Il coraggio non è soltanto superamento delle paure, forza d’animo, determinazione nell’agire: per come lo vedo io, se non è accompagnato da capacità di analisi, studio attento dello scenario, tenacia e predisposizione al dubbio, non è coraggio. Non c’è coraggio senza rispetto, cioè volontà di vivere in armonia con la natura e con le persone. Non c’è coraggio senza senso di responsabilità, senza amicizia, senza bontà. Non c’è coraggio senza matematica: conoscere i numeri è fondamentale ,perché sono l’indicatore più preciso dello stato delle cose. Non c’è coraggio senza il mix equilibrato di onestà e furbizia, senza orgoglio e senza ottimismo, che vuol dire pensare che tutto si può risolvere e che consiste nel godere di ciò che si ha.
Infine non c’è coraggio senza coscienza: quella musica dell’anima che ti fa distinguere il bene dal male, che ti indica la strada.
È facile imparare a diventare coraggiosi. Il metodo migliore è guardare a storie di coraggio di persone normali che attraverso il coraggio sono diventate speciali. Come spesso avviene, l’esperienza, cioè osservare la vita, può servire più che studiare. E nel caso del coraggio è sicuramente così. Sapete perché? Perché il coraggio è contagioso. Non aspettatevi solo gesti eclatanti e clamorosi. Non aspettatevi solo grinta. In chi è coraggioso c’è leggerezza e armonia, famiglia, impegno, futuro, ma anche passato. C’è l’amore, c’è l’Italia, il mondo, c’è la politica, c’è la speranza. Fatevi contagiare e poi diventate voi stessi contagiosi.
Questa Italia ha bisogno di coraggio.