomo Digital Limited); Niccolò Manzoni (partners di Five Seasons Ventures); Ivan Farneti (entrepreneur in residence di Seed Camp) e Pietro De Nardis (ex Buongiorno e socio di startup come DoveConviene e Restopolis).
L’iniziativa di Barilla, però, segue la scia di altri colossi del settore del largo consumo, che hanno creato a loro volta un ramo di investimenti in questo settore, puntando le fiches su realtà imprenditoriali particolarmente innovative. Il sito di ricerche CB Insights ha realizzato una timeline (riportata qui sotto) che mostra tutte le iniziative di venture attive in questo campo dal 2015 a oggi.
Più nel dettaglio, i radar degli investitori sembrano essere indirizzati verso aziende che innovano in due settori in particolare: quello della logistica e quello delle proteine vegetali. Per citare alcuni esempi, Tyson Food, azienda leader nella produzione di carne ha scelto per esempio la startup Beyond Meat (che produce alimenti altamente proteici di origine vegetale) come primo investimento del suo fondo Tyson New Ventures. Kellogg’s Eighteen94 Capital, fondo di cvc della multinazionale Kellog Company, ha pure investito in due startup che operano nel settore delle proteine vegetali: si tratta di Bright Greens e Kuli Kuli.
Sul fronte della logistica vanno segnalati gli investimenti di ZX Ventures (fondo di AB inBev, multinazionale belga che produce bevande analcoliche) in startup come Startship Technologies (attiva nella consegna locale a domicilio tramite robot), e quelli di Acre Venture Partners (fondo di Campbell Soup, azienda statunitense di conserve di pomodoro) in startup come, per esempio, Spoiler Alert e Back to the Roots che puntano sulla riduzione dello spreco di cibo.
Senza dimenticare infine chi, oltre a investire direttamente nelle startup, punta a rafforzare il proprio legame con altri attori dell’ecosistema: Danone Ventures, ad esempio, di recente ha puntato 15 milioni di dollari nel fondo di Venture Capital Accelfoods.