Due miliardi di euro. Tanto vale il take away in Italia, mercato su cui stanno puntando le nuove imprese che lavorano per digitalizzarlo, per portare on line l’ordine di pizze, sushi e ogni altro piatto. Imprese come Just Eat, che ha acquisito da Rocket Internet HelloFood e PizzaBo all’interno di un’operazione che ha coinvolto 4 Paesi, dalla Spagna al Brasile. «Il nostro principale concorrente in Italia è l’off line, l’ordine fatto ancora al telefono o direttamente nel ristorante», dice Daniele Contini, amministratore delegato di Just Eat. Dal web passa ancora una piccolissima percentuale, a una cifra. Ecco perché Rocket Internet si è ritirata (il business è ancora limitato) e, al contrario, Just Eat ha deciso di rilanciare (ci sono enormi margini di crescita).
«In Italia la competizione è piuttosto intensa, noi abbiamo investito molto e abbiamo avuto una forte crescita», spiega Contini che guida dallo scorso settembre la filiale italiana della multinazionale, nata in Danimarca e quotata a Londra, dopo diverse esperienze in azienda (da Microsoft a Poste Italiane) e dopo aver lanciato Subito.it. «Alla luce del quadro competitivo evidentemente Rocket Internet ha deciso che questa era la scelta migliore per loro», commenta laconico poche ore dopo l’annuncio internazionale. Evidentemente, aggiungiamo noi, il gruppo tedesco ha valutato che le attuali condizioni di mercato non permettevano il rientro previsto dell’investimento fatto (51milioni di euro) appena un anno fa.
► L’intervista a Christian Sarcuni, fondatore di PizzaBo e country manager di HelloFoof
JustEat aveva acquisito nello scorso giugno Cliccaemangia (Milano) e DeliveRex(Roma) e oggi ha superato i 3500 ristoranti associati. «Abbiamo registrato una crescita degli ordini a tre cifre anno su anno», dice Contini, che aggiunge: «Nel corso degli ultimi 12 mesi abbiamo cominciato a proporre anche servizi di consegna e non solo di gestione digitale degli ordini». La consegna a domicilio viene fatta in partnership con PonyZero, startup nata a Torino per sviluppare la logistica ecologica dell’ultimo miglio e nel cui capitale, lo scorso novembre, è entrato un colosso come MBE WQorldwide- MailBoxes
► VIDEO – La storia di PonyZero
Che cosa succede adesso dopo l’operazione decisa a Londra? «Non è stato ancora deciso quali sinergie adottare fra Just Eat e HelloFood-PizzaBo», risponde Contini. «A breve termine resteranno attivi i tre brand, nel medio termine dovremo valutare come farli evolvere. Certamente potremo anticipare il momento del breakeven e certamente aumenterà la possibilità di scelta per gli utenti». Anche se i ristoranti delle due piattaforme non si potranno sommare, dal momento che alcuni sono presenti entrambi: ma è ancora troppo presto per avere un’idea della quantità di sovrapposizioni.
«In Italia siamo solo agli inizi. Il mercato food non è stato ancora trasformato da Internet e noi vogliamo essere il principale attore della trasformazione digitale», conlude Contini, che invita a una riflessione: «Rispetto ad altri settori dell’ecommerce di prodotti e di servizi nel food c’è una frequenza di utilizzo molto alta. Mangiamo tutti i giorni, almeno due volte al giorno. Il potenziale di crescita è enorme». Due miliardi di euro in un anno, appunto. Una posta in gioco che spiega i sommovimenti degli ultimi dodici mesi e l’ingresso sul mercato di altri colossi internazionali come Foodora o Deliveroo. Tutti devono vedersela però con gli innmerevoli, piccoli ma aggueriti, operatori locali attivti in ogni città. La battaglia, per farci mangiare qualsiasi cosa quando e dove vogliamo, continua.