Piovono nuovi finanziamenti su una realtà innovativa del fintech, TrueLayer, attiva nell’open banking, che è stata fondata dagli italiani Francesco Simoneschi e Luca Martinetti, ma ha sede a Londra. La startup – ma ormai si può definire scaleup – ha chiuso un nuovo round di investimento da 130 milioni di dollari, guidato dalla società di investimento americana Tiger Global Management e con la partecipazione di Stripe, azienda statunitense che fornisce piattaforme di pagamento. L’ultimo investimento dà all’azienda una valutazione post-money di oltre 1 miliardo di dollari, rendendola un “unicorno”.
Ad aprile 2021 aveva raccolto 70 milioni di dollari con un round di finanziamenti di serie D guidato dal nuovo investitore Addition.
Open Banking: 70 milioni per TrueLayer, la startup londinese fondata da italiani
Unicorno sì, ma non italiano
“Un altro non unicorno italiano” ha commentato in un post su Linkedin Alberto Onetti, docente universitario e presidente di Mind The Bridge. “Fondata da due italiani (Francesco Simoneschi e Luca Martinetti ) a Londra (dopo trascorsi a Seattle e San Francisco) resta una #startup inglese nonostante sia anche italiano (Pietro Bezza) il partner del fondo inglese (Connect Ventures ) che ha guidato il suo primo round e abbia avuto angel investors italiani (Moffu Labs gruppo che riunisce 60 professionisti del nostro paese). Quindi non è catalogabile come #unicorno italiano, nonostante scorra molto sangue italiano nelle sue vene”.
TrueLayer è l’ultima di una serie di promettenti startup e scaleup innovative fondate da italiani ma che italiane non possono definirsi perché hanno sede all’estero, dalla Gran Bretagna all’Irlanda, dalla Germania all’Olanda, oppure negli Stati Uniti.
QUI alcune startup di italiani all’estero
Che cosa fa TrueLayer
Fondata nel 2016 a Londra, TrueLayer è un provider di API (interfaccia di programmazione di un’applicazione) finanziari che permette di connettere i dati di istituti bancari in un sistema di open banking. L’open banking consiste infatti proprio nella condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario autorizzata dai clienti stessi.
I clienti principali di TrueLayer sono neo-banche, startup fintech e app di gestione patrimoniale, società di e-commerce e piattaforme di gioco. Finora nel 2021, TrueLayer ha elaborato miliardi di sterline in pagamenti e ha visto una crescita del 400% del volume mensile e dell’800% del valore mensile, mentre ha raddoppiato la propria base di clienti. Tra i suoi clienti ci sono società innovative come Freetrade, Revolut, Nutmeg, Cazoo, Anna e Stake.
“Il business globale fa affidamento su sistemi obsoleti, costosi e non adatti all’era digitale – ha commentato il CEO Francesco Simoneschi – TrueLayer sta creando un nuovo mondo di pagamenti, che può offrire un’esperienza fondamentalmente più veloce, più sicura e più facile da usare, che migliora anche la conversione e offre maggiori entrate per i commercianti“. “Francesco e io abbiamo fondato TrueLayer con la convinzione che l’open banking avrebbe agito da catalizzatore per un cambiamento fondamentale nei servizi finanziari – ha aggiunto il CFO Luca Martinetti – Sono incredibilmente orgoglioso di come abbiamo costruito l’azienda, con particolare attenzione all’ingegneria di qualità e all’esperienza utente”.
“Il passaggio a metodi di pagamento alternativi sta accelerando con la crescita globale del commercio online e riteniamo che TrueLayer svolgerà un ruolo centrale nel rendere questi metodi di pagamento più accessibili – ha affermato Alex Cook, partner di Tiger Global – Siamo entusiasti di collaborare con Francesco, Luca e il team TrueLayer poiché aiutano i clienti ad aumentare la conversione e continuano a far crescere la rete”.