FOODTECH

Agrifood, una bussola per la trasformazione digitale

In Italia il settore agroalimentare rappresenta il 15% del PIL, un’importante fetta del Made in Italy nel mondo. In questo contento le tecnologie possono aiutare a ottimizzare i processi produttivi e rendere l’agricoltura più sostenibile. Bussola4.0 fornisce una guida sulle opportunità di innovazione in questo settore

Pubblicato il 04 Dic 2023

Immagine di Nomad90 da Shutterstock

Dal campo alla tavola si produce oltre il 15% del PIL italiano, circa 64 miliardi di euro (rapporto Ismea 2023). Un comparto economico, quindi, di rilevanza strategica l’industria agroalimentare, un pezzo importante del Made in Italy nel mondo, che deve affrontare le sfide poste dal cambiamento del clima e delle abitudini dei consumatori ma anche dai concorrenti: l’Italia è al terzo posto in Europa per la produzione agroalimentare dietro Francia e Germania.

In questo scenario la tecnologia può giocare un ruolo decisivo, proprio nel momento delle difficoltà e di una congiuntura economica incerta, perché l’innovazione non è solo la creazione di nuovi alimenti come la carne coltivata, che oltretutto sono ancora comprensibilmente visti con preoccupazione e sospetto dai consumatori.

Dal controllo della filiera e la tracciabilità dei prodotti con la blockchain alla riduzione degli sprechi con l’Internet of Things sono numerose le applicazioni delle tecnologie digitali nelle diverse fasi della produzione agricola e alimentare: un orientamento pragmatico si può avere visitando la Bussola4.0 di Assolombarda, che al comparto alimentare dedica un importante capitolo, dove poter trovare esigenze delle imprese, tendenze tecnologiche e casi d’uso.

La filiera controllata e la tracciabilità dei prodotti

Il cibo italiano è apprezzato in tutto il mondo per il suo gusto e la sua varietà ma anche e soprattutto per la sua qualità. Il Made in Italy non è solo un’origine geografica ma una miscela unica di tradizione, cultura, capacità di innovazione e sostenibilità. Come si possono consolidare e capitalizzare questi valori? Le tecnologie digitali sono in questa fase economica tra gli strumenti principali, per esempio per garantire e comunicare la qualità con la forza dei dati.

I consumatori sono sempre più attenti alla qualità, alla sicurezza e alla tracciabilità dei prodotti alimentari che acquistano. Vogliono sapere da dove provengono gli ingredienti, come sono stati trasformati, trasportati e conservati.

Il Food Safety Management, il sistema di gestione a presidio della qualità e della sicurezza, richiede competenze specifiche, la capacità di scegliere le tecnologie più appropriate e la volontà di investire su sistemi di filiera controllata, che garantiscono la trasparenza informativa e la rintracciabilità di ogni fase del processo produttivo. Come farlo?

L’opportunità della blockchain

La blockchain è una tecnologia che permette di creare e gestire una rete distribuita di dati, in cui ogni transazione è registrata e verificata da tutti i partecipanti. L’applicazione di questa tecnologia al settore agroalimentare può migliorare la filiera controllata, garantendo la sicurezza, la trasparenza e l’efficienza dei processi.

La blockchain può anche facilitare la creazione di piattaforme collaborative tra produttori, distributori e consumatori, favorendo la fiducia, la condivisione e la tracciabilità delle informazioni. Su Bussola 4.0 è possibile approfondire queste opportunità di innovazione attraverso il racconto di casi applicativi.

La sostenibilità e la riduzione degli sprechi

Un fattore ormai ineludibile per qualsiasi azienda e industry è la sostenibilità, a partire da quella ambientale. I consumatori, ad esempio, sono sempre più sensibili al tema della riduzione degli sprechi alimentari, sia per motivi economici sia ambientali.

Una delle possibili risposte è il lavoro sul packaging intelligente che permette di raggiungere diversi obiettivi: migliorare la conservazione dei prodotti e la loro durata sugli scaffali, ridurre l’impatto ambientale con l’uso di materiali biodegradabili o di origine vegetale e quindi facilmente riciclabili.

Confezionare il cibo in modo da avere minori volumi e imballaggi più leggeri diventa uno dei nuovi fattori di competitività per le aziende alimentari sui mercati internazionali.

Ricordiamo che l’export del food cresce a un ritmo superiore a quello delle esportazioni mondiali (+7,6% l’anno contro il +5,6%), facendo crescere la quota di mercato del Made in Italy a livello globale al 3,4% nel 2022. L’Italia è leader mondiale nel segmento di trasformati di pomodoro, pasta, vino, formaggi. Posizioni che vanno mantenute con l’innovazione e le tecnologie digitali.

La digitalizzazione e il valore dei dati

La digitalizzazione è una delle tendenze forti che portano numerosi vantaggi alle imprese, grazie alla produzione di dati preziosi per la ottimizzazione della produzione, così come della distribuzione e della relazione con i consumatori.

Il primo passo è la raccolta di dati attraverso l’uso di sensori collegati dall’Internet delle Cose, possibilmente abbinati alla tracciabilità tramite blockchain. Questi dati consentono, tra le altre cose, di controllare in tempo reale gli ambienti di trasporto e stoccaggio, intervenendo immediatamente in caso non siano adeguati, ed efficientare logistica e distribuzione determinando una riduzione degli sprechi, con un miglioramento dei margini, ma anche dell’impatto ambientale.

Inoltre, i dati trattati con soluzioni di intelligenza artificiale, portano all’adozione di logiche predittive molto precise, che, ottimizzano la produzione, per esempio anticipando gli eventi climatici e i loro effetti.

L’importanza della digitalizzazione nelle filiere agroalimentari

Non basta però fare la trasformazione digitale di una sola azienda agroalimentare. L’impatto della digitalizzazione diventa rilevante se portata lungo l’intera catena del valore distribuita nelle filiere. La diffusione di soluzioni e strumenti digitali gioca un ruolo fondamentale su almeno due fronti: da un lato permette di ottimizzare i processi e lavorare d’anticipo grazie alle capacità previsionali abilitate dai dati, dall’altro garantisce a clienti e consumatori una maggiore accessibilità alle informazioni utili sul prodotto e sul suo “ciclo di vita”, permettendo scelte accurate ed in linea con le proprie esigenze.

La sfida è impegnativa, ma si può vincere portando in azienda le giuste soluzioni tecnologiche. Un esempio? L’Industrial Internet of Things, la rete degli oggetti sviluppata a livello industriale, che permette di ottimizzare ed efficientare i processi produttivi; di andare sempre di più verso un’agricoltura di precisione; di introdurre robotica e intelligenza artificiale per rendere la produzione agroalimentare sempre più sostenibile ed efficiente.

Abbiamo visto che i dati sono l’anima del digitale che, una volta prodotti, raccolti e ben gestiti, anche nell’industria agroalimentare possono cambiare tutto il percorso dai campi alla tavola, perché diventano capacità di prevedere, leggere e gestire dalle condizioni della produzione alle domande dei consumatori.

Orientarsi in questo percorso è l’obiettivo di Bussola4.0 di Assolombarda, una guida per comprendere le tendenze tecnologiche nel settore alimentare, le opportunità di innovazione e le modalità per farne un’occasione di crescita.

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Redazione EconomyUp
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