L’Italia non ha una lunga tradizione nella fabbricazione della birra. Ma il boom che hanno avuto negli ultimi le produzioni di birre artigianali – da una trentina a un migliaio di microbirrifici in Italia in 10 anni – è la dimostrazione che all’arco del made in Italy possono aggiungersi nuove frecce anche quando non c’è una storia decennale a supportarle.
Anche il business della birra artigianale è finito nel digitale. Una prova è la nascita di WeBeers, una startup innovativa che ha sviluppato il primo ecommerce per la compravendita delle birre artigianali italiane. A fondarla sono stati Alberto Maria e Giammarco Maria Gizzi, due giovani fratelli amanti della birra, uno di 26 anni laureato in Finanza in Bocconi, con esperienze in banche (Centrobanca) e grandi aziende (Candy-Hoover), l’altro di 21 anni, appassionato di programmazione tanto da aver sviluppato diverse app entrate nella top 5 delle applicazioni a pagamento più scaricate dall’App Store italiano.
Un esperto di finanza e un developer che creano una piattaforma su cui vendere birra artigianale. Su WeBeers gli appassionati di birra artigianale italiana possono acquistare usufruendo di sconti ad hoc e consegna in 48 ore (grazie all’utilizzo di un packaging ideato per garantire la sicurezza durante il trasporto) e conoscere curiosità e consigli sui modi in cui degustare le birre proposte all’interno del portale e sul mondo dei mastri birrai italiani.
WeBeers punta a offrire anche pacchetti in abbonamento per ricevere periodicamente una selezione di birre artigianali a prezzi speciali e con spedizione gratuita. La prima iniziativa studiata per gli abbonamenti è “Birre da Serie A”, un box di birre scelte per i lettori de La Gazzetta dello Sport.
Ad accelerare il processo di crescita e di sviluppo tecnologico-strategico di WeBeers è l’incubatore Digital Magics, che è entrato nella startup con una quota del 40% della società. “WeBeers ha un modello di business innovativo per il suo settore. Vogliamo applicare alla birra artigianale i modelli già utilizzati per il mondo del vino, avvicinando l’utente a una ‘cultura’ del prodotto, con un percorso di esplorazione e conoscenza degli oltre 1000 birrifici artigianali, con formule ‘ad abbonamento’ che consentano di mantenere prezzi accessibili e con operazioni di co-marketing dedicate”, dice Edmondo Sparano, Chief Digital Officer e Consigliere di Digital Magics. “Il consenso che la startup sta già riscontrando sul mercato è interessante: gli utenti di WeBeers sono giovani, dai 30 ai 50 anni, che acquistano online, ma che non vogliono rinunciare ad avere la tradizionale qualità del food & beverage italiano, selezionato e consegnato a casa o in ufficio”.
Il settore in cui opera WeBeers è in crescita. Il mercato della birra artigianale in Italia vede una produzione in crescita – quasi 20% in più rispetto al 2011-, oltre 30 milioni di litri prodotti nel 2014 e un incremento costante sia a livello nazionale che in termini di export (+27% nei primi cinque mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014). Oggi circa il 60% dei birrifici artigianali italiani fattura fra i 100 e gli 800 mila euro e oltre il 51% ha assunto personale a tempo indeterminato. Le esportazioni di birra artigianale italiana dal 2004 al 2014 sono aumentate di oltre il 200%, con il Regno Unito ad assorbire circa la metà delle esportazioni.
“Con WeBeers – dichiarano i fratelli Gizzi – abbiamo deciso di mettere a frutto la breve, ma intensa, esperienza maturata con il nostro primo portale e-commerce, condividendo con Digital Magics l’obiettivo di diventare il punto di riferimento sia per gli amanti della birra artigianale italiana sia per coloro che vogliono provarla per la prima volta”.