Intesa Sanpaolo lancia la sua scommessa per la transizione verso il futuro: 2,8 miliardi di investimenti sulle trasformazione digitale e 1 miliardo per l’aggiornamento del personale. Sono i numeri contenuti nel piano industriale 2018-2021, che prevede però ancora tagli. La prima banca italiana non può che rappresentare i travagli di un sistema che sente ormai forte la necessità di innovazione per rispondere all’ingresso nel mercato dei servizi finanziari di numerose startup fintech ma anche di colossi digitali come Facebook.
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LE PERSONE E IL DIGITALE SONO I FATTORI DI SUCCESSO
Il CEO Carlo Messina per il 2021 promette agli azionisti un utile netto di 6 miliardi, poco meno del doppio di quello raggiunto nel 2017 (3,8 miliardi). Come farà? “Le persone e il digitale sono i fattori chiave abilitanti”, si legge nel piano, che prevede 2,8 miliardi di investimenti per completare la trasformazione digitale dell’istituto di credito e 1 miliardo per l’aggiornamento del personale. Non mancano i tagli di costi e di persone (1,5 miliardi di risparmi nel periodo 2018-2021, ottenuti tra l’altro con la chiusura di 1.100 filiali e l’uscita di 9mila dipendenti) ma neanche gli investimenti sul rinnovo delle competenze interne: la banca prevede l’assunzione di 1.650 persone e la riconversione di almeno 5.000 dipendenti.
UN NUOVO CHIEF IT, DIGITAL E INNOVATION
Per guidare questa nuova fase della trasformazione digitale e dell’innovazione di Intesa Sanpaolo il CEO Carlo Messina ha voluto un nuovo manager: Massimo Proverbio che, in arrivo da Accenture, da inizio 2018 ricopre il ruolo di Chief IT, Digital e Innovation Officer. L’unificazione nella sua area di governo di funzioni spesso attribuite a diversi livelli di responsabilità dovrebbe permettergli di intervenire in maniera più efficace sulla trasformazione dei processi e dei prodotti.
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DIVENTARE LA PRIMA IMPACT BANK AL MONDO
A quale business servirà questa trasformazione? Innanzitutto il wealth management: Intesa Sanpaolo punta a diventare una delle prime cinque private bank in Europa. Poi c’è il mercato assicurativo, in particolare il settore danni, che la banca vede in forte espansione. Ma c’è un’obiettivo ancora più ambizioso: diventare la prima impact bank al mondo, lavorando ancora di più e meglio sulla corporate social responsability e continuando a supportare la circular economy. Prevista anche il lancio di un’unità dedicata alla gestione di arte, cultura e beni storici. Insomma, dopo avere dovuto digerire il pesante boccone delle banche venete, Intesa Sanpaolo tenta di trovare la strada per una banca diversa da quella che è stata fino ad oggi, nel tentativo di rispondere alle nuove domande di mercato non solo dal punto di vista tecnologico ma anche con il recupero di un ruolo sociale spesso ormai poco riconosciuto agli istituti di credito.